AlpinismoAlta quota

Adam Bielecki e il racconto video dell’eccezionale salvataggio dell’alpinista Anurag Maloo sull’Annapurna

A raccontare il miracoloso salvataggio dell'alpinista indiano Anurag Maloo, prigioniero per 3 giorni di un crepaccio sull'Annapurna, sono le riprese realizzate da Adam Bielecki con la telecamera posizionata sul casco

È trascorsa quasi una settimana dall’eccezionale salvataggio realizzato nella mattina di giovedì 20 aprile sull’Annapurna (8091 m) di Anurag Maloo, l’alpinista indiano precipitato lunedì 17 in un crepaccio attorno ai 6000 metri di quota, tra campo 3 e campo 2, mentre era in fase di discesa verso il campo base, dopo aver abbandonato per questioni di salute il tentativo di vetta. Un salvataggio epico, quello portato a termine da un team composto da Adam Bielecki, Mariusz Hatala, Lakpa Nurbu Sherpa, Chhepal Sherpa, Dawa Nurbu Sherpa, Lakpa Sherpa e Tashi Sherpa (sotto l’attento coordinamento da campo base di Chhang Dawa Sherpa di Seven Summit Treks), quando ormai le speranze di ritrovare in vita l’alpinista, bloccato da tre giorni a una profondità non definita nel ghiaccio, sembravano ridotte a un lumicino.  “Lo hanno trovato vivo. E’ stato portato in ospedale in condizioni critiche, ma è ancora vivo”, il messaggio breve ma carico di emozione con cui uno dei fratelli di Anurag ne annunciava il ritrovamento e recupero nella mattina di giovedì. Un messaggio che ha lasciato il mondo a bocca aperta. Difficile immaginare da quaggiù quali e quante difficoltà si siano trovati ad affrontare gli alpinisti. Come siano stati in grado di localizzare Maloo, in quali condizioni lo abbiano trovato, quale emozione abbiano potuto provare nel rendersi conto che fosse ancora vivo e come sia stato effettuato il delicato trasferimento in superficie dai 50 metri (secondo quanto riferito da Adam Bielecki) di profondità nel crepaccio. Ad aiutarci in tal senso sono i video diffusi nei giorni scorsi sui social, che mostrano le riprese effettuate in diretta dall’interno del crepaccio, attraverso la videocamera posizionata sul casco di Bielecki.

In un primo video condiviso dallo stesso Adam su Instagram (lo trovate al termine delle immagini del seguente post), si assiste al momento in cui l’alpinista polacco ha raggiunto Anurag, di cui si vede il corpo ricoperto di neve. “Pensavo di cercare un corpo in questo vuoto profondo 50 metri”, il commento a posteriori del protagonista, un pensiero che sorge inevitabile nell’osservare la scena anche a distanza di una settimana, nonostante sia noto il miracoloso finale.

 

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Un post condiviso da Adam Bielecki (@adamtheclimber)

In questo secondo video condiviso invece da Mingma Sherpa di Seven Summit Treks viene mostrata la delicata fase di recupero dal crepaccio del corpo di Anurag.

 

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Un post condiviso da Mingma Sherpa (@14mingma)

“One-in-a-million rescue effort”, un soccorso eccezionale, uno su un milione, questa l’espressione scelta da Mingma per sintetizzare l’impresa compiuta dal team. Ricordiamo che per supportare l’operazione Adam Bielecki e Mariusz Hatala abbiano temporaneamente abbandonato il campo base posizionato alla base della parete nord-ovest dell’Annapurna, loro obiettivo potenziale per le prossime settimane (insieme a Felix Berg, i due avrebbero in proposito di ritentare l’apertura di una nuova via alla vetta, dopo due tentativi falliti negli anni passati).

Un terzo video, in cui si cambia prospettiva, passando dall’interno all’esterno del crepaccio, è quello condiviso da Chhang Dawa Sherpa (SST), che mostra il momento in cui il corpo di Anurag è stato riportato in superficie.

 

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Un post condiviso da Chhang Dawa Sherpa (@14dawa)

Decisivo anche il ruolo rivestito dagli abili elicotteristi, che sono stati in grado di sfidare condizioni meteo non propriamente facili sulla vetta più letale del Pianeta per recuperare Anurag e trasferirlo a Pokhara, presso il Manital Hospital, da cui successivamente, in una fase di miglioramento del tempo, l’alpinista è stato trasferito in giornata all’ospedale di Kathmandu. Le sue condizioni si sono rivelate subito critiche. Ma nei giorni scorsi l’alpinista ha continuato a manifestare una grande forza. Come riportato dall’Indian Express, dopo giorni di coma, lunedì Maloo avrebbe iniziato a recuperare funzioni cerebrali, aprendo gli occhi dopo aver sentito chiamare il suo nome. La situazione resta in ogni caso ancora critica.

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