Itinerari

Alla scoperta del Cammino delle Colline del Prosecco con Giovanni Carraro

Nasce Il Cammino delle Colline del Prosecco, 51 km alla scoperta della geologia, di siti religiosi e tappe culturali in questa Ultra Trail da fare tutta d'un fiato

Camminare attraverso i 405 km di sentieri che attraversano le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è l’occasione per scoprire un territorio unico e suggestivo, iscritto nella lista del patrimonio mondiale nel 2019 come paesaggio culturale. Qui, tra rilievi irti e scoscesi e terrazzamenti, i viticoltori hanno contribuito a unire le tessere di un mosaico, che è il paesaggio in cui si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, attraversato dai 107 ettari del Pentagono d’Oro del Cartizze. Nasce così il Cammino delle Colline del Prosecco, 51 km alla scoperta della geologia, dei siti religiosi e culturali in una Ultra Trail da fare tutta d’un fiato.

Giovanni Carraro, giornalista, scrittore, ed escursionista appassionato, le Prealpi Trevigiane le conosce in ogni dettaglio. Da Referente Escursionistico dell’Associazione per il patrimonio delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene Unesco, ha mappato tutta l’area dei 29 comuni che fanno parte di questo territorio, creando così una rete di 39 itinerari da percorrere a piedi (non in bici), più un quarantesimo, il Cammino delle Colline del Prosecco, che sarà inaugurato ufficialmente sabato 8 luglio.

Mi sono concentrato sulla Core Zone, tracciando un Cammino che consentisse di visitare l’intero blocco geologico caratterizzato dagli hogback (paesaggio caratterizzato da un sistema geomorfologico a cordonate e dorsali – NDR) delle colline sub-prealpine, un unico a livello mondiale. Saranno 51 km, tra Vidor e Vittorio Veneto, nella Core Zone Unesco, appunto, che attraversano 9 dei 12 comuni interessati di quest’area. Percorrendo il crinale delle colline la vista è magnifica, si apprezzano il panorama continuo e spettacolare sui ciglioni, i terrazzamenti fatti a mano nel 1600 per vincere la pendenza, il bosco vitae e le colline a corda.”

Sono diversi i motivi per intraprendere questo cammino alla scoperta dell’area di Conegliano Valdobbiadene, dove piccoli borghi silenziosi costellano le valli delimitate da torrenti, boschi, e prati. Il primo elemento che attrae l’escursionista? Semplice: il paesaggio, che non ha eguali nel mondo. “Troviamo altri esempi di territori collinari simili in Iran e USA, ma sono privi della componente scenografica data dalla vegetazione. Notevole anche la varietà geologica del terreno: argille, ghiaia, conglomerati, marne e arenarie.” Il cammino diventa un viaggio nella storia geologica.

Sono tre i diversi momenti della formazione orografica: da Vidor fino al fiume Soligo siamo sull’hogback più vecchio dei conglomerati del Montello. Ci muoviamo su sedimenti di ambiente fluviale-deltizio (6-7 milioni di anni)“, spiega Giovanni Carraro. “Da Follina fino a Zuel di Là si cammina invece sulle calcareniti di Castelcucco, dell’Aquitaniano (circa 22 milioni di anni). Il tratto da Zuel di Là a Vittorio Veneto si sposta invece sulla Formazione del Monte Baldo, del Serravalliano-Langhiano (13-14 milioni di anni) composta in prevalenza da arenarie grigie“.

Chilometro dopo chilometro, sul Cammino delle Colline del Prosecco si susseguono siti di interesse religioso, storico e culturale. Diversi i punti fiduciari della cultura contadina dove ritrovarsi e recuperare forze e fiato. “Tanti gli spot: le abbazie di Vidor e di Follina del XII sec., Santuari della Madonna delle Grazie e di Collagù con Sant’Emilio e Santa Florida, chiese e tantissimi capitelli. Colonne annodate, o colonne ofitiche dei maestri Comacini“.

Chiesa Vidor

Il percorso passa accanto alla linea dei castellieri, a siti Longobardi. Si ammirano castelli, palazzi storici. “Il più bello dei luoghi di interesse storico sono le Torri di Credazzo, dove nacque Guecellone VI, padre di Tolberto III, questi marito di Gaia da Camino ricordata da Dante nella Divina Commedia. Si lega idealmente al cammino fatto dalle truppe italiane quando riuscirono a passare il Piave per combattere la battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre – 4 novembre 1918) nella Prima Guerra Mondiale. Cippi, trincee, piccoli monumenti sono presenti sul crinale delle colline che furono strategiche per l’esercito Austro Ungarico.

Ci sono poi spot curiosi. “Su uno degli itinerari che tocca il comune di Mareno di Piave si trova una chiesetta privata in cui sono custodite le spoglie dell’unico doge sepolto in terraferma e non a Venezia, Francesco Donà Dalle Rose, 79esimo doge della Serenissima“, racconta Carraro. “Sul sentiero n.7 dal Col Maor a Col Bertaldo, invece, vennero ritrovate ossa appartenenti a un mammuth dell’ultima glaciazione che si è conservato sino ai giorni nostri. L’hanno chiamato Gaetano, e si può ammirare al museo di Crocetta del Montello“.

Il cammino è un viaggio, la vita stessa è un viaggio, dunque il cammino è la metafora della nostra vita. Sono il classico camminatore mordi e fuggi, del fine settimana. Di corsa, in giornata, con il percorso subito metabolizzato. Questo cammino, invece, è come una traversata transoceanica in aereo, il tempo è dilatato ed è occasione di riflessione e contemplazione“.

Dati tecnici del Cammino delle Colline del Prosecco

La distanza totale è di 51 km, l’altimetria è di 2.265 m D+ e 2280 D-. La difficoltà tecnica media del percorso è di tipo escursionistico E. Il percorso, che arriva a toccare anche punti di alta collina oltre i 600 m, prevede 4 tappe per camminatori mediamente allenati, con soste a Col San Martino, Follina, Tarzo. Alcuni tratti sono più impegnativi (parte finale del Monte Comun e del Monte Baldo, difficoltà EE). Per questo viene offerta la “Variante Nord” facoltativa (difficoltà E) che bypassa tale porzione, offrendo due soluzioni per due tipologie di escursionisti.

Tratti di strada asfaltata 32% del totale (16,2 km sui 51 complessivi): tratto di partenza a Vidor, attraversamento a Colbertaldo, passaggio a Col San Martino, passaggio a Follina e Cison di Valmarino, tratto Zuel di Qua – Arfanta, attraversamento di Tarzo, attraversamento di Nogarolo, tratto finale Serravalle – municipio Vittorio Veneto.

Tracce Gps in download dal sito dell’Unesco, due Carte Tabacco che equipaggiano il libro “Alla scoperta delle Colline del Prosecco” di Giovanni Carraro, disponibili in uscita sabato 8 luglio.

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