
Da sempre, l’artista franco-svizzero Saype (nome d’arte di Guillaume Legros ottenuto dalla fusione di “say”, dire, e “peace”, pace) è impegnato nella sensibilizzazione del grande pubblico nei confronti della salvaguardia dei paesaggi più fragili attraverso le emozioni suscitate dall’arte. Le sue opere, a cavallo tra la street art e la land art, rappresentano enormi immagini dipinte sull’erba con vernici naturali e biodegradabili inventate da lui stesso (si tratta di vernici a base di carbone, gesso e proteine del latte). I suoi messaggi sono limpidi e ottimisti, e arrivano dritti al cuore.
È il caso di “Une Grande Dame”, la sua ultima opera effimera, appena realizzata a 2300 metri di quota, sui pascoli sopra Courmayeur, alle pendici del Monte Bianco, sopra alla stazione intermedia di Skyway. Una nonna, insieme a una bambina, guardano le montagne piene di stupore e meraviglia.
“L’idea è di creare ponti intergenerazionali. Il titolo Une grande Dame può riferirsi alla natura, alla nonna che rappresenta la saggezza, alla piccola che simboleggia la generazioni future, all’eccezionalità del momento che le due stanno vivendo, ma anche al destino di cambiamento a cui andranno incontro. Quest’opera rappresenta l’immensità e la bellezza, ma anche la fragilità: la relazione tra le due è fragile, così come l’opera che scomparirà. Sfortunatamente, le nostre montagne cambiano molto velocemente e questo è un momento unico”, ha dichiarato Saype.
L’opera, che occupa una superficie di 2500 metri quadri, infatti, mira a farci riflettere sugli effetti che il cambiamento climatico ha già avuto sulle Alpi negli ultimi anni, e scomparirà lentamente, insieme al crescere dell’erba.