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Trofeo Mezzalama 2023. Un’edizione splendida, e che parla italiano

Gli alpini del Centro Sportivo dell’Esercito hanno trionfato nella storica gara di scialpinismo sul Monte Rosa

Gli alpini del Centro Sportivo dell’Esercito hanno trionfato nella storica gara di scialpinismo sul Monte Rosa, che si disputa dal 1933. Hanno vinto Robert Antonioli, Matteo Eydallin e Davide Magnini tra gli uomini, Alba De Silvestro, Giulia Compagnoni e Giulia Murada tra le donne. Eydallin ed Elena Nicolini si sono aggiudicati l’edizione 2022-’23 del circuito La Grande Course.

A novant’anni dalla prima e ormai storica edizione, il Trofeo Mezzalama sa ancora far stringere i cuori. Degli appassionati, si intende, e di coloro che oggi (a differenza di allora) possono seguire la gara in diretta streaming o attraverso i canali social della stessa. Sono cambiati le modalità, i tempi, perfino il tracciato, ma il fascino e la capacità di richiamare l’attenzione del pubblico è rimasta la stessa.
La XXIII edizione del Trofeo Mezzalama, la cui partenza è slittata di un’ora per permettere a Adriano Favre e alle “sue” guide alpine di mettere in sicurezza il tracciato, è stata vinta dal terzetto composto da Matteo Eydallin, Robert Antonioli e Davide Magnini tra gli uomini, e da quello formato da Giulia Murada, Giulia Compagnoni e Alba De Silvestro tra le donne. I nostri alpini (tutti parte del TEAM SCARPA) si sono riconfermati fortissimi.

Ben 209 le squadre al via, che anche grazie alle recenti nevicate hanno affrontato il percorso nella sua interezza, e non con i tagli imposti dalle condizioni meteo e della neve in molte edizioni passate. Gli atleti si sono trovati davanti a una sfida con la S maiuscola.
Il traguardo di questa gara tecnica e durissima che parte da Cervinia, e non per niente viene chiamata “Maratona dei Ghiacciai”, è a Gressoney-la-Trinité. Per arrivarci, le squadre in cordata e composte da tre elementi ciascuna, percorrono 45 chilometri con 3272 metri di dislivello positivo, e affrontano tre “quattromila”: la vetta del Castore (4126 metri), il Naso dei Lyskamm (4272 metri) e la Roccia della Scoperta (4177 metri).

Niente tagli e nessuna scorciatoia imposta dalla neve e dal meteo, ripetiamo, per questa edizione che ha visto ben diciassette nazioni al via. I pronostici della vigilia sono stati confermati. Tra le donne De Silvestro, Murada e Compagnoni, già in sintonia tra loro, erano la squadra da battere. Tra gli uomini il trio “capitanato” da Eydallin (che con quella del 2023 celebra la sua sesta vittoria al Mezzalama e la ventesima in una gara del circuito La Grande Course) era certamente quello più temuto.
Meteo in generale soddisfacente e condizioni buone per tutto il tracciato, con solo qualche nube che intorno ai 4000 metri ha nascosto la vetta del Castore e il Naso del Lyskamm, con qualche apertura verso la Capanna Margherita.

Per Davide Magnini questa era la prima esperienza al Mezzalama e, come ha affermato nell’intervista post-gara, non era nelle sue giornate migliori.
Poco importa, visto che lo spirito di squadra ha avuto la meglio e i tre hanno collaborato alla perfezione per ottenere la vittoria. “Ero in squadra con due campioni – afferma Magnini – e quindi non potevo davvero mollare! Ho sofferto in salita, ma mi sono imposto di dare il massimo: per loro, per noi e per tutti quelli che ci seguivano e facevano il tifo per l’Italia.” Grande Davide che, ancora una volta, ha dimostrato di che stoffa sono fatti i campioni, quelli veri.
“Davide Magnini è stato un duro – racconta Eydallin – Da parte nostra, io e Robert abbiamo fatto in modo di metterlo nelle migliori condizioni per esprimersi. Siamo partiti con Davide davanti a fare da apripista, Robert al centro e me come ultimo. Al Quintino Sella abbiamo invertito la cordata e poi abbiamo rimesso davanti lui sull’ultima discesa. Principalmente perché, avendo già fatto alcune prove, sapevamo che il trio in discesa funzionava meglio con lui davanti. È questo il gioco di squadra e, se vogliamo, il bello di questa tipologia di gare non individuali. Ci si conosce, si collabora, ci si aiuta e alla fine, si vince”.

Matteo Eydallin chiude così una stagione brillante, iniziata con qualche difficoltà tra dicembre e gennaio ma proseguita in bellezza, che lo ha visto inanellare tutta una serie di gare anche molto vicine tra loro.
“Non ero partito al top, ma ho tenuto botta e ci ho creduto, raggiungendo a febbraio la forma ottimale e mantenendola fino alla fine. Una bella lezione di vita sportiva. La riprova che non sempre le cose partono bene, ma che con costanza e perseveranza è possibile raddrizzare il tiro, nello sport come nella vita”. Che dire? Campione su tutti i fronti, che dall’alto dei suoi 38 anni può ancora dire la sua (eccome se può!) e insegnare tantissimo alle giovani leve.

Matteo Eydallin, Robert Antonioli e Davide Magnini sono giunti a Gressoney-la-Trinité accolti dal pubblico delle grandi occasioni. Con gli sci a spalla negli ultimi cento metri, i tre alpini hanno fatto fermare il cronometro a 4:55’49’’.
Samuel Equy, Mathéo Jacquemoud e Xavier Gachet (anche loro, come i vincitori, atleti del TEAM SCARPA) hanno conquistato la seconda posizione con 2’44’’ di svantaggio. Jakob Hermann, Werner Marti e Martin Anthamatten la terza con il tempo di 5:03’24’’. Quarta posizione e “medaglia di legno” invece per Michele Boscacci, Nadir Maguet e Maximilien Drion du Chapois, mentre la quinta posizione è del Team Austria di Armin Hoefl, Daniel Ganahl e Paul Verbnjak.

Nella gara femminile le azzurre Giulia Murada, Giulia Compagnoni e Alba De Silvestro sono state davanti da subito, non lasciando spazio per nessuno. Giovanni, belle e agguerrite, come moderne valchirie, hanno lottato con le lamine fino all’ultimo metro di gara. Una storica vittoria anche per il Centro Sportivo Esercito alla sua prima volta con un trio femminile interamente “griffato Esercito”, come ha affermato Alba De Silvestro nell’intervista post gara.
Alle loro spalle la pattuglia internazionale di Marianna Jagercikova (SK), Elena Nicolini (ITA) e Iwona Januszyk (PL) e il team franco-spagnolo di Nahia Quincoces (ES), Igone Campos Odriozola (ES) e Valentine Favre (FR). Le ragazze dell’Esercito hanno chiuso con il tempo di 6:20’00’’ mentre Jagercikova, Nicolini e Januszyk sono arrivate seconde con 7:11’03’’. Sul terzo gradino del podio è salito il team franco-spagnolo con il tempo di 8:48’58’’.
Grazie a questo bel piazzamento, Elena Nicolini ha vinto l’edizione del 2022-‘23 del circuito La Grande Course. Matteo Eydallin ha ottenuto lo stesso risultato tra gli uomini, dove la classifica vede cinque atleti italiani nei primi sei posti.

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