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Il mondo degli sport in montagna cancella gli eventi in Russia

Il mondo degli sport di montagna prende posizione sul conflitto in atto in Ucraina annunciando la cancellazione di una serie di eventi di arrampicata sportiva, arrampicata su ghiaccio, scialpinismo e skyrunning in programma per la stagione 2021/2022 in Russia, e ulteriori misure.

IFSC

La IFSC (International Federation of Sport Climbing) ha annunciato nei giorni scorsi, a seguito di consultazioni promosse dal Presidente Marco Scolaris con differenti stakeholders, la sospensione delle gare di Coppa del Mondo Boulder e Speed previste a Mosca dal 1 al 3 aprile 2022. Decisione accompagnata da una espressione di solidarietà da parte della Federazione al popolo ucraino e di speranza che il conflitto in Ucraina si risolva rapidamente, senza ulteriori violenze. Intenzione della IFSC è di trasferire tali eventi in una differente location, ancora da definirsi.

ISMF

Tenuto conto delle raccomandazioni e della forte condanna al governo russo e bielorusso per aver violato la tregua olimpica, espresse di recente dal Comitato Esecutivo del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), il Consiglio della ISMF (International Ski Mountaineering Federation) ha approvato la cancellazione degli eventi sportivi attualmente programmati in Russia per la stagione 2021-2022.

Si è inoltre stabilito che non verranno esposte bandiere nazionali di Russia e Bielorussia e non saranno eseguiti gli inni nazionali delle due Nazioni nel corso di eventi internazionali. Al contempo, il Consiglio ISMF ha espresso profonda preoccupazione in relazione alla attuale situazione in Ucraina e solidarietà da parte del mondo SKIALP a tutte le persone coinvolte in questo conflitto.

UIAA

Per garantire la sicurezza degli atleti e l’integrità dell’Ice Climbing World Tour, la UIAA (International Climbing and Mountaineering Federation) ha disposto la cancellazione degli ultimi due eventi di Coppa del Mondo di arrampicata sul ghiaccio previsti in Russia nei prossimi mesi. Inoltre il Comitato Esecutivo della Federazione, facendo riferimento al conflitto in atto, ha evidenziato una netta condanna di ogni forma di violenza dello stato o del singolo operata per un determinato scopo.

ISF

La ISF (International Skyrunning Federation) ha espresso netta condanna dell’attacco russo all’Ucraina e del supporto espresso dalla Bielorussia nell’assalto. Seguendo le raccomandazioni del CIO ha stabilito che non si svolgeranno gare internazionali di skyrunning né in Russia né in Ucraina e sarà vietata la partecipazione di atleti russi e bielorussi a eventi internazionali. Vietata anche la partecipazione ad autorità dei due Paesi. La Federazione dichiara di rispettare e supportare gli atleti russi del mondo dello skyrunning nella loro richiesta di pace ed esprime solidarietà alla comunità sportiva ucraina.

Federazioni unite per la pace

Le varie Federazioni sportive si mostrano dunque unite a supporto della posizione assunta dal CIO, impegnandosi a monitorare la situazione internazionale per eventuali modifiche dei programmi e a promuovere la sana competizione, al di là di ogni controversia politica, esprimendo solidarietà nei confronti della popolazione ucraina e dei suoi atleti.

La posizione del CIO

Lo scorso 28 febbraio il CIO ha diffuso sul proprio sito un documento contenente delle raccomandazioni, destinato alle Federazioni sportive e organizzatori di eventi sportivi internazionali. Un documento che nasce dalla premessa che “il movimento olimpico è unito nella sua missione di contribuire alla pace attraverso lo sport e unire il mondo in competizioni pacifiche oltre ogni disputa politica” e che non vuole certo punire gli atleti per le decisioni dei propri governi. Viene anzi esaltata la scelta degli atleti russi di esporsi pubblicamente per invocare la pace.

Il Comitato afferma di essersi trovato di fronte a un dilemma: “mentre gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia potrebbero continuare a gareggiare, molti atleti ucraini non hanno modo, a causa degli attacchi al proprio Paese. Questo è un dilemma senza soluzione”

Si è dunque cercato di ragionare sul problema fornendo dei suggerimenti, che le Federazioni e gli organizzatori di eventi sportivi possono ovviamente anche non accettare –  ma come avrete avuto modo di vedere il consenso è molto diffuso – tra cui evitare di invitare agli eventi internazionali atleti e autorità di nazionalità russa e bielorussa. Agli atleti (o le squadre) di tali Paesi può essere eventualmente consentito di partecipare in forma “neutrale”, senza bandiere, stemmi, colori, alcun rimando alla propria nazione. E di evitare di organizzare eventi sportivi in Russia e Bielorussia.

Le raccomandazioni del CIO si concludono con le seguenti parole del Presidente Thomas Bach: “Give peace a chance (Diamo alla pace una possibilità)”.

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4 Commenti

  1. Bello schifo! Neanche Hitler fermo i giochi olimpici! Tutti a condannare uno stato come la Russia che sta facendo pulizia dei nuovi neonazisti che sono in Ucraina è che nel 2014 hanno trucidato bruciandoli vivi 300 persone ! Informatevi e vergogna anche voi tutti che nn fate una informazione VERA!

    1. Esatto. Senza dimenticare cosa accade in Cina, dove la minoranza religiosa degli Uiguri viene ferocemente perseguitata; in Cina esistono appositi “campi di rieducazione”, cioè veri e propri lager di stile nazista, dove gli appartenenti alla etnia degli Uiguri sono imprigionati, perchè esprimono il loro dissenso nei confronti del potere centrale comunista-dittatoriale di Pechino e a nessuno degli ipocriti globalisti frega assolutamente niente. Per non parlare poi di quel che ha fatto la Cina e fa tuttora contro il Tibet e i tibetani: un genocidio (un milione di morti secondo stime ONU) prima demografico, poi culturale. E Lo sanno, i “giornalisti” , cosa fa invece l’ Arabia contro lo Yemen? Quanti sono stati i bombardamenti sauditi e i morti? Perchè non ne parlate e non si bloccano le federazioni sportive cinese e arabe?

  2. Comportamento da democrazie evolute ?

    Peccato, però se si proibisce di giocare la pace resta un mito e si giustifica tutto .

  3. Negli ultimi 70 anni gli USA hanno bombardato tutto il bombardabile, nessuno mai si è sognato/permesso di boicottare gli eventi sportivi/culturali in USA.
    STRANO!!!

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