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Sul sentiero in mocassini, il Soccorso Alpino: non sottovalutate la montagna, anche con vista mare servono gli scarponi da trekking!

Quante volte prima di uscire di casa ci sarà capitato di soffermarci un istante nel controllare di avere indossato le scarpe al posto delle ciabatte? Un simile approccio preventivo sarebbe da seguire ogni qualvolta ci si ritrovi a fare una gita fuori porta, in ambiente montano. Partire da casa con l’intento di affrontare un sentiero in quota è una decisione che solitamente si associa alla valutazione della corretta attrezzatura di cui dotarsi, in funzione dell’itinerario. Può però capitare di sottovalutare la propria meta, e anche le proprie intenzioni, lasciando così a casa il necessario, in primis le calzature giuste. Uno degli ambienti in cui si rischia maggiormente di peccare di superficialità nella stima delle difficoltà che si potrebbero incontrare potenzialmente in cammino, è la montagna a ridosso del mare.

Cosa sarà mai affrontare un sentiero su un promontorio da cui ammirare le onde e l’orizzonte? La risposta da evitare è “una passeggiata”. Un sentiero montano, indipendentemente dalla quota, va sempre affrontato con attenzione.

Il Soccorso Alpino è intervenuto in questi giorni sul tema, diffondendo sui canali social ufficiali CNSAS un post corredato da una immagine eloquente: quella del piede di un escursionista che calza su sentiero un mocassino. Una immagine che fa riflettere – e non, come si legge in qualche commento ironico, per il calzino associato alla calzatura – sugli errori di valutazione che si può essere portati a effettuare quando si scelga una meta sottovalutata per pericolosità, nel caso specifico riportato dal Soccorso, il promontorio di Portofino, in Liguria.

“No. Non è un post per attirare brutti commenti contro chi cammina sui monti con delle calzature non adeguate – scrive il CNSAS – . Ma un post per sensibilizzare chi legge che la montagna non va mai sottovalutata, nemmeno se la passeggiata è a ridosso del mare. In questo caso, infatti, siamo intervenuti per soccorrere un turista che – “ingannato” dalla presenza del mare – credeva che il sentiero sul promontorio di Portofino, in Liguria, fosse una passeggiata come tante da percorrere con dei semplici mocassini. E invece no: la montagna, i sentieri di montagna, i luoghi impervi, devono essere sempre affrontati con coscienza e con la giusta attrezzatura. Che tu ti trovi sull’Etna o su un sentiero sulle Alpi, che tu ti trovi in una semplice escursione al confine tra Lazio e Abruzzo o su un percorso “difficile” in Valle d’Aosta… la montagna è sempre la montagna. Insomma: sempre la massima attenzione (ma senza paranoie) e tanto buon senso. Viva la montagna, ovunque essa sia”.

Quello delle calzature inadeguate è un errore che capita di effettuare soprattutto qualora si parta da casa senza una chiara idea del cosa fare una volta arrivati a destinazione. Il web offre una miriade di esempi di scatti, ad alto tasso di like, realizzati in quota con calzature da città. Portare con sé un paio di scarponcini da trekking, nell’ottica del “non si sa mai”, costa davvero poco sforzo e le foto che si ottengono non sono affatto meno cool. Proviamo a farne una abitudine.

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2 Commenti

  1. Anni fa, adesso non so, i portatori in Nepal camminavano dappertutto a piedi scalzi, talvolta anche se c’era solo una spruzzata di neve.
    Loro erano capaci di farlo.
    Noi avevamo bisogno di mettere i piedi sempre in qualcosa per proteggerli (una sicurezza).

    Penso sorridendo che gli attuali siano problemi mentali diffusissimi e irrisolvibili: il cervello che c’è o non c’è.
    E’ il limite invalicabile della società della sicurezza.

    1. Non confonda un Nepalese con l’ultimo defosforizzato in mocassino la cui massima impresa montanara é salire i 7 piani, sempre in mocassino, per arrivare al suo appartamento quando l’ascensore è rotto, le Cinque Terre non sono il Monte Stella di Milano, mi sembra giusto spiegarlo a tutti questi incoscienti oppure, come alternativa, lasciamo che il Darwinismo faccia il suo lavoro?.
      Cordialmente

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