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240 ricercatori e 50 progetti scientifici: è iniziata la 38esima spedizione italiana in Antartide

È iniziata la 38esima spedizione italiana in Antartide, una missione che coinvolgerà ben 240 persone tra tecnici e ricercatori impegnati in 50 progetti su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le attività di ricerca scientifica si divideranno nel continente tra le basi Mario Zucchelli e Concordia, ma anche sulla nave italiana per la ricerca oceanografica Laura Bassi e in alcune stazioni antartiche di altri Paesi.

Il ghiaccio troppo sottile complica la logistica alla base Zucchelli

La prima fase, che si è svolta in questi giorni, è finalizzata alla riattivazione da parte dei tecnici della base Zucchelli, chiusa da febbraio scorso. Un’operazione che quest’anno ha dovuto fare i conti con un imprevisto. Per la prima volta da quando l’Italia organizza spedizioni scientifiche in Antartide – la prima è del 1985- il ghiaccio del Mare di Ross davanti alla base italiana si è rivelato troppo sottile per consentite all’aereo cargo C130J dell’Aeronautica Militare di atterrare per depositare viveri, materiali e personale.

La situazione, che appariva anche dalle immagini satellitare delle ultime settimane, è stata poi confermata dalle prime misurazione dei tecnici arrivati sul posto. Il verdetto è critico: lo spessore della poca banchisa presente è poco più di un metro contro i due metri usuali. Secondo gli scienziati la causa potrebbero essere gli episodi tempestosi di forte vento che hanno frammentato il ghiaccio per poi portarlo al largo senza consentirgli di consolidarsi. “I voli intercontinentali provenienti da Christchurch in Nuova Zelanda saranno necessariamente rimodulati verso la stazione americana di McMurdo. – ha spiegato il capo spedizione, Gianluca Bianchi Fasani dell’Unità Tecnica Antartide dell’ENEA –. Personale e materiali saranno da lì trasferiti presso la stazione Mario Zucchelli a bordo del Basler BT-67 a nostra disposizione. Al momento abbiamo in corso uno scambio di servizi con il Programma Americano mettendo a loro disposizione il nostro Hercules per il trasporto cargo e ricevendo in cambio sui loro vettori passaggi per il personale. Ovviamente questo si traduce in un significativo incremento dello sforzo logistico. Cercheremo comunque di garantire il corretto svolgimento delle progettualità programmate”.

I progetti alla base Concordia

La base italo-francese Concordia, situata sul plateau antartico a oltre 3mila metri di quota e a 1.200 chilometri dalla costa, vedrà arrivare il nuovo personale a inizio novembre. Si concluderà così l’isolamento dei 13 invernanti (winterover), che dura dallo scorso febbraio, a causa delle temperature esterne che arrivano a -80°C (fino a -100°C di percezione termica). La nuova missione a Concordia vedrà portati avanti 20 progetti, tra cui “Beyond Epica Oldest Ice”, attività internazionale finanziata dall’Unione europea, il cui obiettivo è quello di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa. Quest’anno nell’ambito del progetto Beyond Epica, coordinato dal Cnr a cui partecipano per l’Italia anche ENEA e Università Ca’ Foscari Venezia, partirà la fase di carotaggio del ghiaccio nel campo allestito a Little Dome C, a circa 40 chilometri da Concordia, con l’obiettivo di riportare entro l’anno i primi campioni di ghiaccio in Italia.

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