Il nuovo numero di Meridiani ci porta in viaggio in Bretagna
Redazione
Protesa verso l’Oceano Atlantico, la Bretagna è una terra ricca di tante anime diverse, che la rendono unica per bellezza e fascino in tutta Europa: dalla natura selvaggia, ideale per passeggiate rigeneranti, ai siti preistorici, passando per le spettacolari cittadine medievali con il loro fascino storico. Il nuovo numero di Meridiani “Bretagna” attraversa le contrastanti suggestioni che questa terra propone e che il viaggiatore potrà scoprire anche in bicicletta. Certo, il tempo in Bretagna gioca spesso brutti scherzi (ma in non lo fa mai troppo a lungo), ma se non ci si scoraggia il premio saranno paesaggi dal fascino unico ricchi di storia, natura selvaggia, rocce e onde che si infrangono sulla costa.
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Il GR34 è un itinerario per escursionisti ricco di storia, natura selvaggia, rocce e onde che si infrangono sulla costa. Un percorso che si snoda lungo il litorale bretone per più di 2.000 chilometri, da Mont-Saint-Michel al ponte di Saint-Nazaire. Foto Savoieleysse/Adobe Stock
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Quiberon. Il tratto litoraneo occidentale della penisola di Quiberon – collegata alla terraferma da un banco di sabbia – è costantemente esposto al vento e ai frangenti del mare, che gli hanno conferito una bellezza selvaggia e brulla, tanto da meritarle il nome di Côte Sauvage. Foto of Locoste-Franck Caillet/Adobe Stock
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Côte de Granit Rose. Questo tratto di litorale bretone, tra Perros-Guirec e Trébeurden, prende nome dal colore rosato delle rocce scolpite dall’erosione marina. La strada che corre lungo la costa offre una vista impareggiabile sulle isolette che la fronteggiano, tra cui l’Île Grande. Foto Marina Ignatova/Adobe Stock
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Uuno dei tanti sentieri che percorrono l’intera area forestale di Paimpont, toccando piccoli laghetti
e suggestivi siti panoramici. Sopra, una vetrata della chiesa
di Tréhorenteuc riproduce l’apparizione del Santo Graal
ai cavalieri della Tavola Rotonda. Foto Puntostudiofoto Lda/Adobe Stock
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Dinan. Racchiusa in 3 chilometri di mura – le più antiche e massicce di Bretagna – Dinan può vantare un patrimonio architettonico eccezionalmente diversificato. La città vecchia conserva ancor oggi nei suoi vicoli fioriti alcune case che mostrano intelaiature in legno di particolare fascino. Foto rh2010/Adobe Stock
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Il faro di Cap Fréhel lungo la pista ciclabile Eurovelo 4. Foto Thomas/Adobe Stock
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Un punto di attracco lungo il canale navigabile tra l’Ille e la Rance che mette in comunicazione Rennes con Saint-Malo e Dinan. Nella pagina accanto, la pista ciclabile che costeggia il fiume Oust e il castello della città di Josselin. Foto Berthier Emmanuel/Hemis.fr/AGF
L’editoriale del direttore
A presentarci il numero 268 di Meridiani “Bretagna” il direttore Walter Mariotti.
Armor e Argoat. “Terra del mare” e “terra delle foreste”. Due parole celtiche che rappresentano i poli opposti della Bretagna. La sua configurazione spirituale prima e più che quella geografica. Armor è l’aspetto visibile, solare, seduttivo. Argoat è la faccia interna, riflessiva, profonda. Ecco, la Bretagna è l’equilibrio incantato fra questi due mondi, il punto mediano fra il vuoto e il pieno che si ritrova in tutta la storia delle sue tradizioni e in particolare nella kemòvad, la danza del vento, la pratica che i sacerdoti druidi avevano elaborato come forma di meditazione dinamica.
Danzare nel vento del divenire cosmico, nel fluire eterno e naturale degli eventi. Danzare nel vento sugli scogli, in mezzo ai grandi menhir, o nelle notti solitarie delle città, anche senza saperlo fa percepire quello che gli antichi maestri celtici governavano. La dialettica tra sé e l’universo e la sua composizione nella pace dello shan, l’essenza arcana della natura dove gli opposti si fanno unità.
Il litorale bretone non assomiglia a nessun altro, come la sua lingua e le sue foreste, quelle dove una cultura misteriosa aveva rag- giunto vertici e scoperte andati perduti molti secoli prima delle civiltà egizie. Oggi, questo spirito si continua a percepire, nei paesaggi assoluti, nel clima differenziato, nelle onde che sbattono sulle coste in un modo unico. L’impressione più forte però, forse, resta l’aria, quel vento che rapiva i druidi e li faceva danzare.
Fatevi rapire anche voi dalla Bretagna. Immergetevi in Armor e Argoat. Diventate scogliere, foreste, piazze dei centri medievali dove ancora tutto pare intatto. Dimenticatevi di voi nella cultura, l’identità, le genti di Bretagna. Abbiate insomma il coraggio di sfidare il vuoto e il pieno facendo il bagno, andando a cavallo, mangiando e bevendo nei pub breton. Ma soprattutto, provate a ballare al ritmo del vento, anche se non ci riuscite, anche se vi farà sorridere. Il mondo non vi sembrerà quello di prima. E non lo sarà più.