La montagna va affrontata con criterio. Ogni stagione richiede il giusto equipaggiamento, ogni vetta richiede la giusta preparazione. Improvvisare, sfidare la natura, non è mai un buon punto di partenza. A confermare quanto sia importante tarare i propri obiettivi sulla base delle personali conoscenze e competenze è la notizia di un decesso avvenuto nei giorni scorsi sulle pendici della vetta più alta del Caucaso: l’Elbrus (5642 m). Vittima un escursionista – utilizzare la parola alpinista sarebbe alquanto improprio – che ha deciso di tentare l’ascesa invernale in scarpe da ginnastica e senza attrezzatura e abbigliamento adeguato.

Scomparso a un centinaio di metri dalla cima, è stato ritrovato privo di vita qualche giorno più tardi. Secondo quanto riportato dai media russi, si tratterebbe di un uomo di 38 anni originario della città russa di Tula. In rete è circolato anche un video che lo ritrae in salita verso la cima.
Турист из Тулы отправился покорять Эльбрус в легкой одежде, кроссовках и с одним рюкзаком.
Он проигнорировал правила безопасности и предупреждения спасателей. На следующий день его тело было найдено на высоте 5200 метров.
Организована проверка по факту гибели мужчины. pic.twitter.com/0Bh1DI2qhi— ЩасТливый (@FarTovyJ3003) March 4, 2023
La scomparsa dell’escursionista è stata annunciata il 2 marzo scorso dal Ministero delle Emergenze russo, che prontamente attivato le ricerche. Causa peggioramento del meteo, i soccorritori sono stati costretti a interromperle in giornata, tornando sulla vetta all’indomani, quando è stato ritrovato il corpo dell’uomo privo di vita. Non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso e portare a valle la salma.
Come riportato nel comunicato del Ministero, “in violazione di tutte le norme di sicurezza, il turista si è diretto verso la vetta senza l’attrezzatura adeguata. L’atto irragionevole dell’uomo ha portato a una tragedia”.