Curiosità

Tramonti infuocati, perché i più belli sono d’inverno?

Il cielo si infuoca e noi rimaniamo basiti a osservare quei colori tanto vivi e penetranti che si disegnano nel cielo segnando marcatamente la skyline delle montagne sull’orizzonte. È il sole che si spegne con un gemito d’amore prima di consegnare il cielo alla notte. Sono i tramonti, che in inverno portano con se una forza malinconica e un carico di emozioni rare. Così belli e colorati, alle nostre latitudini, solo in inverno, ma perché? Merito di una combinazione di fattori astronomici, fisici e chimici capaci di trasformare il cielo serale in uno dei più attraenti schermi del cinema dove in scena va la natura unica della nostra piccola perla blu.

“In realtà c’è un bel tramonto ogni sera” rivela qualche anno fa in un’intervista Stephen Corfidi, meteorologo nel NOAA divenuto internazionalmente celebre come “tramontologo” grazie a una corposa pubblicazione dedicata ai colori del tramonto. Ogni sera abbiamo quindi un bel tramonto, ma tutti sappiamo come questi siano effimeri e rari. Mentre l’inverno, specialmente in montagna, sembra fatto apposta per vedere quei colori così suadenti. “I nostri occhi vedono solo una piccola parte della radiazione elettromagnetica prodotta dal sole”, ed è questa la ragione che ci impedisce di godere ogni sera di un tramonto perfetto.

Il colore del cielo

Facciamo qualche passo indietro, prima di parlare di tramonto, e andiamo a vedere cosa succede alla luce solare quando incontra la nostra atmosfera. La luce solare è bianca perché costituita dalla sovrapposizione di onde elettromagnetica con lunghezza d’onda variabile. Possiamo immaginarla come un fascio che raggruppa onde di differenti colori (violetta, blu, verde, giallo, arancio, rosso).

Quando un raggio solare raggiunge la Terra incontra la sua atmosfera, che è formata da sostanze come l’azoto e l’ossigeno oltre a contenere altre particelle. Quando la luce si trova a interagire con le particelle e i gas che compongono l’atmosfera lei si comporta in modo diverso a seconda della sua lunghezza d’onda. Per capirci le molecole di gas hanno dimensioni estremamente ridotte per questo la luce rossa, che ha una frequenza alta, tende a superarle senza accorgersi della loro presenza. Il risultato è che questa luce interagisce molto poco con la nostra atmosfera,  proseguendo il suo viaggio. Al contrario la luce blu presenta una lunghezza d’onda bassa e per questo si trova a interagire maggiormente sia con le grandi particelle di polvere e vapore acqueo, che con le molecole gassose. Il risultato di questa interazione, con le molecole, è una riflessione della luce in tutte le direzioni grazie al continuo rimbalzare contro altre molecole, come fossero specchi. Ovviamente, a seconda del tipo di particelle presenti nell’atmosfera e della loro grandezza, si hanno diverse interazioni possibili con la luce e quindi diverse colorazioni possibili. Durante la giornata, incontrando la luce in prevalenza molecole, si ottiene una colorazione blu. Se invece non ci fosse l’atmosfera, come sulla Luna, il cielo apparirebbe nero perché non ci sarebbero sostanze a interagire e deviare la luce.

Il tramonto

Quando il sole si avvicina al crepuscolo (o quando sorge la mattina) la luce prodotta è più radente e deve attraversare uno strato più ampio di atmosfera. La luce blu viene filtrata e riflessa mentre i colori più caldi (giallo, arancione e rosso), con frequenza più alta, riescono a passare e raggiungono i nostri occhi ignorando le particelle più piccole dell’atmosfera.

A questo fenomeno fisico si sommano le caratteristiche dell’inverno: temperature più basse e minor umidità portano ad avere minor quantità di vapore acqueo in atmosfera e del particolato di minori dimensioni. Se ci fossero particelle di grandi dimensioni la luce rossa verrebbe in parte riflessa e il suo colore tanto forte al crepuscolo faticherebbe a raggiungere i nostri occhi. Si può quindi dire che lo spettacolo invernale dei tramonti è legato a poca umidità e a una maggior pulizia dell’aria (pulizia da agenti inquinanti antropici, da particelle organiche e minerali trasportate dal vento). Come affermato da Corfidi “L’aria pulita è l’ingrediente principale  per un tramonto colorato”. Tutto questo porta a una conclusione estremamente affascinante: i tramonti più belli e colorati si possono prevedere. Potremmo sapere quando organizzare una gita in montagna sul tardo pomeriggio, quando gustarci il nostro momento romantico in dolce compagnia, il giorno giusto per fare quel passo importante o anche semplicemente la pace di assistere allo spettacolo del temporaneo morire del sole. Ma, afferma Corfidi, “Mi chiedo a chi importi davvero, forse solo ai registi o ai fotografi. Il resto delle persone vuole solo sapere se pioverà o no”.

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2 Commenti

  1. Spiace dirlo, ma articolo costellato di errori, imprecisioni e controsensi.
    La luce, quando incontra l’atmosfera, non è sottoposta a riflessione, ma a diffusione (Scattering di Rayleigh); le onde vengono cioè deflesse in modo disordinato e non riflesse in modo regolare.
    Non è proprio corretto parlare di luce blu o rossa, ma di onde elettromagnetiche che in base alla loro lunghezza d’onda noi recepiamo come colori oppure di fotoni se consideriamo la luce dal punto di vista quantistico.
    Se poi, come giustamente dite, la luce blu (onde che recepiamo come colore blu) presenta una lunghezza d’onda bassa, la luce rossa, all’opposto del blu nello spettro visibile, non può, come dite, avere una frequenza alta perché la frequenza aumenta al diminuire della lunghezza d’onda.
    Per il resto va bene la semplificazione; diciamo solo che la capacità di diffusione è inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda.

    1. Confermo quanto dici Franco, in questo articolo sono state scritte una serie di castronerie sulla lunghezza d’onda. Oltre al termine “diffusione” si può anche parlare di “rifrazione” all’interno delle gocce di vapore acqueo sospese in atmosfera.
      Poi, personalmente non sono d’accordo che l’aria pulita sia l’ingrediente principale per un tramonto colorato, anzi: direi che il cielo afoso estivo regala un Sole che è una palla rosso arancio, cosa che non succede nelle sere limpide invernali quando il sole è luminoso fino all’orizzonte. I tramonti più spettacolari sono invece quelli ben conditi di nuvole in quota lasciando spazio limpido dove vi è il Sole che tramonta.

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