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Dolomiti, escursionisti colti dal buio senza pile frontali sull’anello del Settsass

Sabato 26 novembre, attorno alle 17, la Centrale del Suem è stata allertata da tre escursionisti bloccati dal buio durante il rientro dal giro ad anello del Settsass, itinerario tra le Dolomiti del Veneto e dell’Alto Adige, con partenza e ritorno al Passo Valparola (2168 m). I tre, due ragazze di 28 e 27 anni e un ragazzo di 27, di Padova e Vicenza, dopo aver percorso il sentiero 24 e aver preso il 23 per ridiscendere verso il Passo Valparola, calcolati male i tempi sono arrivati in prossimità del bivacco di Forcella Sief che era ormai tardi, e senza pile frontali per illuminare il resto del tragitto.

Una squadra, montate le catene, si è avvicinata con il fuoristrada, ultimando il percorso in una mezz’ora a piedi. Raggiunti gli escursionisti, i soccorritori li hanno accompagnati al mezzo e trasportati a valle alla loro macchina.

Un intervento a lieto fine che ci ricorda di prestare attenzione alle giornate sempre più brevi, che rendono necessario valutare con cura i tempi previsti dalle escursioni, ed equipaggiarsi adeguatamente (senza dimenticare la pila frontale), in caso di eventuali ritardi che determinino un ritorno alla base dopo il calare del buio.

Di seguito i nostri consigli su come prepararsi alle escursioni nella stagione invernale, assicurandosi di avere nello zaino tutto il necessario per godere di una giornata in quota in piena sicurezza.

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5 Commenti

  1. caro GENIO tu non hai mai commesso errori?semmai applausi per chi ha EFFETTUATO IL SOCCORSO,che non ha competenza a decidere in base a cosa e dovuto il soccorso ma solo ad intervenire per una vita in pericolo.funziona cosi’.senno’ il 50/60% del volontariato lascerebbe immediatamente.RIPETO:funziona cosi’ dappertutto.bye.

    1. 1) Gli applausi veri di sicuro vanno agli angeli del CNSAS che, purtroppo, intervengono nella maggior parte dei casi per “salvare” solo degli sprovveduti che di montagna non conoscono le basi, tra cui la valutazione dell’escursione, che determina la scelta di una adeguata preparazione in termini di equipaggiamento, calcolo dei tempi e rischi, in base ai quali poi si affronta l’imprevisto!
      2) Gli applausi ironici vanno ai soliti merenderos che aumentano a dismisura con approcci superficiali, proprio perché tanto vige la regola del “chiamo e vengono a recuperarmi”, mettendo a rischio anche i sopracitati angeli volontari!
      3) Non sarò un genio, ho fatto tanti errori, ma dopo 28 4mila e quasi tutte le vette più alte delle Dolomiti in solitaria, non sono mai arrivato a chiamare nessuno per mia negligenza proprio perché ho sempre rinunciato quando proprio non vi erano le condizioni, o per lo meno, ho sempre studiato e preparato a dovere ogni uscita (eliminando il 99% degli errori dovuti a errori basici come in questo caso).
      4) Se tutti approcciassero alla montagna con tale consapevolezza e competenza vedrai come volerebbero meno elicotteri per salvare coloro che difendi!
      Ciao Genio 2.0!

    2. Mi sa che qui il genio sei tu…. Già il titolo la dice lunga! Indifendibili!!! E se li difendi o non ci capisci nulla di montagna o sei uno sprovveduto come i personaggi dell’articolo!

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