Anche in Abruzzo si corre! Il grande successo dell’Ultra Trail Gran Sasso
La 3^ edizione dell’Ultra Trail Gran Sasso ha attirato 572 concorrenti in quattro gare. Il vincitore dell'Ultra Trail, Roberto Martini, ha completato la gara in 17 ore, 48 minuti e 23 secondi
Nello scorso weekend, nonostante il caldo africano, sul massiccio più alto d’Abruzzo si è corso come mai nel passato. Ben 572 concorrenti, tra uomini e donne, hanno partecipato alle quattro competizioni dell’Ultra Trail Gran Sasso, ideata dall’associazione teramana Eclipse, che ha come sponsor principale La Sportiva e che è arrivata quest’anno alla terza edizione.
Le tre gare più brevi, e cioè il Pietracamela Trail (16,7 km, 1.080 m di dislivello), la Tre Rifugi Skyrace (31,7 km, 2.070 m di dislivello) e il Gran Trail Corno Grande (63,4 km, 4.060 m di dislivello) sono state disputate sabato 16 luglio. La gara regina, l’Ultra Trail Gran Sasso, lunga ben 108,8 km e con un dislivello di 6.820 metri, è invece partita nel pomeriggio di venerdì 15 luglio, e ha costretto i concorrenti a correre per tutta la notte, alla luce delle pile frontali.
È stata la soluzione migliore, dato che il percorso culmina nei 2700 metri del Passo del Cannone, sotto alla Vetta occidentale del Corno Grande, ma prima di salire ad alta quota scende ai 750 metri di Fano a Corno, frazione di Isola del Gran Sasso, dove in questi giorni le temperature di giorno sfiorano i 40° centigradi. La gara regina ha avuto 53 iscritti, il Gran Trail Corno Grande 127. Numeri ancora maggiori per il Pietracamela Trail (150) e per la tre Rifugi Skyrace, con ben 250 partecipanti.
I vincitori delle competizioni dell’Ultra Trail Gran Sasso
Ad aggiudicarsi l’Ultra Trail, con l’incredibile tempo di 17 ore, 48 minuti e 23 secondi, è stato il romano Roberto Martini, seguito da Christian Sciarretta (19 ore, 56 minuti, 18 secondi) e da Edoardo Gabrielli (20 ore, 1 minuto, 15 secondi). Tredicesima e prima delle donne la rumena Oana Alina Popa, in 25 ore, 10 minuti e 42 secondi.
Nono della classifica assoluta, in 23 ore, 31 minuti e 22 secondi, l’emiliano Gaetano Laberenti, 67 anni. Chi pensa che il trail sia uno sport riservato ai giovani è servito.
Nel Gran Trail Corno Grande ha vinto Patrizio Bartolini in 8 ore, 57 minuti e 59 secondi; nella Tre Rifugi Skyrace si è affermato Giacomo Forconi in 3 ore, 16 minuti e 42 secondi. Matteo Rossi, con 1 ora, 29 minuti e 15 secondi, ha vinto il Pietracamela Trail.
“Una gara davvero dura, ero arrivato con l’unico obiettivo di finirla. È stato un bellissimo viaggio, tra rovi e ortiche, problemi intestinali, storte, salite infinite, ma ho vissuto tutto questo con bellissime sensazioni e in ottima compagnia”, scrive sulla sua pagina Facebook il vincitore Roberto Martini. Un atleta che fino a una dozzina di anni fa era “quasi obeso” e fumava 30 sigarette al giorno, poi ha cambiato vita, e ha messo insieme imprese come la Wow Cyclothon (1350 km in bici in Islanda, 2015) e la Via Francigena di corsa dal Gran San Bernardo fino a Roma (1000 km, 2017).
L’ideatore dell’UTGS: “far nascere un Giro del Corno Grande”
“L’Ultra Trail Gran Sasso è nata nel 2021, nonostante la pandemia, con 250 concorrenti e tre percorsi. Un anno dopo i partecipanti sono saliti a 450, quest’anno siamo arrivati a 572 e i tracciati sono diventati quattro. Abbiamo lavorato con grande attenzione all’ambiente (siamo in un Parco nazionale!), e alla sicurezza dei concorrenti. Sono felice di annunciare che non c’è stato nessun incidente”, spiega Ugo Sansone, di Teramo, ideatore e promotore della gara.
Parlando con Ugo Sansone si scopre che la sua passione è nata sulle Dolomiti, dove ha corso l’Ultra Trail Lavaredo (120 km, partenza e arrivo a Cortina, passaggio all’alba davanti alle Tre Cime), e che il suo obiettivo è di “replicare quanto di meglio si fa sulle Alpi”, dove “la gara di riferimento rimane l’Ultra Trail du Mont-Blanc” che si corre lungo il Giro del Monte Bianco, che richiede ai trekker dai 12 ai 14 giorni di cammino.
Sansone racconta con orgoglio le giornate dedicate a intagliare un passaggio sicuro nel ripido nevaio del Passo del Cannone, tra il Corno Grande e il rifugio Franchetti, dove un gruppo di volontari diretti da Vassili Bosi, guida alpina e responsabile sicurezza dell’UTGS, hanno lavorato per giorni con pala e piccozza. Lo stesso è fatto anche nella Conca degli Invalidi.
“Vogliamo diventare l’evento di riferimento a sud del Po”, prosegue l’organizzatore dell’UTGS, che è anche il coordinatore regionale della FISKY, la Federazione Italiana Skyrunning. Grazie a lui, la Tre Rifugi Skyrace fa parte del circuito di competizioni abruzzesi intorno ai 30 km di sviluppo, dalla Monte Amaro Extreme di Fara San Martino alle gare di Preturo, del Voltigno e Celano.
“Le gare di corsa in montagna sono una componente importante del turismo. Lo vediamo sulle Alpi, stiamo iniziando a vederlo in Abruzzo. Quest’anno, per motivi di capienza, abbiamo spostato la partenza e l’arrivo dal borgo di Pietracamela al piazzale dei Prati di Tivo”, prosegue Ugo Sansone. Per due giorni, tutte le strutture ricettive della zona sono state occupate dai partecipanti e dalle loro famiglie, e molti altri hanno utilizzato tende e camper.
Alla domanda sul rapporto tra lo skyrunning e l’escursionismo “normale”, l’ideatore dell’UTGS non ha dubbi. “Rispondo prima di tutto con le mie scelte personali, perché voglio vivere organizzando questi eventi e lavorando come accompagnatore di media montagna”. È importante, però, anche la scelta di lavorare al ripristino dei sentieri abbandonati a bassa quota, dove il lavoro del CAI e del Parco a volte non arriva.
“L’anno scorso, tra Fano a Corno e Cerchiara, nella zona più bassa del tracciato, ai piedi del Paretone del Corno Grande, i partecipanti hanno percorso 2,5 km sull’asfalto. Nei mesi scorsi ho riscoperto un vecchio sentiero, l’ho inserito nella gara, l’ho indicato alla Sezione di Isola del Gran Sasso del CAI che provvederà a pulirlo e a segnarlo”, spiega ancora Sansone.
“In Valle d’Aosta il Tor des Géants non è solo il percorso di una gara durissima e spettacolare, ma combina due Alte Vie molto apprezzate dai trekker. Il mio sogno è di far nascere un Giro del Corno Grande da utilizzare una volta all’anno per l’Ultra Trail, ma che resti accessibile ai camminatori dalla fine della primavera all’autunno”. Auguri, anche per questo sogno.