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Tragedia sul Monte Cusna. Ritrovato dopo 3 giorni elicottero scomparso, nessun sopravvissuto

Nella giornata di giovedì 9 giugno, si sono perse le tracce di un elicottero in volo tra Toscana e Emilia Romagna, con a bordo 7 persone. I resti del velivolo sono stati ritrovati sul Monte Cusna dopo faticose e lunghe ricerche, nella giornata di sabato 11 giugno. Purtroppo una tragedia senza alcun superstite.

Una ricerca complessa

Partito giovedì mattina dall’aeroporto Lucca-Tassignano di Capannori in direzione del Trevigiano, l’elicottero è sparito dai radar mentre era in volo sull’Appennino tosco-emiliano, in territorio modenese. A bordo un pilota veneto e sei imprenditori – 4 turchi e 2 libanesi – , in viaggio d’affari in Italia. Nel dettaglio, l’ultima rilevazione radar collocava il velivolo nell’area di Pievepelago, nel Modenese.

La prefettura di Modena insieme all’Aeronautica militare ha coordinato per 3 giorni ricerche per via aerea e via terra. Nella prima giornata, voli di ricognizione sono stati effettuati a partire dal pomeriggio su zone boschive impervie, fino alla mezzanotte, senza dare esito positivo. Il secondo giorno si è ripreso a volare sulla zona alle prime luci dell’alba. Verso la fine del secondo giorno di ricerche, il raggio di perlustrazione è stato ristretto alla zona di Frassinoro, dove, in un orario compatibile con il volo, si sarebbe abbattuta nella giornata di giovedì una tempesta, e dove sarebbero stati captati gli ultimi segnali dei cellulari.

Come dichiarato dalla Prefettura all’ANSA, sono stati coinvolti più di 10 elicotteri e numeroso personale a terra di vari enti militari e della Protezione civile. Reparti volo interessati, quelli dei Vigili del Fuoco di Bologna ed Arezzo, dell’Aeronautica Militare di Cervia e Pratica di Mare e della Guardia di Finanza di Pisa e di Pratica di Mare. Le squadre di ricerca terrestre hanno superato le 100 unità.

La svolta

Sarebbe stato l’avvistamento di alcuni resti da parte di un escursionista nella mattina di sabato 11 giugno a indirizzare i mezzi di soccorso sul punto del ritrovamento, sul Monte Cusna (2120 m), la maggiore cima dell’Appennino reggiano. A individuare i rottami, a seguito della segnalazione, un elicottero HH 139 del 15° stormo dell’Aeronautica militare con a bordo personale del CNSAS e della Guardia di Finanza.

“Pensavo fossero rifiuti, erano detriti – ha raccontato a Repubblica l’escursionista 56enne imbattutosi nei rottami durante una corsa – . E ho solo fatto una telefonata. Vanno premiati i soccorritori: dovrebbero guadagnare il doppio“.

La zona è stata immediatamente posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria di Reggio Emilia che ha aperto una indagine per omicidio e disastro colposo a carico di ignoti. I corpi delle vittime saranno sottoposti ad autopsia. In parallelo alla indagine della Procura verrà condotta una indagine parallela da parte della Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), che nella giornata di domenica ha svolto un primo sopralluogo nella zona.

“Le notizie – precisa la Prefettura modenese all’ANSA – sono state condivise in tempo reale con le delegazioni diplomatiche dei due Paesi stranieri, guidate dai rispettivi ambasciatori. Dopo il ritrovamento dei resti dell’elicottero sul monte Cusna, diverse squadre, trasportate da elicotteri di soccorso, hanno raggiunto la località di rinvenimento. Si tratta di un impervio canalone tra il rifugio Battisti e la località Segheria, nell’Appennino al confine tra le province di Reggio Emilia e Modena. Si è in prossimità di passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine, a due chilometro dal rifugio Segheria. Sul luogo dell’impatto Aeronautica militare, Soccorso alpino, Guardia di finanza, Carabinieri di Castelnovo Monti.”

Quali le cause?

Che sia stata una tempesta o meno, resta incertezza sulle cause dell’incidente. Un malore? Un errore di manovra? Un problema tecnico? Senza testimoni sarà difficile arrivare a una risposta. Da evidenziare che l’elicottero non fosse dotato di una scatola nera. Non si tratta di una mancanza da parte dell’azienda emiliana proprietaria del mezzo, in quanto su tali velivoli la norma non ne prevede obbligo di installazione. Una prova del potenziale legame tra maltempo e tragedia è rappresentata da un video inviato da uno dei manager libanesi al figlio durante il volo, nel quale si nota l’avvicinarsi di un temporale.

Il cordoglio del Parco Nazionale dell’Appennino

“Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano esprime la sua partecipazione e il suo cordoglio per la tragedia avvenuta alle pendici del Monte Cusna. Si stringe alle famiglie del pilota, degli imprenditori turchi e libanesi – si legge in una nota del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – . Il crinale appenninico nella sua magnificenza, per quanto montagna di quota relativamente contenuta, si dimostra un luogo delicato e anche pericoloso, anche per i voli. Ce lo ricordano anche altre tragedie, come Charlie Alpha a Ventasso del 1990. Ora l’inchiesta farà definirà le cause dell’accaduto, vogliamo però sin da ora ringraziare tutte le persone che si sono profuse per i soccorsi, che hanno messo in sicurezza l’area e hanno provveduto agli adempimenti necessari”.

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