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La storia di Guido Rossa vince il Premio ITAS del Libro di Montagna 2022

È “Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa” di Sergio Luzzatto (edito da Einaudi) il vincitore del Premio ITAS del Libro di Montagna 2022.

Mi piace pensare che questo Premio riconosca, più che i meriti miei, i meriti di Guido Rossa. Che per tutta la sua vita ha cercato, sia attraverso la montagna sia attraverso il lavoro, un punto d’appoggio per sollevare il mondo. O almeno un punto di equilibrio fra sé e i compagni (sia di cordata, sia di fabbrica). Un punto di incontro fra la solitudine e la comunità” ha commentato l’autore Sergio Luzzatto, che nel libro ha indagato la figura di Guido Rossa andando oltre la retorica con cui di solito il discorso pubblico parla delle vittime di terrorismo.

Oltre all’icona, si scopre quindi anche l’uomo, guardando alla vita di Rossa con un taglio storico e al contempo narrativo, fino a scoprirne una personalità del tutto inedita, anche nel suo essere alpinista. Grazie all’autorizzazione ad accedere (il primo a poterlo fare) all’archivio di famiglia, l’autore è riuscito a delineare un carattere dissacrante e uno spirito artistico, un alpinista temerario e un sindacalista eroico.

La motivazione del premio

Questa la motivazione con la quale la giuria ha riconosciuto il valore assoluto dell’opera di Luzzatto: “Andare oltre il ‘santino di Guido Rossa’. Potrebbe essere questo un titolo alternativo a quello che troviamo in copertina e che è anche proprio del capitolo centrale: Giù in mezzo agli uomini. Lì Luzzatto riporta la lettera con la quale Rossa prende la sua personale distanza dall’alpinismo, ‘droga che da troppi anni ci fa sognare e credere semidei o superuomini‘. Lettera scritta nove anni prima dell’omicidio e che, per l’eco che ne ebbe pur essendo una lettera a destinazione privata, rischia di ‘rendere un cattivo servizio a chi l’ha scritta‘.

Qui in questo passaggio sta il cuore dello studio di Luzzatto: una questione di sostanza, che consiste nello scavare a fondo la personalità articolata, complessa, forse anche contraddittoria di Guido Rossa, senza sminuirne affatto il portato storico, politico e umano, di alpinista esperto e ardito, di sindacalista che ha pagato con la vita le sue idee.

Uno studio, quello di Luzzatto, sorretto dal rigore metodologico, dall’uso accurato delle fonti documentali, dalla capacità di inquadrare la figura di Rossa in un contesto a sua volta complesso e articolato come quello dell’Italia degli anni del terrorismo e dei decenni che l’hanno preceduto. Anni e decenni cruciali anche per la definizione di modelli di alpinismo di cui Rossa stesso fu promotore prima di esserne critico. Tutto ciò reso possibile dalla limpida prosa narrativa, priva di ogni puro compiacimento estetico; strumento che permette al lettore di entrare e navigare nel testo e di apprezzarne in pieno il valore”.

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