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Will Steger attraversa l’Artico canadese a 78 anni

L'esploratore 78enne ha portato a termine una traversata di 55 giorni, a cavallo tra la primavera e l'estate, nell'Artico canadese

Will Steger, esploratore statunitense di 78 anni, ha portato a termine il 14 giugno un viaggio di 1300 km in solitaria nell’Artico canadese. La spedizione, durata circa 55 giorni, è iniziata il 17 aprile, ed è l’ultima di una lunga serie di avventure artiche. Steger è infatti noto per aver raggiunto il Polo Nord in autonomia per primo (1986), e per aver guidato la più lunga spedizione (non supportata) con i cani da slitta, una traversata di 1600 miglia in Groenlandia (1988). Nel 2022, Steger aveva tentato una traversata di 1600 km con sci e canoa nelle “Barren Lands” del Nord-ovest del Canada. Era stato costretto a ritirarsi perché le condizioni di attraversamento dei fiumi erano molto rischiose. Aveva infatti affermato “Ho visto chiaramente la mia morte in queste acque ghiacciate, e ho scelto la vita”. La spedizione è stata raccontata in questo video.

 

La spedizione del 2023

Quest’anno, Steger ha attraversato l’Artico in primavera, durante il disgelo, ed è stato testimone dell’annuale transizione dalla primavera all’estate artica. Questo ha significato anche però la possibilità di trovare i fiumi “ghiacciati, in fase di scongelamento o già allo stato liquido”. L’esploratore ha sperimentato in questa spedizione un nuovo sistema di viaggio, utilizzando tre slitte lunghe circa 2 metri l’una. Su di esse ha sistemato un carico totale di oltre 100 kg, tra cui cibo e gas per 60 giorni, attrezzatura superleggera e un kayak gonfiabile.

Per i primi 480 km Steger ha utilizzato gli sci, trainando le slitte sulla sponda nord-orientale del Great Bear Lake. Da qui in poi, l’esploratore ha utilizzato le slitte per risalire i fiumi Blood e Haldane fino alle sorgenti. Il piano era quello di raggiungere le sorgenti prima della fusione dei ghiacci, così da poter poi scendere i 645 km del fiume Horton in kayak. A seguire, altri 160 km a piedi fino al villaggio Inuit di Paulatuk, dove Will Steger è arrivato il 14 giugno. L’esploratore ha commentato la spedizione in una nota vocale, di cui riportiamo alcune frasi: “Gli ultimi 55 giorni sono stati tra le più belle esperienze della mia vita: molta bellezza, molto pericolo, molta connessione con il presente per tutto il tempo”.  “È stato oltre tutto quello che mi aspettavo, sia fisicamente sia spiritualmente, e questo si ottiene solo dando il 100% per un lungo periodo. È raro “vivere il momento” per settimane di seguito. È incredibile di cose l’essere umano sia capace.”

Il progetto Steger Center

Questa spedizione si inserisce in un progetto più grande, ovvero la costruzione dello Steger Wilderness Center a Ely, Minnesota. Si tratta di un centro completamente autofinanziato, la cui costruzione è quasi ultimata. Gli obiettivi del centro sono diffondere la consapevolezza ambientale, sviluppare competenze e creare un network di avventurieri e ambientalisti. In particolare, la visione di Steger è quella di mettere insieme una comunità di persone che “si cura della Terra e ispira i leader a risolvere i veri problemi del mondo”.

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