News

La marmotta mummificata del Lyskamm visse nel Neolitico, 6600 anni fa

Nel corso dell’estate, tra gli innumerevoli riaffioramenti di reperti avvenuti sui ghiacciai sofferenti delle Alpi, ha destato stupore l’avvistamento di una marmotta mummificata tra i ghiacci del Monte Rosa. Il delicato recupero dell’esemplare, rinvenuto da una guida alpina del Cervino a una quota di circa 4200 metri sulla cresta tra il Lyskamm occidentale e quello orientale, si è accompagnato a una serie di domande. Cosa ci faceva una marmotta a una simile quota? Come vi è arrivata? E quando?

Una marmotta neolitica

All’ultima domanda si è trovata già risposta. Dalle analisi effettuate da un team statunitense su un campione prelevato dalle costole dell’animale, inviato oltreoceano per effettuarne una datazione al radiocarbonio, risulterebbe che la marmotta sia vissuta circa 6600 anni fa, in epoca neolitica. L’attendibilità di tale dato sarebbe parti al 95,4%, da cui il range stimato relativo al periodo storico in cui visse risulta estendersi tra il 4691 e il 4501 a.C.

I dettagli scientifici della scoperta saranno illustrati nell’ambito del XXXI Congresso dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici, che si terrà ad Aosta dal 19 al 21 ottobre prossimi.

Il reperto in toto continua a essere conservato presso il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan di La Salle, in una Conservation soft box (Csb), un sistema passivo che assicura il mantenimento dell’esemplare in condizioni ottimali. A definire le modalità di conservazione e le attività di ricerca sviluppabili attorno alla mummia il Museo in collaborazione con l’Istituto per lo studio delle mummie dell’Eurac di Bolzano.

Avere una stima dell’età del reperto consentirà ora di definire i dettagli del progetto Marmot Mummy Project, volto ad acquisire maggiori informazioni sul roditore neolitico.

In un prossimo futuro, secondo quanto dichiarato dal dal Presidente della Regione e Assessore ad interim all’Ambiente, Trasporti e Mobilità sostenibile, Erik Lavevaz, il reperto sarà esposto presso la nuova sede espositiva del Museo.

“La scoperta, resa possibile dall’attenzione verso il territorio di chi lo vive con professionalità e sensibilità, valorizza il ruolo del Museo regionale di Scienze naturali. Entro fine anno la nuova sede espositiva nel Castello di Saint-Pierre aprirà le porte, con gli allestimenti che sono ora in fase di completamento: alle tante attrattive già presenti, in futuro, la marmotta del Lyskamm potrà essere aggiunta come simbolo e principale elemento di richiamo“.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Alla seconda domanda “Cosa ci faceva una marmotta a una simile quota?” probabilmente la risposta è che in tale epoca a quelle quote non c’era il ghiacciaio…. no?
    Questo, come altre testimonianze fanno capire che Non c’è nessun cambiamento climatico inteso come “colpa dell’uomo e inquinamento”, ma è un cambiamento climatico inteso come fattore ciclico.
    Adesso avanti tutti i Greta Tunberg dipendenti a criticarmi….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close