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I talebani vietano alle donne di accedere al Parco nazionale di Band-e-Amir

Si tratta di sei magnifici laghi a 3.000 metri di quota nella regione dell’Hindu Kush. In Afghanistan alle donne viene impedito anche di vedere la bellezza

Troppo bello per essere visto anche dalle donne. Questo deve aver pensato Mohammad Khalid Hanafi  il ministro per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù del governo talebano di Kabul. E in effetti il l’area dei laghi di Band-e-Amir è davvero un luogo stupendo, con i suoi sei specchi d’acqua naturali separati l’uno dall’altro da barriere di travertino formatesi nel corso dei millenni. Situata nell’Hindu Kush a una quota di circa 3.000 metri, nel 2009 è stata proclamata Parco Nazionale (prima in Afghanistan) ed è molto popolare nel Paese anche come meta per escursioni in giornata, soprattutto il venerdì il giorno di festa islamico. “Andare in visita turistica non è un dovere”, ha però sottolineato Hanafi  spiegando di essere stato costretto a prendere questa decisione in quanto in quel luogo l’uso dell’hijab non è stato rispettato negli ultimi due anni.  A chi gli chiedeva ulteriori notizie sul provvedimento, l’implacabile ministro ha precisato:  “Le donne e le nostre sorelle non potranno più viaggiare a Band-e-Amir finché non raggiungiamo un accordo di principio. Le agenzie di sicurezza, gli anziani e gli ispettori dovrebbero agire affinché lo hijab non venga ignorato”. A smentire, almeno in parte, le affermazioni del ministro è però un articolo apparso sul quotidiano Avvenire che, raccontando di un’escursione in loco promossa con un’associazione locale lo scorso mese di giugno, non ha mancato di sottolineare la massiccia presenza di guardie talebane molto attente al “corretto” abbigliamento delle donne che affollavano le rive dei laghi o li attraversavano a bordo dei pedalò. Per aumentare la repressione delle donne nel Paese, quindi, il Governo è ricorso alla fantasia, che quando si tratta di questo argomento davvero non manca. Assolutamente concreto, invece, è il fatto che in Afghanistan alle donne non è consentito neppure ammirare le bellezze della natura. Ovvero è vietato vedere, non più soltanto farsi vedere.

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