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Tra “orrido” e sublime la nuova ferrata dell’Acquatona a Sappada

In Friuli Venezia Giulia, la nuova ferrata realizzata all'interno dell'Orrido dell'Acquatona, un profondo canale roccioso scavato dalla forza delle acque, promette un'esperienza unica e adrenalinica

Le vie ferrate attirano numerosi frequentatori appassionati anche dall’estero, escursionisti e sportivi che amano cimentarsi con le sensazioni adrenaliniche date dalla verticalità e dall’esposizione che questi itinerari artificiali su roccia spesso offrono con un buon margine di sicurezza, visto il tipo di progressione. Le ferrate regalano sensazioni vagamente simili a quelle che si provano durante una salita alpinistica in cordata, ma sono in un certo senso meno “elitarie”, più popolari, ed è anche per questo che negli ultimi decenni sono nati diversi nuovi itinerari “di prossimità” – sempre e comunque in zone impervie s’intende, ma a quota relativamente bassa – a volte con il sostegno di amministrazioni pubbliche che ne riconoscono il potere attrattivo verso i turisti.

In Friuli Venezia Giulia, accanto ad esempi che hanno riscosso grande successo di frequentazione, come la Ferrata della Memoria a Erto e Casso e la Ferrata del Diavolo a Villa Santina, per citarne solamente un paio, è nato ora un nuovo originale itinerario a Sappada, promosso dallo stesso comune e finanziato con fondi regionali. Si tratta della Ferrata della Forra dell’Acquatona, il cui nastro è stato tagliato il 18 luglio. Noi l’abbiamo testata il 20 luglio, dopo una nottata di piogge intense.

Esperienza sulla Ferrata dell’Acquatona

Il luogo è già di per sé fortemente suggestivo e incarna per definizione quell’attrazione per “l’orrendo che affascina” teorizzata a metà Settecento da Edmund Burke che indagò i concetti di Bello e Sublime. L’Orrido dell’Acquatona, profondo canale roccioso scavato dalla forza delle acque che si incontra alle porte di Sappada (provenendo dal Veneto) è da sempre meta di turisti che per decenni si sono affacciati dall’alto ponte in legno a guardare ipnotizzati il fondo del salto di circa cinquanta metri verso la gola che è punto di incontro tra il Fiume Piave e il Torrente Acquatona.

Da oggi è possibile intraprendere un viaggio all’interno della forra sospesi sulle rocce lisciate dall’acqua, percorrendola lungo una via che con articolati saliscendi e un sistema di ponti tibetani la attraversa in diagonale mentre si è avvolti nel turbinoso ed echeggiante fragore provocato dal naturale scorrere delle acque lungo i salti naturali. Un itinerario sicuramente raro, se non unico, anche se qualcosa di simile esiste a Gozd Martuljek, vicino Kranjska Gora, in Alta Carniola, ed è la via Ferrata Hvadnik, nata nel 2017, nella gola dell’omonimo torrente.

La ferrata dell’Acquatona è stata messa in opera  – così come il piazzale d’accesso e lo stesso ponte d’affaccio, modificati e ristrutturati – da una ditta locale, l’impresa Di Piazza Vante srl, esperta di lavori in corda, con la supervisione delle Guide Alpine del Friuli Venezia Giulia che hanno contribuito a sviluppare il percorso di funi e pioli in ferro, lungo più di trecento metri lineari, provvedendo a mantenere il più possibile l’integrità paesaggistica della forra. Dall’alto infatti non si vede quasi nulla, gran parte delle attrezzature conficcate nella roccia è mimetizzata dagli sbalzi rocciosi, sotto i quali il percorso si sviluppa. Ci sono anche tre ponti tibetani, che attraversano la forra da una parte all’altra e che faranno divertire molto soprattutto i bambini.

L’accesso avviene tramite la sponda che sta sul lato della strada statale. Si scende a piedi, già assicurati, lungo un tratto di sentiero con corrimano e una scala poi si attraversa il primo ponte tibetano che va verso la sponda opposta e si scende al livello del fiume. Di qui il percorso traversa diagonalmente tutto sul versante sinistro orografico (quello meridionale) con affacci e scorci emozionanti in prossimità di una grotta.

Le rocce sono lisce, c’è polvere di roccia che l’umidità rende scivolosa, ma sono più i passaggi su pioli in ferro che il contatto vero e proprio con la roccia, dove qua e là si posano i piedi. Occorre un minimo di allenamento di braccia perché ci si issa sempre sul cavo o sui pioli e i guanti sono utilissimi. In alcuni punti il senso di esposizione è davvero forte perché interamente a sbalzo sull’acqua vorticosa. Grandi anse, quasi delle caldere lisciate dall’acqua, accompagnano il percorso e in alcuni punti dalla strada e dal ponte soprastanti si è esposti alla vista degli spettatori che scattano foto.

Ferrata della Forra dell’Acquatona a Sappada, Friuli Venezia Giulia

L’attenzione al tema sicurezza

Gli habitué delle ferrate, soprattutto quelli di lunga esperienza, storceranno forse il naso di fronte al fatto che l’amministrazione abbia scelto per il momento di consentire l’accesso alla ferrata solamente con accompagnamento di una guida alpina: “Per un anno – ci riferisce al telefono il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer –  abbiamo deciso di aprirla a livello sperimentale chiedendo alle guide accreditate di accompagnare i fruitori. Troppo importante il tema della sicurezza. Avremo così con questa sperimentazione una cartina di tornasole del tipo di utenza e del tipo di gradimento/difficoltà per poi eventualmente prendere decisioni diverse in futuro”.

Che la sicurezza sia un tema fondamentale in situazioni come questa lo hanno capito subito anche i soccorritori della stazione di Sappada del Soccorso Alpino e Speleologico i quali, qualche giorno prima che la ferrata venisse inaugurata, avevano già compiuto due accurate esercitazioni di soccorso e recupero attrezzando teleferiche, calate e paranchi sui due versanti della forra, a valle e a monte del ponte d’affaccio: “Le difficoltà di un soccorso in questo luogo – riferisce il capostazione di Sappada, Christian Tosetto – sono dettate dal fatto che la ferrata si sviluppa sotto dei tetti: di qui la scelta obbligata di predisporre una teleferica e di recuperare con paranco. Questo tipo di recupero non ha alternative, è il più veloce e sicuro: si porta la persona fuori, direttamente sospesa nel vuoto, per issarla nuovamente in alto alla partenza del sentiero”.

L’apertura della ferrata è prevista nei giorni di lunedì e venerdì con partenza alle 9 e alle 13.30 e gruppi di quattro persone per guida (info e prenotazioni +39 333 8608608). Il costo è di 55 Euro a persona.

Le emozioni certamente non mancheranno.

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