Si è concluso nella tarda mattinata di sabato 8 gennaio un delicato e complesso intervento di soccorso di un gruppo di sette speleologi che si trovava bloccato all’interno della grotta di Ispinigoli, nel comune di Dorgali, in Sardegna.
La ricerca dei dispersi
Nella giornata di venerdì 7 gennaio, il gruppo non ha fatto ritorno da una perlustrazione nella grotta di Ispinigoli, nel comune di Dorgali, in Sardegna. L’allarme è giunto alle 22:15 con una chiamata diretta da parte di un loro amico informato dell’esplorazione che, a seguito del ritardo, ha allertato i soccorsi.
Immediata la partenza dei tecnici specializzati nel soccorso speleologico provenienti dalla stazione di Nuoro del Soccorso Alpino e Speleologico Sardegna – CNSAS. Suddivisi in squadre, in prima istanza sono andati a verificare l’ingresso di Ispinigoli e quelli delle grotte collegate: Sos Iocos e Su Anzu al fine di controllare se il gruppo stesse uscendo da uno dei tre ingressi. La grotta di Ispinogoli, infatti, è parte del più ampio complesso carsico Ispinigoli-S. Giovanni Su Anzu-Sos Jocos, tre cavità naturali comunicanti il cui sviluppo raggiunge i 18 chilometri.
Non essendo stati individuati, è stata avviata quindi la ricerca all’interno delle cavità partendo da Ispinigoli. La prima squadra, oltrepassata la parte turistica, ha attrezzato per la calata in corda nel primo pozzo e, contemporaneamente, ha steso il cavo per le comunicazioni telefoniche tra interno ed esterno grotta.
Giunta anche una squadra di speleosubacquei del Soccorso Alpino e Speleologico, alle 4:30 questa si è immersa dall’ingresso di S. Giovanni Su Anzu, cavità completamente allegata, ed è riuscita finalmente a trovarli oltre il sifone in una parte asciutta, infreddoliti ma in buone condizioni.
Il recupero degli speleologi
I sette speleologi, entrati dalla Grotta di Ispinigoli, avevano programmato l’uscita da S. Giovanni Su Anzu che però hanno trovato completamente allagata e non ha permesso loro di proseguire. La loro posizione risultava a oltre un chilometro dall’ingresso dell’altra cavità di Sos Jocos e dunque si è optato per farli uscire da quell’ingresso.
La squadra speleosubacquea è entrata nuovamente con delle sacche stagne contenenti viveri e abbigliamento caldo, mentre un’altra squadra li ha raggiunti dall’ingresso di Sos Jocos e li ha poi accompagnati verso l’uscita, giunti dopo circa un chilometro di percorso all’interno della cavità. Gli speleologi, finalmente giunti all’esterno della grotta, sono stati assistiti dai volontari della Croce Verde di Dorgali che ne hanno accertato le condizioni di salute.
All’esterno della grotta di Ispinigoli è stato allestito il campo base ed è stata istituita la direzione delle operazioni per coordinare le squadre dei tecnici e le varie fasi dell’intervento di soccorso. Nella manovra di recupero sono stati impegnati circa 30 tecnici provenienti dalle stazioni di Nuoro, Sassari, Iglesias e Cagliari. Presenti sul posto anche i militari dei Carabinieri della stazione di Nuoro.