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Elisabeth Lardschneider, si è spenta nello Zangskar la stella azzurra dell’arrampicata sportiva

Un volo di 150 metri non le ha lasciato scampo. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente. Il cordoglio della FASI e dell’intera comunità degli arrampicatori

Era partita da Ortisei in Val Gardena, dove viveva con la famiglia, tre settimane fa alla volta dell’India. L’obiettivo era scalare alcune nuove vie di arrampicata nella valle dello Zanskar, in India, un luogo ancora ai margini delle principali rotte turistiche ma abbastanza famoso tra gli scalatori.

La ventenne Elisabeth Lardschneider, atleta nel giro della nazionale italiana di arrampicata sportiva e medaglia di bronzo ai campionati europei giovanili del 2019 (specialità lead), è morta nella giornata del 26 luglio dopo essere precipitata per 150 metri. A dispetto della giovanissima età, la Lardschneider era una scalatrice esperta. Aveva appena 14 anni quando superò il suo primo 8b e da allora si era sempre mantenuta su livelli di eccellenza anche su vie lunghe.

Con lei un gruppo di altre sette persone, tutti altoatesini e scalatori di buon livello, tra cui anche il fidanzato. Forse è proprio per questa ragione che, chi conosceva Elisabeth e i suoi compagni di scalata, non riesce a immaginare la dinamica dell’incidente, che è di fatto ancora da chiarire. È trapelata, tuttavia, la notizia, ancora da verificare, che la ragazza non sarebbe caduta durante la scalata bensì in fase di avvicinamento alla parete, inciampando lungo un sentiero esposto.

Tra i primi a darne notizia in Italia, per mezzo di un comunicato stampa ufficiale, è stata la FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) che per bocca al suo presidente Davide Battistella ha chiesto che venga osservato nel weekend un minuto di silenzio per commemorare l’atleta.

La gardenese, molto attiva nel club alpino sudtirolese Alpenverein, pare avesse nel mirino di diventare Guida alpina ed era aspirante dei mitici Catores della Val Gardena, il team formato da 19 Guide alpine la cui scuola d’alpinismo vanta una lunga e prestigiosa tradizione.

Elisabeth non era alla sua prima spedizione: nell’estate 2022 era infatti stata con quattro amici in Kirghizistan, nella regione del Karavshin, per scalare la severa parete ovest del Pik Odessa. L’esperienza l’aveva evidentemente soddisfatta, tanto da progettare, a distanza di circa un anno, una seconda spedizione extraeuropea per coltivare la propria passione, divertirsi e aprire magari qualche nuova via.

L’ambasciata italiana sta lavorando a stretto contatto con le autorità indiane per definire tempi e modalità del rientro della salma nella vallata ladina, oltre a supportare i compagni di spedizione di Elisabeth che, fortemente sotto shock, desiderano poter far rientro in Italia quanto prima.

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