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In Abruzzo nasce il Cammino del Gran Sasso

L’altopiano di Campo Imperatore e il canyon dello Scoppaturo, i suggestivi centri storici di Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte, la celebre Rocca di Calascio, infine le pendici del massiccio tra Barisciano, Monte Cristo e Fonte Cerreto. Sono questi, insieme ai panorami verso il Corno Grande, il Monte Camicia e, più lontani, la Maiella e il Velino, gli ingredienti del Cammino del Gran Sasso, un nuovo itinerario da fare a piedi o in bicicletta che sta nascendo nel versante aquilano del massiccio.

Il percorso, presentato giovedì 9 febbraio a Palazzo Fibbioni, all’Aquila misurerà in tutto 61 chilometri, divisi in cinque tappe. L’anello inizia e si conclude a Fonte Cerreto, alla base della funivia del Gran Sasso nel territorio comunale dell’Aquila. Si è data da fare, e lavora ancora per realizzarlo un’associazione di operatori del territorio che si è costituita nel 2021, e un finanziamento del GAL Gran Sasso-Velino rivolto ad attività di turismo sostenibile.

Il Cammino segue mulattiere e sentieri storici quasi sempre evidenti, le descrizioni sommarie e i tracciati Gpx delle tappe possono già essere scaricati dal sito www.camminodelgransasso.it. La segnaletica, invece, verrà realizzata tra la primavera e l’autunno di quest’anno. Verranno anche realizzate lungo il percorso delle stazioni per la ricarica delle E-bike.

Nella presentazione a Palazzo Fibbioni, oltre a Federico Ciocca, presidente dell’associazione Il Cammino del Gran Sasso, hanno parlato il presidente del GAL Gran Sasso-Velino Paolo Federico, il direttore regionale di Legambiente Enrico Stagnini e Raffaello Fico, titolare dell’USRC, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei comuni del Cratere dopo il terremoto del 2009.

A manifestare l’interesse delle amministrazioni locali sono stati l’assessore al Turismo del Comune dell’Aquila Ersilia Lancia, il sindaco di Barisciano Fabrizio D’Alessandro, il suo collega di Calascio Paolo Baldi e Adelmo Mucciante, consigliere comunale di Castel del Monte. Non hanno partecipato all’incontro, purtroppo né il sindaco di Santo Stefano di Sessanio né Tommaso Navarra, presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il versante aquilano del Gran Sasso, soprattutto tra Calascio, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio, è da tempo molto frequentato da escursionisti e altri visitatori interessati alla natura e ai prodotti del territorio. Nei Parchi dell’Appennino centrale, l’ecoturismo si è sviluppato con altrettanta forza tra Pescasseroli, Opi, Civitella Alfedena e gli altri Comuni della Valle del Sangro, cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

In materia di cammini e sentieri, la zona è traversata dal Sentiero Italia CAI, che sale da Ofena verso Santo Stefano di Sessanio e il rifugio Duca degli Abruzzi, per poi scendere nel versante teramano del Gran Sasso. Nei prossimi quattro anni, 1,5 milioni di euro del Fondo Complementare del PNRR verranno spesi per sistemare i 125 chilometri del SICAI che uniscono Popoli a Campotosto.

Il contratto tra l’USRA, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, e i manager della Co.Ve.Ma., un’azienda di Castelfranco Emilia specializzata in interventi sul territorio, è stato firmato nello scorso dicembre nella sede della Sezione dell’Aquila del CAI, che farà da garante per la qualità degli interventi realizzati. Un intervento speciale riguarderà lo storico rifugio Garibaldi, inaugurato nel 1886 ai piedi del Corno Grande. E’ in progetto anche il Cammino della Baronia.

“Il Cammino del Gran Sasso è un ennesimo tassello utile per creare un’economia legata alla natura e alla storia. Lo stesso vale per l’Eroica Gran Sasso, l’evento con bici d’epoca inaugurato nell’estate del 2022, e legato all’omonimo evento del Chianti” spiega Paolo Baldi, sindaco di Calascio. “Per stimolare l’escursionismo a piedi o in bici, però, ci sono anche altre cose da fare. La prima è tenere aperte il più possibile d’inverno le strade che salgono a Campo Imperatore. La seconda, in estate, sono le domeniche senz’auto sull’altopiano” conclude il primo cittadino.

“Il Cammino del Gran Sasso è un sistema aperto, che in futuro potrà allargarsi ad altre zone del massiccio. I suoi confini, inevitabilmente, sono quelli del GAL, ma già alla presentazione del 9 febbraio la sindaca di un Comune vicino ha chiesto di essere coinvolta nel progetto” aggiunge Marco Signori della testata online Virtù Quotidiane, che gestisce la comunicazione del Cammino del Gran Sasso.

A rendere speciale la nascita di questo percorso è la presenza tra i promotori di ben cinque Comuni, incluso il capoluogo, e di dieci tra operatori turistici e non. Un elenco che comprende l’Albergo Monte Selva e l’Ostello Natour di Barisciano, il B&B La Bifora e le Lune di Santo Stefano di Sessanio, il ristorante La Taberna di Rocca Calascio, l’albergo Parco Gran Sasso e il ristorante Da Loredana di Castel del Monte e le associazioni I Viaggiatori nel Parco e Gran Sasso Guides. Partecipa fin dall’inizio al progetto Legambiente Abruzzo. In primavera e in estate percorreremo qualche tratto del Cammino, e seguiremo i lavori previsti. Intanto auguri, di cuore, agli ideatori del percorso, e a chi lo sta realizzando sul terreno.

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