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Il CAI in difesa delle Alpi Apuane: “Chiediamo l’istituzione di un Parco Nazionale”

Sabato 17 settembre, i vertici del Club Alpino Italiano, a testimonianza dell’attenzione rivolta dal Comitato direttivo centrale alla problematica dell’impatto ambientale, della presenza dell’uomo, sulle Terre alte, si sono recati sulle Alpi Apuane. Meraviglioso scrigno di bellezza e biodiversità, interessato però dall’estrazione del marmo e del carbonato di calcio. Le cave della Apuane simbolizzano il dilemma tra preservazione e sfruttamento del territorio. Da sempre il Sodalizio è a fianco del CAI Carrara e delle associazioni, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Nella mattina di sabato si è svolto presso il Rifugio Carrara, di proprietà dell’omonima sezione del CAI, un incontro del Comitato direttivo centrale, cui hanno partecipato il Presidente generale Antonio Montani, la Vicepresidente generale Laura Colombo, i delegatI Angelo Schena, Paolo Valoti, Piergiorgio Oliveti, Ennio De Simoi e Giancarlo Nardi. A seguire, nel corso della giornata si sono tenute la Conferenza dei Presidenti regionali e provinciali e del Comitato centrale di indirizzo e controllo. In conclusione è stato promosso un momento di approfondimento, con il film “Cave Canem” del regista locale Alberto Grossi.

“É con grande riconoscenza che accogliamo il Presidente generale e i vertici apicali del nostro Sodalizio in questo territorio dove le cave, da fonte di lavoro per la popolazione locale, sono diventate uno dei disastri ambientali maggiori di tutto il pianeta. I media parlano spesso del marmo per l’arte ma questa è una piccola destinazione della produzione, quasi insignificante. Il prodotto principale è il carbonato di calcio, circa l’85% del materiale estratto. Distruggiamo intere montagne per fare polvere. Il CAI vorrebbe il ritorno a limiti più tollerabili, potrebbero essere il 40%, ad esempio. Tante cose sarebbero da cambiare per salvare dalla distruzione queste montagne, un’eccezionale biodiversità e la grande quantità di acqua che producono. Questo incontro sarà un’occasione per portare la conoscenza a livello nazionale, auspicando un concreto interesse dai ministeri competenti”, le parole del Presidente del CAI Toscana Giancarlo Tellini.

Toccare con mano la devastazione delle Apuane

Le cave sono il filo rosso di una escursione organizzata nella giornata di domenica 18. Partiti dal rifugio Carrara, i vertici del CAI hanno attraversato i prati di Campocecina, arrivando a Capanna Martignoni. Da qui hanno proseguito lungo il sentiero che porta alla cima del Monte Borla. Dall’alto è stato possibile vedere le Cave del Sagro: luogo significativo in grado di testimoniare e raccontare la storia passata e presente del territorio. I camminatori sono stati accompagnati dal Presidente del Cai Carrara Brunella Bologna, dal Presidente Cai Massa, Paolo Marcello Simi, dal Presidente del Cai Toscana Gianfranco Tellini e dai soci delle Sezioni locali.

Una escursione, che ha consentito, come riportato dallo Scarpone, di “toccare con mano” la devastazione sulle Alpi Apuane.

Un “toccare con mano” che era stato evidenziato come importante obiettivo prima ancora della partenza dal presidente Montani: “Le Alpi Apuane sono il luogo in cui il contrasto tra natura e antropizzazione emerge in maniera netta e indiscutibile, ma può diventare anche il territorio in cui trovare nuove strade e percorsi di coesistenza tra attività dell’uomo e preservazione della biodiversità. Con il Comitato direttivo centrale al Rifugio Carrara, il Club alpino italiano vuole ‘toccare con mano’ i problemi delle Alpi Apuane per trovare soluzioni e proporre modelli che sappiano delineare uno sviluppo del territorio equilibrato e sostenibile dal punto di vista ambientale”.

Di seguito le riflessioni in diretta del Presidente Montani dalla cima del Monte Borla.

 

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Il timore di una espansione delle cave

I vertici CAI hanno potuto vedere con i propri occhi il versante settentrionale, ormai quasi completamente eroso  dall’attività estrattiva e il timore, espresso dal CAI Carrara è “che le cave potrebbero essere in espansione, proprio per la possibilità di riaprire le aree dismesse, prevista dal piano regionale per le cave.”

Uno scenario che pone a rischio il già fragile ecosistema unico delle Apuane. E le vittime di questa distruzione continua non solo soltanto la flora e la fauna ma l’uomo stesso. Come evidenziato da Nicola Cavazzuti del CAI Massa, la realizzazione ed espansione delle cave ha tra le sue conseguenze una contaminazione delle falde acquifere con detriti:La cosiddetta Marmettola (resti delle estrazioni di marmo ndr) sta chiudendo, come il colesterolo con la circolazione del sangue, i torrenti e le vene, con il risultato di togliere ai cittadini il diritto all’acqua.”

Serve un Parco Nazionale

“Come Club alpino Italiano chiediamo l’istituzione del Parco nazionale delle Alpi Apuane. La nostra presenza vuole essere un gesto di vicinanza nei confronti di un territorio che si batte per il rispetto dell’ ambiente, che può essere coniugato con le attività produttive. Allo stesso tempo chiediamo il rispetto delle leggi e un’attenzione che tenga conto delle tematiche ambientali, non solo di quelle economiche”, afferma Montani.

Il presidente Vaccarella ha dichiarato che i due giorni in Apuane saranno alla base della produzione di un documento approfondito da parte degli organi CAI locali, “che analizzi nel dettaglio la situazione degli impatti e dell’inquinamento, le relative infrazioni comunitarie, illustri l’impegno per uno sviluppo del territorio equilibrato, che riduca l’impatto paesaggistico e valorizzi le attività alternative che possono essere svolte in queste montagne. Il focus è sulla preservazione del territorio montano e sul controllo delle attività di cava e di estrazione, in modo che la Sede Centrale possa attivarsi nelle dovute sedi per il miglioramento della situazione ambientale.”

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Un commento

  1. Magari oggi non l’azzecco, sinceramente lo spero.
    Belle gite collettive dei grandi rappresentanti di una istituzione per affermare bei propositi da prendere in un futuro in seria considerazione ! 🙂
    Vera forza propositiva interessata di pensiero e di azione su evidenze ormai antiche !!!
    Però con questa politica ci si diverte, ci si mostra “fichi” alla gente e si fanno proseliti…. qualcuno ci crede.

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