Ambiente

Clima: siamo a un bivio, bisogna agire adesso

Senza una riduzione immediata e profonda delle emissioni di Co2 in tutti i settori, limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi è impossibile“. È questo quanto si legge nel report “Mitigation of Climate Change” approvato al termine della 56esima sessione dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite.

L’obiettivo nel breve termine, affinché il riscaldamento globale possa essere limitato a 1,5 gradi, è che il picco delle emissioni globali di gas serra arrivi non oltre il 2025 e che le emissioni vengano ridotte del 43% entro il 2030.

L’evidenza è chiara: il momento dell’azione è adesso” ha affermato l presidente dell’Ipcc Hoesung Lee, sottolineando come “siamo a un bivio. Le decisioni che prendiamo ora possono garantire un futuro vivibile. Abbiamo gli strumenti e il know-how necessari per limitare il riscaldamento”. Ed è quanto si legge anche nel rapporto dell’Ipcc: i mezzi per dimezzare le emissioni entro il 2030 ci sono, come anche le opportunità in tutti i settori, decisiva a questo punto è solo la volontà politica.

Avere le giuste politiche, infrastrutture e tecnologie in atto per consentire cambiamenti al nostro stile di vita e ai comportamenti può portare un 40-70% di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2050. Un notevole potenziale non sfruttato. L’evidenza mostra anche che questi cambiamenti nello stile di vita possono migliorare la nostra salute e il nostro benessere” ha sottolineato il copresidente dell’Ipcc Working Group III Priyadarshi Shukla, che ha anche aggiunto: “La limitazione del riscaldamento globale richiederà importanti transizioni nel settore energetico, con riduzione dei combustibili fossili e più fonti alternative, elettrificazione diffusa, più efficienza energetica“.

Le notizie non sono però del tutto negative: “Nel periodo 2010-2019 le emissioni globali medie annue di gas serra hanno raggiunto i livelli più alti della storia dell’umanità, ma il tasso di crescita è rallentato. Tuttavia, ci sono prove crescenti di azione per il clima” si legge nel report.

Le montagne

A parlare delle terre alte è il report “Climate Change 2022: Impacts, Adaptation & Vulnerability” del Working Group II, che ha il compito di valutare la vulnerabilità dei sistemi socioeconomici e naturali, l’impatto del cambiamento climatico e le opzioni per adattarvisi. Specificatamente di montagna tratta il “Cross-Chapter Paper 5: Mountains”, in cui si fa il punto della situazione, sottolineando come le terre alte siano maggiormente esposte e in sofferenza alle conseguenze dei cambiamenti climatici rispetto ad altre aree del pianeta. Il gruppo di studio nel proprio report elenca anche i rischi a cui sono esposti gli ecosistemi montani e le gli abitanti delle terre alte se non si adotteranno politiche per contrastare il cambiamento climatico.

La conclusione che si trae leggendo il Report è che è necessario salvare le montagne per salvare il Pianeta. La perdita degli ecosistemi montani ha infatti conseguenze su tutti, anche per chi vive in pianura e trae giornalmente vitale benefico dalle terre alte, basti pensare all’acqua. Gli strumenti e le buone pratiche ci sono, serve anche in questo caso la volontà politica.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close