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Attesa per oggi l’autopsia del runner morto nei boschi. È stato un orso?

L'autopsia chiarirà la dinamica della presunta aggressione.

È stato un orso? Questa la domanda che da oltre 24 ore sta rimbalzando tra testate giornalistiche e social a seguito del diffondersi della notizia del ritrovamento del corpo senza vita di un runner nei boschi dell’abitato di Clades (TN), in Val di Sole. Sarà l’autopsia, che dovrebbe svolgersi in data odierna, a fornire conferma o smentita dell’ipotesi di una presunta aggressione da parte di un animale selvatico, avanzata a seguito delle evidenti ferite presenti sul corpo della vittima, Andrea Papi, 26 anni, e delle tracce di sangue rilevate nell’area. Qualora l’ipotesi confermasse che il giovane sia deceduto a causa delle ferite inferte da un plantigrado, si tratterebbe del primo caso finora documentato di aggressione mortale da parte di un orso ai danni di un essere umano verificatosi in Italia.

La ricostruzione dei fatti

L’allarme, per il mancato rientro a casa del giovane runner, uscito nel pomeriggio per una corsa in montagna, è stato lanciato dai familiari nella serata di mercoledì 5 aprile. Ricevuta la segnalazione, la Centrale ha attivato la macchina dei soccorsi. Alle ricerche hanno collaborato l’Arma dei carabinieri, i Corpi dei Vigili del fuoco volontari del Distretto della Val di Sole e il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento con i droni, le Stazioni del soccorso alpino della Val di Sole, Vermiglio, Rabbi e Val di Non, le unità cinofile del Soccorso alpino, la Guardia di finanza, le unità cinofile della Scuola provinciale Cani da ricerca e catastrofe e della Croce Rossa, e il Corpo forestale trentino ha avviato un presidio della zona. Le squadre hanno operato nel cuore della notte fino al ritrovamento del corpo avvenuto attorno alle 3 del mattino, sotto il ciglio di una strada forestale in località Contre – ai piedi di malga Grum, seguendo la traccia identificata dai cani molecolari.

Sul caso la Procura di Trento ha aperto un fascicolo modello 45, senza notizia di reato e si è proceduto nel tardo pomeriggio di ieri alla nomina di un collegio di 3 periti che collaboreranno per definire le cause della morte del ragazzo: un medico legale, un esperto di DNA animale e un veterinario. La prima domanda cui si cerca risposta è se le lesioni, rilevate sul corpo del runner, siano da considerarsi causa della morte o successive al decesso. La seconda è di quale animale si sia trattato. Nei prossimi giorni si attendono i risultati genetici dei campioni organici raccolti sul posto che potranno confermare le ipotesi e anche fornire eventualmente una identità del presunto orso.

Nella giornata di ieri il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale alle foreste Giulia Zanotelli, accompagnati dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col, hanno incontrato il sindaco di Caldes Antonio Maini, il presidente della Comunità Val di Sole Lorenzo Cicolini e tutti i primi cittadini della valle per fare il punto sulle operazioni. Il presidente Fugatti ha anche incontrato la famiglia del giovane per esprimere la propria vicinanza ed assicurare l’impegno dell’Amministrazione provinciale sulla questione.

“Questo è il momento del dolore – le parole di Fugatti – , quindi credo che vada fatto quel che è giusto nel rispetto delle persone interessate in questo particolare momento. Ero sul posto questa mattina e ho potuto, insieme alle autorità competenti, vedere quanto accaduto di persona. Siamo in attesa degli esiti scientifici su quanto accaduto e quindi, da persone serie, attendiamo l’esito finale che potrebbe arrivare nelle prossime ore o nella giornata di domani. Nella sede del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza ho informato quali saranno le decisioni che la giunta provinciale prenderà nel momento in cui tutti gli esami accertassero quanto si paventa.”

La caccia all’orso

In attesa dello svolgimento dell’autopsia, sul web si è scatenata una vera e propria caccia all’orso, inevitabile in un contesto come è quello trentino, in cui la convivenza tra uomo e plantigradi è da tempo considerata una “problematica”, per risolvere la quale si è anche parlato di recente di possibili abbattimenti. A cercare di frenare i giudizi, invitando ad attendere con pazienza il responso degli esperti, sono scese in campo le associazioni animaliste.

“Nell’esprimere cordoglio alla famiglia del runner morto mentre si allenava in montagna in Val di Sole, nella Provincia autonoma di Trento, l’Organizzazione internazionale protezione animali fa al contempo notare a chi dà per certo che il giovane sia stato vittima di un animale selvatico – alcuni affermano addirittura sia stato l’orso MJ5si legge nel comunicato stampa diffuso dall’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) – che fare un’affermazione senza le prove significa dichiarare qualcosa come vero senza fornire alcuna evidenza o sostegno per tale dichiarazione. Questa è una pratica scorretta poiché può portare alla diffusione d’informazioni errate, ma purtroppo è quel che sta accadendo e si stanno rinfocolando strumentalmente le pretese di chi vorrebbe fare strage dei grandi carnivori, orsi e lupi, già nel mirino di politici e dei loro bacini elettorali non propriamente rispettosi della vita animale.”

“Quando si fa un’affermazione, si dovrebbe essere in grado di fornire prove o basi solide per supportare ciò che si sta dicendo – aggiunge il presidente OIPA Massimo Comparotto Aspettiamo gli esiti degli opportuni esami ma in ogni caso invitiamo politici, residenti e categorie produttive a una maggiore precauzione nell’esprimere certezze, quando non ve ne sono. Occorre ricordare che esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat. Altre Regioni lo dimostrano. Le istituzioni mettano un maggiore impegno nella diffusione d’informazioni utili a tal fine e attivino, con le categorie produttive, misure di salvaguardia nel rispetto della vita animale, tutelata dall’articolo 9 della Costituzione.”

“È bene ribadire che allo stato attuale ogni ipotesi sulle cause del decesso può risultare non solo infondata ma anche fuorviantefa eco l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) –  È possibile, ad esempio, che i presunti segni trovati sul corpo del runner e ricondotti ad un animale selvatico, siano successivi al decesso, le cui cause potrebbero anche essere dovute ad un malore. In attesa che le indagini facciano il loro corso chiediamo a tutti la massima responsabilità, evitando speculazioni e strumentalizzazioni finalizzate soltanto ad accrescere i consensi in vista della prossima campagna elettorale.”

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3 Commenti

  1. Se è stato un’orso a ucciderlo allora va abbattuto l’animale e poi vanno prese misure di sicurezza per difendersi da altri eventuali attacchi.

  2. Ciao. A fronte di futili insulse e demagogiche polemiche prive, di ogni significato, sul fatto di voler detenere in zone abitate e trafficate, orsi che non erano mai oggetto, di interesse popolare e salutare, per un ambiente prettamente umano, ove il termine RIPOPOLAMENTO E REINTRODUZIONE.,di un predatore di un cacciatore, di un perfetto e potentissimo killer, geloso alla morte del proprio. Territorio, ritengo che il PROGETTO URSUS era decaduto il giorno dopo l’approvazione. Tutte le persone coinvolte in incidenti e aggressioni sono sempre considerate immediatamente colpevoli, di avere provocato o spaventato l’orso. Cioe se io mi fermo in una curva di una strada a 500 metri dal passo del tonale, del gavia, del martello, dello stelvio, del penegal, del rombo, dell’aprica, del mortirolo, etc etc etc, e mi fermo per fare un bisogno fisiologico, per sgranchirmi le gambe, per aggiungere acqua al radiatore, per mangiare un casso di panino, questo induce alla colpevolezza di avere causato ansia all’orso di passaggio. Ma veramente si vuole continuare con questa farsa? A prescindere che l’orso e un predatore infallibile, dunque oltre che aspettare FUTURE AUTOPSIE…. ci aspetteranno altri morti in futuro?? Val di gresta val di non val martello giudicarie… A qualcuno forse passa per la testa che queste non sono zone remote tipo CANADA (gli orsi in canada hanno enormi parchi protetti dove coabitare con altri animali.. ad esempio),ma zone molto popolate e trafficate?qualcuno dubita di altre future morti?? Bye

  3. Ciao. CE UN DISGUSTOSO FUTILE UMILIANTE AGGIORNAMENTO DA TRENTO. LA SOCIETA CHE PROTEGGE LA REINTRODUZIONE DEGLI ORSI HA CHIESTO AL PROCURATORE DI METTERE IN PAUSA IL DECRETO REGIONALE O PROVINCIALE DI URGENZA PER ABBATTERE L’ORSO CHE HA UCCISO IL RAGAZZO CHE CORREVA ALLENANDOSI. SI DICE O SI PRESUME SU UN MISTERIOSO OSSERVATORE…. CHE IL BASTONE USATO PER PROTTEGERSI ABBIA AUMENTATO LA RABBIA PER LA DIFESA DEL TERRITORIO O DI EVENTUALI CUCCIOLI. mi chiedo:ma questi ebeti questi poverini di ambientalisti MA CHE CASSO DI CAVOLO VOGLIONO DALLA GENTE NORMALE DI TUTTI I GIORNI???

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