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Due belle salite patagoniche sull’Aguja Guillaumet e la Centrale delle Torri del Paine

Mentre attendiamo con ingordigia dettagli sul proseguimento della spedizione di Matteo Della Bordella e Leonardo Gheza, dopo aver messo a segno una nuova bella via sulla Aguja Mermoz con Sean Villanueva, annotiamo altre due salite patagoniche interessanti.

Aguja Guillaumet

Partiamo da Facu Saubidet, Jere Castana e Santi Scavolini che, sfruttando la medesima finestra di bel tempo dei due italiani, hanno aperto una nuova dura via sulla parete ovest dell’Aguja Guillaumet, nel massiccio del Fitz Roy.

La via sale per 700 metri con difficoltà fino al 7b, A0 (8a se in libera) ed è tutta una fessura perfetta. “Siamo saliti fino al 7b in libera e un po’ di artificiale per superare una sezione un po’ bagnata e un’altra molto dura. Dita (a volte molto sottili), molte mani e alcuni pugni (neanche mezzo metro di larghezza) con alcuni tiri di placca” sono le parole che usa Saubidet per descrivere la linea. In discesa i tre hanno lasciato gli ancoraggi. L’intenzione è quella di liberarla.

Come i colleghi Della Bordella, Leonardo Gheza e Villanueva, anche Saubidet, Castana e Scavolini hanno deciso di chiamare la nuova via ispirandosi a una frase detta durante gli ultimi mondiali di Qatar dal calciatore Leo Messi: Andá p’allá.

Torre Centrale del Paine

Tyler Karow, Cedar Christensen e Imanol Amundarian hanno invece salito in libera South African Route sulla parete est della Centrale delle Torri del Paine. Per realizzare l’impresa sono rimasti 10 giorni in parete, per loro fortuna solo il nono giorno nel maltempo.

Non ci sono ulteriori informazioni perché i tre si sono buttati a capofitto in un’altra avventura tra la roccia della Patagonia.

La via ha una lunghezza di 1200 m per 30 tiri ed è stata aperta in 32 giorni in parete in artificiale (A4/5) nel 1973-74 dai sudafricani Michael Scott e Richard Smithers. La prima libera (difficoltà 7b+) è stata realizzata da Sean Villanueva O’Driscoll, Nico Favresse e Ben Ditto nel 2009 in 13 giorni in parete. Quella di Karow, Christensen e Amundarian è la seconda salita in libera e la quarta ripetizione della via.

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