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Alto Adige, cresce il numero di camosci da abbattere

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BOLZANO, Trentino Alto Adige — Dal primo agosto al 15 dicembre potranno essere abbattuti 380 camosci in Alto Adige, di cui 72 nella riserva di Castelrotto, 45 a Fiè, 61 a Tires, 90 a Luson, 67 a Funes e 45 a Villandro. E’ questa la decisione presa dalla Provincia autonoma di Bolzano per cercare di circoscrivere l’epidemia di rogna sarcoptica, che da 11 anni colpisce gli ungulati.

Dal 1995 si registrarono i primi casi di malattia sulle Dolomiti bellunesi e dal 1997 le prime vittime in territorio altoatesino. Da allora sono stati 2.143 i camosci trovati morti a causa della rogna sarcoptica, che sembra non lasciare scampo a questi animali.
 
La Provincia avrebbe deciso allora di aumentare la quota di animali da abbattere per cercare di porre un freno alla malattia, sperando di preservare la parte ovest della provincia da questo male.
 
Sul tema si sono sviluppate due diverse scuole di pensiero. Da una parte la scuola tedesca non vede alternativa all’abbattimento. Dall’altra, la scuola italiana invece, propone di lasciare che si ammalino i più deboli, in modo da far sopravvivere i più forti e rinforzare così la popolazione di camosci.
 
Greta Consoli

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