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A Rocca Calascio un totem di metallo per riflettere sul tempo e lo spazio

Nelle scorse settimane ha fatto la sua comparsa, tra le scenografiche rovine di Rocca Calascio, uno strano totem di metallo. Una immagine che riporta alla memoria il monolite comparso, poi scomparso, nel deserto dello Utah che, nel novembre 2020, aveva fatto gridare al fenomeno alieno. Esattamente come poi rivelatosi in tale circostanza, anche a Rocca Calascio siamo di fronte a una installazione artistica.

L’opera, che misura 200 x 50 x 15 cm, installata a quota 1460 m dall’artista Edoardo Dionea Cicconi, è una scultura che rientra in un progetto più ampio intitolato “XYZT”. X, Y e Z rappresentano i tre assi del piano cartesiano. T è il tempo. Il progetto ha lo scopo di esplorare, come spiegato dall’autore a The Spaces, l’intersezione tra il paesaggio e l’effimero.

Due opposti che generano magia

Perché inserire una installazione decisamente innovativa in un contesto paesaggistico che racconta di epoche lontane e antiche rocce? È un posto non convenzionale per installare questo tipo di installazione – spiega a tal proposito l’autore – . Con la sua superficie metallica riflettente e la slanciata forma verticale, la scultura è estranea alle mura di pietra del forte e alle aspre montagne circostanti. Ma è in questa giustapposizione di metallo e pietra, vecchio e nuovo, e nell’attenta inquadratura del paesaggio orizzontale all’interno della superficie verticale del totem, che si accende la magia.”

Kinetic Mirror

Per comprendere cosa intenda l’artista con l’espressione “magia”, è bene evidenziare che il totem sia un “Kinetic Mirror”, uno specchio sì, ma non convenzionale. Quando lo spettatore curioso vi si avvicina, “il monolite” è come se prendesse vita, catturando e distorcendo l’immagine di chi lo guarda e il paesaggio circostante. Lo spettatore vede la sua immagine prima distorcersi, poi scomparire, poi riapparire.

Come anticipato, il Kinetic Mirror di Rocca Calascio non è la prima installazione di tal genere realizzata dall’artista, che ha avviato il suo progetto “XYZT” nel 2020 con un primo “specchio cinetico” esposto presso il MuMe in Messina. Influenzato da esponenti della fisica contemporanea, quali Carlo Rovelli, Edoardo Dionea Cicconi cerca in tali opere di sintetizzare i concetti di spazio e tempo e di stabilire un dialogo tra le fasi temporali – presente, passato e futuro – e i loro mutamenti.

Per i curiosi che vogliano provare l’esperienza di scomparire come fantasmi in un “non luogo” tra le vette d’Abruzzo, la buona notizia è che l’installazione sia ancora esposta a Rocca Calascio.

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3 Commenti

  1. “..l’intersezione tra il paesaggio e l’effimero …” più che l’intersezione direi la deturpazione del paesaggio con l’inutile.

  2. Per me è decadenza intellettuale e culturale.
    …….. è un po’ come il premio Davd alla ferrilli e prima alla bellucci 🙂 ….solo faccende politiche di basso livello.

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