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Il Presidente del Cai Antonio Montani risponde a Carlo Alberto Pinelli

Il Presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani risponde a Carlo Alberto Pinelli fondatore di Mountain Wilderness a seguito dell’articolo a sua firma pubblicato sulla nostra testata in data 26 luglio 2022.


Mi chiamo Antonio Montani e purtroppo non ho nessuna capacità di manipolare il tempo, come un orologiaio né tantomeno di riportarlo indietro a prima della mia elezione: da cinquantotto giorni ricopro la carica di Presidente Generale del Club Alpino Italiano.

Il mio dovere è operare per il CAI, mettere a valore l’attività dei soci e distribuire al meglio le risorse a nostra disposizione. Con questo obiettivo cerco ogni giorno di concentrare i miei sforzi e il mio tempo di volontario per “costruire” insieme ai soci, e non per creare una “sacrosanta protesta con tutti i mezzi leciti”.

Innanzitutto desidero ringraziare Carlo Alberto Pinelli per l’attenzione che lui e altri intellettuali stanno destinando al CAI. Con Carlo il rapporto di collaborazione è datato ma ancora partecipato: basti pensare alla recente delibera di patrocinio per il suo film “L’Architetto e Margarita”, poichè ritenuto meritevole dalla Cineteca Centrale.

Per questi motivi e poichè ritengo che l’attività ambientalista del Club Alpino Italiano non possa ridursi a poche frasi estrapolate da una datata intervista realizzata dal “Corriere delle Alpi” ho deciso di stendere questa replica che spero possa essere esplicativa.

Prima della mia elezione ho ritenuto doveroso recarmi presso il Parco delle Madonie per manifestare, con una marcia di protesta sul Monte Mufara contro il progetto del nuovo osservatorio astronomico dell’ESA-European Space Agency: un intervento edilizio di quasi 4000 mc dal forte impatto paesaggistico, valutazione che da architetto membro di numerose commissioni del paesaggio posso con argomenti sostenere. A seguito di tale uscita sollecitai il Presidente Torti per la stesura di una lettera al Presidente dell’ESA chiedendo di rivalutare l’opportunità di tale intervento.

Ho inteso dire, con una “formula magica” che prima di opporsi, soprattutto mediaticamente o in sedi istituzionali ad attività, opere, progetti è necessario conoscerli ed essere informati sulle basi scientifiche che portano alla non sostenibilità degli stessi. Comprendo bene che persone che operavano molti anni addietro, come Carlo Alberto, all’interno della sede centrale dell’ente rivedano quella complessa e pachidermica macchina che eravamo, rilevando nelle mie considerazioni un’intrinseca lentezza. Tuttavia posso assicurare che la macchina in questi cinquantotto giorni si sta muovendo velocemente consapevole di quanto sostiene il primo articolo dello statuto del CAI, i nostri documenti di posizionamento e il Bidecalogo stesso.

Dal 1 giugno 2022 molte attività hanno avuto inizio con il convinto sostegno della presidenza e con la direzione fornita dalla Commissione Tutela Ambiente Montano. Ho deciso di convocare un Consiglio Centrale straordinario a Cortina, il primo al di fuori della sede centrale da diversi anni, dopo aver sottoscritto insieme a Mountain Wilderness e altri una lettera al CIO attenzionando l’impatto delle strutture olimpiche e chiedendo di valutare l’opportunità di svolgimento di alcune gare all’estero, dove idonei impianti già esistono. Proprio a Cortina ho voluto incontrare i nostri referenti in CIPRA, ASVIS e FEDERPARCHI per poter definire una linea operativa comune da perseguire con impegno.

Ho sottoscritto un ricorso in appello al TAR per il Terminillo, un documento per la tutela dell’alpe Devero e insieme al GR Valle d’Aosta attività in sostegno del Vallone delle Cime Bianche. E’ stata deliberata dal Consiglio Direttivo, con il sostegno del Consiglio Centrale, la creazione di una Segreteria per l’ambiente interna alla sede centrale che con professionisti possa fornire aiuto ai gruppi regionali e alle sezioni per lavorare sui temi ambientali e sui ricorsi. Ho deciso di convocare la prossima conferenza dei Presidenti regionali sulle Alpi Apuane, in rifugio,  poiché ritengo l’attività estrattiva che deturpa quelle montagne un problema di estrema rilevanza, su cui si giocherà la credibilità ambientale del CAI nei prossimi anni. Mi sono personalmente recato a Canazei, durante la tragedia della Marmolada e a seguito della quale ho deciso di proporre ad alcune Università italiane di progettare un bollettino sullo stato dell’alta montagna, partendo dalla mappatura del permafrost. Infine lo scorso Weekend ho partecipato personalmente per due giorni, alla 4a edizione di “Climbing For Climate” sul Monte Bianco, organizzata dalla rete delle università italiane che raggruppa 84 atenei che si impegnano nella promozione di politiche di difesa dell’ambiente, prima partecipazione del Presidente Generale a tale manifestazione co-organizzata dal CAI. Questo evento ha avuto un notevole impatto mediatico con presenze su tutti i media nazionali. La due giorni è stata anche l’occasione per rinsaldare i rapporti con Cipra Italia con la cui presidente Vanda Bonardo, abbiamo firmato, insieme ad altre sette associazioni, tra cui Mountain Wilderness, un appello comune per l’adattamento alla crisi climatica. Appello uscito proprio in concomitanza dell’articolo di Betto Pinelli.

Comprendo quindi appieno come il Club Alpino Italiano sia un’associazione fondamentale per la salvaguardia ambientale, nonché associazione ambientalista riconosciuta, tuttavia vedo la nostra attività di tutela come un processo che nasce dalla frequentazione dell’ambiente naturale, attraverso l’attività alpinistica, escursionistica, speleologica al quale consegue il desiderio di tutelarlo. Il Nuovo Bidecalogo e i suoi contenuti di base non sono dunque assolutamente sconfessati e rimangono il punto di riferimento, in tema di tutela ambientale e di comportamenti etici durante le attività in montagna, che ogni Socio e ogni struttura del Sodalizio si impegna a rispettare.

Spero dunque che la presidentessa di Mountain Wilderness Adriana Giuliobello e i suoi fondatori vogliano, assieme al CAI, far parte di quella società civile che lotta per affermare le politiche ormai indispensabili per contrastare la deriva autodistruttiva verso cui è lanciato l’intero pianeta.

Comprendendo che non servono a questa lotta personalismi e protagonismi, serve lavoro serio e concreto di chi sta sullo stesso fronte.

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4 Commenti

  1. L’intervista “datata” al Corriere delle Alpi risale al 10 luglio scorso, due settimane dopo la sua elezione a presidente Cai e due settimane da oggi. Questo significa che le parole di Montani hanno una scadenza? E dunque “nessuna preclusione ideologica nei confronti né delle Olimpiadi e neppure delle opere necessarie per svolgerle” (come da intervista di due settimane fa) ora va letto così: abbiamo “sottoscritto insieme a Mountain Wilderness e altri una lettera al CIO attenzionando l’impatto delle strutture olimpiche e chiedendo di valutare l’opportunità di svolgimento di alcune gare all’estero, dove idonei impianti già esistono”. In questo caso, a parte l'”attenzionamento”, non posso che plaudire alla svolta a 180° del presidente

  2. “Il mio dovere è operare per il CAI, mettere a valore l’attività dei soci e distribuire al meglio le risorse a nostra disposizione.”
    “Comprendendo che non servono a questa lotta personalismi e protagonismi, serve lavoro serio e concreto di chi sta sullo stesso fronte.”

    Dopo questa sua risposta a Pinelli e in particolare queste sue due frasi (mi sembra sia un ripescaggio di qualcosa che lessi da qualche parte molto prima dell’orologiaio di Pinelli) ormai mi sono convinto che anche lui sia un uomo soddisfatto di un potere che prescinda da ideali, per non compromettersi, anzi usa quelli di altri facendosene merito senza attribuirsi responsabilità….. un vizio comodo e diffuso fra molte maggioranze.

    La mia è solo malinconia di un passato nel quale credevo: auguri !

  3. Il fatto che comunque Montani ci riporti all’ età della pietra (o quasi), non mi dispiacerebbe sotto un certo puntio di vista, in quanto se si vede come è messa la montagna a livello di cambiamenti climatici..

  4. Signor Montani, io non la conosco nè so nulla su di lei, del suo passato e non mi interessa nemmeno: so che è stato eletto legittimamente Presidente Generale del CAI. Quindi Le auguro buon lavoro e giudicherò il suo operato non sulla base di dichiarazioni (che vanno contestualizzate) ma su basi fattive durante e dopo il suo mandato…

    58 giorni e già si mette qualcuno in croce, così….non è un mistero se nemmeno a livello politico riusciamo ad avere un esecutivo da 15 anni in questo paese…Rilassatevi e fatevi una vita!

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