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Pere Aurell e Chiara Giovando vincono la prima edizione dei Masters Skyrunning World Championships over 40

Atleti di 17 nazioni si sono sfidati per 55 km sui sentieri del versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso. In palio la maglia di campione del mondo

Si sono disputati lo scorso fine settimana a Ceresole Reale, sul versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso, i primi Masters Skyrunning World Championships over 40, ovvero i campionati mondiali della specialità riservati agli ultraquarantenni. L’esordio iridato, per i concorrenti, non è stato dei più semplici. La Federazione internazionale ha scelto infatti di far disputare la gara sul tracciato della storica Royal Sky Marathon, una delle gare più impegnative del calendario che si corre dal lontano 2008.

Il percorso misura 55 km con oltre 4.000 metri di dislivello positivo con partenza dal Lago di Teleccio, nel Vallone di Piantonetto, e arrivo sulle rive del lago di Ceresole Reale. In mezzo ben sette colli: il Colle dei Becchi (2.990 m), la Bocchetta del Ges (2.692 m), il Colle della Porta (3.002 m), il Colle della Terra (2.992 m), il Colle del Nivolet (2.640 m), il Colle delle Rocce Bianche (2.670 m) e il Colle del Nel (2.551 m) raggiunto dopo aver superato il rifugio Jervis. Roba da far girare la testa anche a un camoscio in perfetta forma.
Sono passati 30 anni dalla prima gara di skyrunning, con la salita fino ai 4.554 metri della Capanna Margherita da Alagna Valsesia, nel luglio 1993. Da allora lo skyrunning si è affermato come una vera e propria disciplina autonoma e si è organizzato con una Federazione che oggi conta 49 Paesi. Di questi sono 17 che hanno iscritto un proprio team alla gara.

La cronaca della sfida

Ore 6.15. La giornata si preannuncia buona, con condizioni di visibilità ottime. Sguardi concentrati. Si ripassa mentalmente il percorso, si controllano scarpe, zaino, bastoncini.
Ore 6.30. Si parte, inizia la sfida con una salita di 5,7 km e 900 metri di dislivello. Si bilanciano le forze, si fa strategia.
Ore 11. Marino Giacometti e Hervè Locatelli avvistano gli skyrunner che risalgono verso i 2.640 metri del Colle del Nivolet; il primo è il fondatore e presidente del ISF (International Skyrunning Federation), l’altro è il Sales Director per l’Europa del Sud di Millet, l’azienda francese official partner della manifestazione che nel gennaio di quest’anno ha lanciato la sua prima linea di abbigliamento tecnico per trail e skyrunning.
Ore 11.06. Il silenzio è spezzato dagli incitamenti del pubblico assiepato sul Colle del Nivolet. Il primo a transitare è il bergamasco Luca Arrigoni, seguito 4 minuti dopo dallo spagnolo Aurell. Passano altri 20 minuti ed ecco a breve distanza l’uno dall’altro, il brasiliano Augusto Da Rosa Célio e il britannico Symonds, noto anche per aver rinunciato nel settembre 2022 ai Campionati mondiali di trail running in Thailandia per non aggravare la sua impronta carbonica.
Mancano 20 km e la classifica sembra già scritta, con un oro quasi certamente in mano all’Italia.
Ore 13.39. Taglia il traguardo per primo lo spagnolo Pere Aurell, che ha recuperato lo svantaggio da Arrigoni e lo ha superato. È oro per la Spagna: “Conoscevo il percorso e sono partito con un buon ritmo, ma senza esagerare”, racconta Aurell. “Ero dietro a Luca, ma nella discesa verso il Lago Serrù, ho spinto sull’acceleratore e l’ho superato. Sono davvero felice di imprimere  il mio nome nella storia dello skyrunning essendo il primo vincitore dei Campionati Mondiali Masters”.
Ore 13.54. Arriva Luca Arrigoni, che porta a casa l’argento, a distanza di 15 giorni dall’essersi classificato nella top ten del campionato europeo assoluto di skyrunning in Montenegro e dopo aver vinto l’Orobie Skyraid domenica 22 luglio: “Ho cercato di tirare e di prendere del vantaggio, però sulle discese è stata veramente dura anche se ho spinto il più possibile”, dice.

Oro azzurro tra le donne

La sfida in rosa ha sorriso ai colori azzurri, grazie all’exploit di Chiara Giovando: “Ho vissuto una grande crisi dopo sei ore di gara. Sono caduta un paio di volte, ero stanca e il mio corpo continuava a dire stop, ma poi la mia mente è entrata in azione e mi ha detto di spingere fino al traguardo, e l’ho fatto. Sto ancora imparando a correre queste lunghe gare, a dimostrazione che non si è mai troppo vecchi per lo skyrunning”. Per lei, come per tutti gli altri, appuntamento in Portogallo dove si svolgeranno i Masters Skyrunning World Championships del 2024.

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