Speed hiking, l’evoluzione dell’escursionismo per i tempi moderni
L'attrezzatura necessaria, la preparazione fisica e l'importanza della sicurezza in questa nuova forma di escursionismo
Chi va piano va sano e va lontano, si diceva un tempo. Ma è ancora così? Più che una tendenza, possiamo definire lo speed hiking un adattamento ai tempi che viviamo. Parliamo dello speed hiking, una pratica sempre più diffusa, che sostanzialmente è un’evoluzione dell’escursionismo nell’epoca dei ritmi frenetici. L’escursionismo nell’era dello smart working e del nomadismo digitale per godersi qualche ora di evasione, all’aria aperta e fra le montagne, al posto della classica gita di un’intera giornata.
Il meccanismo è semplice: si parte per un’escursione con un allenamento adeguato e attrezzatura adatta percorrendo in poco tempo distanze e dislivelli che un tempo richiedevano ore e ore di cammino. Una sorta di trail running riservato ai non atleti che sono comunque dotati di una discreta forma fisica per tenere frequenze cardiocircolatorie elevate e che possono all’occorrenza spingersi anche su terreni più tecnici e impervi.
Attrezzatura leggera e tecnica per lo speed hiking
Anche da un punto di vista dell’attrezzatura, lo speed hiking si inserisce a metà strada tra l’escursionismo classico e la corsa in montagna richiedendo prodotti leggeri e tecnici senza raggiungere le performance estreme utilizzate dagli agonisti. A partire dalle calzature in cui il peso è determinante per la velocità di camminata ma che devono garantire al contempo una solidità necessaria per i terreni più dissestati. Passando per lo zaino di dimensioni ridotte, ma non all’eccesso, per contenere qualche ricambio in più, eventuale attrezzatura tecnica e beni di conforto. Per concludere con l’abbigliamento che deve prevedere le medesime caratteristiche di traspirabilità dei capi da trail, ma con proprietà termiche superiori in grado di garantire il benessere di chi li indossa durante eventuali pause e con condizioni meteo non ottimali. Tuttavia, gran parte dei produttori ha già predisposto una specifica categoria merceologica per questo tipo di attività proponendo un’ampia gamma di prodotti.
Abbiamo accennato alla preparazione fisica necessaria per praticare lo speed hiking. Non è quella richiesta agli agonisti ma necessita di un allenamento specifico per abituare il corpo a reggere sforzi intensi e prolungati, gestendo la frequenza cardiocircolatoria a ritmi elevati e per periodi medio-lunghi. Fondamentale, quindi, portare con sé uno smartwatch con cardiofrequenzimetro e sistema di tracciamento per misurare distanze e dislivelli, oltre agli ormai immancabili bastoncini da trekking che aiutano a mantenere l’equilibrio scaricando parte della fatica dalle gambe alle braccia.
Sicurezza in montagna: la pianificazione come chiave del successo
Un ultimo cenno alla sicurezza che, in montagna e su terreni impervi, deve rappresentare la prima preoccupazione. Anche nel caso dello speed trekking, gran parte del lavoro di prevenzione degli incidenti deve essere svolto in fase di pianificazione, prima di partire. Il successo di un’escursione, in velocità o in lentezza, è garantito innanzitutto dalla scelta dell’itinerario a tavolino, dalla valutazione di lunghezze e dislivelli, condizioni meteo e del terreno. In particolare, con tempistiche rapide e accelerate, diventa più complesso considerare tutte le componenti della sicurezza durante lo svolgimento dell’attività: per questo l’organizzazione a monte è ancora più importante.
Speed hiking. Ma di cosa stiamo parlando? C’è sempre stato chi camminava più veloce del normale, anche con gli scarponi. Diamo nome e mode a cose che già esistevano. Non continuiamo a inventare l’acqua calda per vendere prodotti dedicati a una disciplina o l’altra. La materia migliore è sempre quella cerebrale, che purtroppo scarseggia sempre più, rendendo maggiore il numero di incidenti. Si pensa di sostituire la testa con scarpe, zainetto light ecc.
Siamo sulla strada sbagliata.