Il Giro del Marguareis: alla scoperta delle Alpi liguri
Si cammina per cinque giorni con tappe mai troppo lunghe. Si ha così il tempo per conoscere senza fretta il territorio del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro
Le Alpi liguri, ultimo lembo sud occidentale della catena alpina, sono da sempre frequentate da pastori e mercanti impegnati nei traffici commerciali tra Piemonte, Liguria e la Francia. Di queste presenze rimangono notevoli tracce sul territorio: sentieri, tratturi utilizzati per la transumanza, valichi, perfino strade militari. In questo ambiente che si sviluppa il Giro del Marguareis, un trekking ad anello attorno alle cime più alte delle Alpi Liguri.
L’escursionista contemporaneo che sceglie di avventurarsi lungo questo percorso si troverà a ricalcare le tracce ormai sbiadite dei pastori sugli antichi sentieri del Marguareis, immergendosi in un ambiente ancora selvaggio e in paesaggi estremamente interessanti dal punto di vista storico e naturalistico.
Questo itinerario in cinque tappe si snoda all’interno del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, collegando i cinque rifugi presenti nella zona: Pian delle Gorre, Garelli, Mondovì Havis de Giorgio, Mongioie e Don Barbera. La lunghezza totale del giro è di 53 km per un dislivello positivo complessivo di 2800 metri. Rimanendo per lunghi tratti in quota, e anche più in basso correndo in un ambiente severo, il percorso ha le caratteristiche di un’alta via. Si consiglia di partire da Pian delle Gorre, anche se naturalmente ci si può immettere nell’anello da diversi punti.
Le tappe del Giro del Marguareis
La prima tappa del Giro porta da Pian delle Gorre al Rifugio Garelli, non utilizzando la salita diretta ma inoltrandosi negli incontaminati territori del Vallone di Serpentera. In questa giornata si attraversa il bosco di abete bianco del Buscaie, per guadagnare il Pian del Creus e poi il Gias Madonna (1653 m). Da qui lo sguardo spazia fino alle cime più alte delle Alpi Marittime. Continuando verso Gias Soprano di Sestrera e poi Pian del Lupo, si raggiunge il Rifugio Garelli (1970 m), al cospetto della catena del Marguareis.
La seconda tappa, molto agevole, conduce dal Rifugio Garelli al Rifugio Mondovì Havis De Giorgio, passando dalla Valle Pesio alla Valle Ellero collegate dalla insellatura di Porta Sestrera, che si raggiunge poco dopo la partenza. Da qui si procede sempre perdendo quota, rimanendo alti sul Lago Biecai e ignorando le deviazioni che portano verso altri laghetti, comunque poco distanti dalla traccia principale. Da Porta Biecai si entra nella valletta del Rio Ciappa e aggirate le propaggini settentrionali di Punta Havis De Giorgio si scende al Rifugio Mondovì Havis De Giorgio.
Il terzo giorno è più impegnativo. Dal rifugio dove si è trascorsa la notte si sale subito al Passo delle Saline, porta d’accesso alla valle del Tanaro, passando dall’alpeggio Gias Gruppetti, dove si possono ammirare le mille forme create dal lavoro dell’acqua sul calcare. Qui inizia però la lunga discesa nel Vallone delle Saline, caratterizzata da tratti rocciosi e passaggi in gole sovrastate da pareti strapiombanti. La discesa termina in corrispondenza dei ruderi di Tetti delle Donzelle, dove si imbocca a sinistra la pista sterrata che sale in breve alla Colla di Carnino. Da qui si in circa un’ora di comoda discesa si arriva al Rifugio Mongioie (2177 m)
Il mattino seguente si ripercorre a ritroso il sentiero del giorno prima fino alla Colla di Carnino e Tetti delle Donzelle da dove si devia alla volta di Carnino superiore. Attraversata la piacevole borgata si inizia la lunga salita del Vallone di Carnino. Lunga, ma non noiosa grazie ai passaggi nella stretta Gola della Chiusetta e sui prati del Vallone dei Maestri che portano al Rifugio Don Barbera.
Di medio impegno è anche l’ultima tappa, soprattutto per la lunghezza, visto che le salite sono ridotte al minimo. Dal Rifugio Don Borbera si sale per prati in appena cinque minuti al soprastante. Colle dei Signori. Da qui si prosegue in leggera salita percorrendo il vasto altopiano calcareo di Plan Ambreuge, che cela un importante sistema carsico, fino alla Capanna speleologica Morgantini. Ormai è quasi fatta. Si attraversa la Conca delle Carsene fino al Gias dell’Ortica e si risale poi fino al passo del Duca, stretto intaglio tra le rocce che introduce alla Valle Pesio. Da qui inizia la lunga discesa che riporta a Pian delle Gorre, punto di partenza del circuito.