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Cosa serve per dormire in bivacco?

Lo avete chiesto a Google

Tra le domande più fatte a Google si trova: “Cosa serve per dormire in bivacco?”.

La risposta

Prima di dare una risposta facciamo una dovuta premessa: i bivacchi di montagna non sono rifugi gestiti, ma nascono come ricoveri di emergenza che offrono riparo a chi si trova in difficoltà in quota. È bene quindi trattarli come tali e lasciarli liberi per chi ne avesse bisogno, prediligendo i rifugi qualora si desideri trascorrere una notte in montagna. Alcuni bivacchi sono poi collocati lungo i trekking lunghi per essere usati come punti tappa, altri si trovano in prossimità di pareti per essere utilizzati dagli scalatori come base d’appoggio. Durante la stagione invernale, quando i rifugi sono chiusi, è sempre aperto il locale invernale per chi ne avesse necessità. Questi locali funzionano come i bivacchi.

I bivacchi sono incustoditi e, proprio perché strutture emergenziali, sono sempre aperti. Forniscono solo i servizi essenziali per consentire a chi ne ha bisogno di trascorrere la notte in sicurezza: brande con materassi e coperte, un tavolo e solitamente una panca o sgabelli. Se si sa già di dover passare una notte in bivacco, per ragioni di igiene è comunque meglio portare un proprio sacco a pelo (anche per scongiurare l’assenza di coperte). Non sempre è presente una stufa o un un fornelletto a gas, quindi è bene averlo nello zaino insieme a un pentolino. Raramente i bivacchi dispongono di elettricità, pertanto servirà avere con sé una pila frontale o candele.

Quando si lascia il bivacco è buona educazione lasciare in ordine, pulire quello che si è sporcato, portare via i rifiuti e in caso di utilizzo della stufa rimpiazzare la legna usata.

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