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5 giardini botanici custodi della flora di Alpi e Appennini

Quante e quali sono le specie vegetali che popolano le Alpi e gli Appennini? Chi sono gli abitanti verdi delle nostre montagne? Una domanda cui è decisamente complicato rispondere. Esistono specie più note, iconiche, che forse, anche senza essere botanici o esperti nel campo, sapremmo riconoscere nel corso di una salita in quota – qualche albero o arbusto, qualche pianta da fiore, magari qualche lichene -, ma tali specie rappresentano di fatto una piccola percentuale delle piante effettivamente presenti negli ecosistemi alpini e appenninici. Per fornire un dato numerico, sulle Alpi si stima che siano presenti 4500 specie di piante vascolari, senza contare Briofite e Licheni. Forse non basterebbe una vita per incontrarle tutte lungo il nostro cammino.

Esistono in realtà alcune aree in cui la loro concentrazione è maggiore, e senza necessità di grandi spostamenti, in un solo colpo d’occhio se ne possono scoprire decine e decine: i giardini botanici. In Italia la tradizione dei giardini, meglio degli “orti botanici” ha radici antiche, rinascimentali e si lega in origine al mondo accademico. I più antichi risultano essere infatti gli Orti dell’Università di Padova, Firenze, Pisa e Bologna, istituiti per la coltivazione e la conservazione di piante a scopo didattico e di ricerca scientifica. I giardini botanici in quota, realizzati sulle Alpi e gli Appennini, hanno invece una origine più recente, e oggi rappresentano degli scrigni di biodiversità, dei veri e propri musei verdi impegnati nella conservazione delle specie. Vi accompagniamo a scoprirne 5.

Giardino Alpino Saussurea

Inaugurato nel 1987 a Courmayeur (AO), nei pressi della stazione intermedia della Skyway Monte Bianco come punto di attrazione turistica, ha accresciuto nel tempo la sua valenza scientifica, anche grazie alla istituzione dell’oasi naturalistica del Pavillon du Mont Fréty, nell’ambito dell’Espace Mont Blanc. Posizionato a una quota di 2173 metri, il giardino può fregiarsi del titolo di più alto d’Europa. Il nome “Saussurea” deriva dal fiore Saussurea alpina, a sua volta ispirato allo scienziato ginevrino Horace Bénédict de Saussure, nel 1786 tra i promotori della prima ascesa del Monte Bianco. Il giardino si estende su un’area di 7000 metri quadrati, suddivisa  in due zone. Nella prima si trovano specie coltivate in roccere artificiali suddivise in base alla loro provenienza geografica. Nella seconda è rimasto il pascolo alpino originario e sono stati riprodotti in alcuni tratti i tipici ambienti alpini, con molte specie spontanee. In totale le specie ospitate sono circa 800. Il giardino è raggiungibile con Skyway Monte Bianco (prima stazione – Pavillon) oppure a piedi, in circa 2 ore, attraverso un sentiero che, da La Palud, sale attraverso boschi e pascoli fino al Pavillon (dislivello 803 metri).

Per maggiori informazioni: www.saussurea.it

Giardino Botanico Alpino Viote

Nella Conca delle Viote, sul Monte Bondone, in provincia di Trento, si trova il Giardino Botanico Alpino Viote, tra i più antichi e estesi delle Alpi. Copre una superficie di 10 ettari e ospita circa 2000 specie di piante di alta quota, molte delle quali a rischio d’estinzione. Non solo alpine, ma rappresentanti della biodiversità delle montagne di tutto il mondo. Un ambiente unico, in cui ci si può aggirare tra laghi, torbiere, praterie fiorite e percorsi didattici. Fondato nel 1938, fa parte della rete territoriale del MUSE (Museo delle Scienze di Trento). Come località fu scelta la piana delle Viote, a una quota di 1500 metri, in quanto celebre per le sue praterie ricche di fiori. Come scrisse nel 1959 il botanico Vittorio Marchesoni, il giardino avrebbe dovuto contribuire a “ospitare e quindi proteggere la flora regionale così ricca di rarità e specie endemiche” e “formare una coscienza naturalistica, presupposto indispensabile per la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio naturalistico”.

Per maggiori informazioni: www.muse.it  (sezione “Visita – Il Muse sul territorio”)

Giardino Botanico Alpino Paradisia

Il Giardino Botanico Alpino Paradisia si trova a Valnontey, frazione del comune di Cogne (AO), nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Situato a una quota di 1700 m, si estende per 10.000 metri quadrati. Il nome Paradisia non deriva da Gran Paradiso, come si potrebbe essere portati a pensare, ma dal Giglio di monte (Paradisea liliastrum). Fondato nel 1955 per volere del Consiglio d’Amministrazione del Parco Nazionale Gran Paradiso, ospita oltre 1000 specie, raccolte in natura o ottenute da seme nell’attiguo vivaio. Sono inoltre stati ricostruiti lembi di ambienti naturali caratterizzati da particolari associazioni vegetali (pseudo-steppa, torbiera, ambiente detritico, alneto). Accanto alle piante vascolari è possibile ammirare una “esposizione” di licheni, tra virgolette in quanto si tratta di una spontanea colonizzazione di massi. Da segnalare anche la presenza di un giardino delle farfalle e un’area dedicata alle piante officinali.

Per maggiori informazioni: www.pngp.it (sezione “Attività”)

Giardino della Flora Appenninica

Costituito nel 1963 su idea di Valerio Giacomini e realizzato da Paolo Pizzolongo, il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta (IS) rientra tra i più alti d’Italia. Situato a una quota di 1525 metri, si estende per oltre 10 ettari fino ai margini di una antica foresta di abete bianco, sul versante settentrionale di Monte Campo. Si tratta di un orto botanico naturale, in cui vengono conservate e tutelate le specie vegetali della flora autoctona dell’Appennino centro-meridionale. Al suo interno è possibile scoprire differenti habitat, alcuni dei quali del tutto naturali come la faggeta, i cespuglieti, le praterie, le paludi, le rupi, altri, invece, ottenuti ottimizzando le caratteristiche morfologiche del territorio, come la roccaglia e lo stagno. Sono inoltre presenti terrazzamenti dedicati alle piante aromatiche e officinali appenniniche e alle varietà orticole autoctone. Il Giardino è gestito da un Consorzio, costituito nel 2003 ed attualmente formato da tre enti: Comune di Capracotta, Università degli Studi del Molise e Regione Molise.

Per maggiori informazioni: www.giardinocapracotta.unimol.it

Orto Botanico delle Alpi Apuane

Ultima tappa del viaggio alla scoperta dei giardini botanici in quota sono le Alpi Apuane. Situato a Pian della Fioba, a circa 900 metri di quota, si trova l’Orto Botanico “Pellegrini-Ansaldi”. L’Orto fu istituito nel 1966 per salvaguardare e valorizzare la flora apuana e diffonderne la conoscenza al vasto pubblico attraverso attività didattiche e divulgative. Ne è proprietario il Comune di Massa che lo gestisce con le Università di Pisa, Firenze e Siena. Si estende su una superficie di circa 3 ettari e ospita numerose specie vegetali, in gran parte autoctone. L’Orto, in piccolo, ricorda delle aree differenti delle Apuane, vi si possono infatti identificare dei settori: nella parte inferiore, a substrato siliceo, si trovano l’arboreto, la collezione di castagni, il laghetto ed un piccolo vaccinieto, quindi nella parte più estesa, a substrato calcareo, si estende il querceto-carpineto con rocce affioranti sulle quali si insedia la vegetazione rupicola.

Per maggiori informazioni: www.parcapuane.toscana.it/ortonuovosito/index.html

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