Itinerari

Tre itinerari primaverili sulle Alpi piemontesi ideali anche per i più piccoli

Escursioni per piccole avventure in famiglia e gite fuoriporta nella bella stagione

Con l’avvicinarsi della bella stagione le temperature si alzano, le giornate si allungano e la montagna torna a essere un terreno adatto per escursioni e piccole avventure in famiglia. Per una breve vacanza o una gita fuoriporta, le alte quote delle Alpi piemontesi offrono numerose proposte per passeggiate alla portata anche dei bambini più piccoli dove godere degli ambienti immacolati e delle splendide fioriture che dopo lo scioglimento delle nevi invernali punteggiano i versanti. Per quei genitori che hanno piacere di condividere con i propri figli la bellezza dei paesaggi montani e – perché no? – un po’ di sana fatica, ecco 3 proposte distribuite lungo gli oltre 800 km di catena alpina che abbracciano l’intero nord ovest dello stivale.

Alla ricerca dei Walser

Gli esseri umani migrano da quando abitano la terra. Nella seconda metà del Novecento abbiamo conosciuto una progressiva fase di abbandono delle montagne ma in altre epoche storiche le persone si spostavano verso le alte quote alla ricerca di territori da abitare e terreni da coltivare. Come durante l’alto Medioevo quando una popolazione di origine germanica iniziò una progressiva colonizzazione delle valli intorno al Monte Rosa che, nella fase dell’optimum climatico, offrivano nuove terre adatte alla vita. Vennero chiamati i Walser di cui possiamo osservare ancora oggi, a quasi mille anni di distanza, le tracce lasciate sulla montagna nei toponimi di villaggi, nella lingua che ancora si tramanda e nell’architettura.

Partendo da Alagna Valsesia (VC) è possibile andare alla ricerca della cultura Walser con una facile passeggiata che raggiunge l’antico abitato di Otro immerso in un’incantevole conca verde, tra pascoli fioriti e baite costruite nello stile tipico. Vale la pena attraversare la via pedonale del centro di Alagna prima di imboccare il sentiero ben segnalato che si inoltra nel bosco in salita superando alcune fontanelle, cappelle dedicate alla Madonna e tronchi intagliati che rendono più interessante il cammino fornendo qualche piccola distrazione dalla fatica. Nell’ultimo tratto di bosco, una piccola deviazione consente di passare a fianco delle miniere di manganese ormai abbandonate, prima di sbucare negli ampi pascoli su cui sorgono le frazioni di Otro. In una di esse, dal nome evidentemente germanico di Dorf, sorge l’incantevole rifugio Zar Senni dove è d’obbligo una bella sosta ristoratrice. La discesa avviene lungo il medesimo percorso.

Punto di partenza: Alagna Valsesia (1173 m)
Punto di arrivo: Rifugio Zar Senni (1664 m)
Tempo di salita: 1,30 h

Il lato selvaggio della Valle di Susa

La Valle di Susa è un corridoio naturale che unisce il Piemonte e il nord Italia con la Francia. È stata il tradizionale luogo di passaggio per eserciti e viandanti in transito tra l’Europa e il Mediterraneo se pensiamo che da qui passarono Annibale, Carlo Magno e i pellegrini diretti a Roma lungo la via Francigena. Oggi, grazie alla vicinanza con la città di Torino, è un territorio altamente infrastrutturato che, però, nasconde ancora numerosi angoli di natura selvaggia e incontaminata, come il suo versante meridionale dove, dal 1980, si estende il Parco Naturale dell’Orsiera Rocciavrè, lungo le montagne che separano la Valle di Susa, la Val Chisone e la Val Sangone con cime poco sotto i 3000 metri di quota. L’esposizione a nord favorisce la presenza di ampie foreste dove, non a caso, si sono insediati i primi branchi di lupi che sono tornati a ripopolare le Alpi occidentali da oltre una ventina d’anni.

L’itinerario che presentiamo raggiunge il Rifugio Onelio Amprimo (1384 m), nel comune di San Giorio (TO) e inizia presso la borgata di Cortavetto (1280 m), a monte di frazione Città, dove finisce la strada carrozzabile. Qui si imbocca un sentiero in discesa che raggiunge i laghetti del Paradiso delle Rane e si prosegue lungo il tracciato che con una salita dolce si insinua all’interno di una rigogliosa faggeta alternando tratti di bosco fitto ad ampie radure. Si tratta del cosiddetto Sentiero dei Franchi, il percorso presumibilmente seguito da Carlo Magno con il suo esercito per aggirare le truppe Longobarde accampate nel fondovalle. In circa 45 minuti di cammino si giunge al Rifugio Amprimo che sorge in un’area caratterizzata da boschi di conifere e ampi prati adatti ai giochi dei bambini e alle piccole esplorazioni. Proseguendo lungo il sentiero che taglia il vallone a mezzacosta, si raggiunge il pascolo di Pra Mean da cui si gode un ottimo panorama sull’arido versante opposto della Val di Susa e sulla bella piramide del Rocciamelone. Il Rifugio Amprimo è anche un’ottima base di partenza verso gli itinerari più in quota che conducono al Rifugio Toesa e al Rifugio Val Gravio.

Punto di partenza: Borgata Cortavetto (1280 m)
Punto di arrivo: Rifugio Onelio Amprimo (1384 m)
Tempo di salita: 45 minuti

Un giro ad anello tra i fiori della Val Maira

Tra le montagne della Provincia di Cuneo, la Val Maira è senz’altro la più isolata e intrigante. Dopo il periodo dello spopolamento quando, nella seconda metà del ‘900, l’industrializzazione ha trascinato i montanari verso le fabbriche della pianura, l’epoca del turismo di massa e dello sviluppo dei comprensori sciistici ha risparmiato questa contorta valle che dalla cittadina di Dronero sale fino alle alte vette di confine con la Francia. Paradossalmente è stata una fortuna perché queste montagne si sono conservate al riparo da infrastrutture ed edilizia selvaggia per diventare un paradiso del turismo dolce e dell’escursionismo apprezzato dai camminatori di tutta Europa. Proprio qui, alla fine degli anni ’70 una coppia di tedeschi lanciò l’idea dei Percorsi Occitani, un lungo percorso a piedi che in 14 tappe concatena tutti i versanti della valle, toccando le numerose borgate e i caratteristici posti tappa abbarbicati ai pendii, da Villar San Costanzo a Dronero.

Quello che proponiamo è un piccolo tratto dei Percorsi Occitani chiamato Sentiero dei Ciclamini che compie un anello con partenza e arrivo dall’abitato di Macra lungo il fianco esposto al sole del solco vallivo principale. Benché la comparsa dei ciclamini avvenga a fine estate, il sentiero offre splendide fioriture soprattutto a inizio stagione oltre a scorci mozzafiato lungo i tratti a balcone sul fondovalle.

Dal parcheggio situato lungo il torrente Macra, ci si inoltra nel centro della borgata di Macra lungo una stretta stradina lastricata e, dopo aver attraversato la provinciale, si imbocca il sentiero che sale parallelamente al Rio Bedale di Langra. Procedendo lungo il tracciato che attraversa a più riprese il ruscello e incontra diversi pannelli illustrati con informazioni sulla flora locale, si ignora il bivio sulla destra da cui si concluderà il percorso e si continua a prendere quota. Tra le borgate di Langra e Caricatori si cammina per un tratto di strada asfaltata finché, svoltando a destra ci si immette nei Percorsi Occitani che con un panoramico sentiero balcone conducono verso la Borgata di Camoglieres. Con tracciato a sali scendi e ottimi squarci panoramici si raggiunge la cappella votiva della Madonna dei Santi che sorge all’incirca a metà del percorso e offre una posizione adatta a una sosta.

Da qui, inizia una discesa dolce che porta alla palestra di arrampicata e poi all’abitato di Camoglieres che si costeggia per raggiungere la bella e caratteristica Locanda del Silenzio. Il sentiero procede verso valle superando alcuni tratti più esposti, ma protetti da balaustre di legno fino alla Cappella di San Pietro, con i suoi affreschi quattrocenteschi. Dopo un tratto a mezzacosta si incontra una strada asfaltata che si imbocca in leggera salita per raggiungere la borgata del Villar dove ricomincia la mulattiera che in breve riconduce a Macra.

Punto di partenza e arrivo: Macra (805 m)
Altitudine massima raggiunta: 1100 m
Lunghezza dell’anello: 8,5 km
Tempo di percorrenza: 2,30 h

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