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Case in montagna: gli italiani preferiscono le Alpi, Madonna di Campiglio la più desiderata

Nel 2021 gli italiani desiderosi di acquistare una seconda casa in montagna hanno dimostrato una predilezione per le Alpi, nonostante i prezzi significativamente più elevati rispetto alle montagne appenniniche. É quanto emerge da una analisi svolta dal portale Immobiliare.it con la sua business unit Immobiliare Insights specializzata in studi di mercato, da cui si evince che l’80% della domanda di immobili in quota si sia focalizzata sulla catena alpina.

A confronto con il 2020 la domanda di seconde case sulle Alpi si è mantenuta stabile, nonostante un contemporaneo aumento delle offerte del 6%, mentre sugli Appennini, le montagne low cost d’Italia, ha subito un calo del 9%. In termini di costi medi, sulle Alpi ci aggiriamo sui 4.060 euro al metro quadro, contro i 1.400 euro al metro quadro degli Appennini.

“Per spiegare il generale calo di interesse verso gli immobili in vendita in montagna bisogna tener conto dell’anno appena trascorso – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – . Nel 2020 in questo stesso periodo quasi tutta l’Italia era colorata di rosso e il bisogno di evasione era molto più sentito di oggi. L’idea della casa in montagna rappresentava la risposta al desiderio di potersi allontanare dalla città e riuscire a godere di spazi più ampi nei periodi di chiusura. Oggi siamo tornati in città liberi di muoverci e questo ha ridimensionato il desiderio di evasione e le ricerche nelle località più remote”.

Seconde case sulle Alpi: salgono i prezzi, la domanda resta stabile

Come anticipato, il costo al metro quadro delle case alpine è leggermente aumentato nel 2021 a confronto con il 2020. Si calcola un aumento del +6%.

A crescere maggiormente (+12%) sono stati i costi delle zone di Madonna di Campiglio (5.443 euro/mq) e dell’Altopiano di Asiago (2.275 euro/mq). Madonna di Campiglio è anche la località italiana di montagna che ha riscosso il maggior interesse nel 2021, mostrando un aumento della domanda pari al 77%.

La località più cara? Cortina d’Ampezzo, con 10.115 euro di costo medio degli immobili al metro quadro. A seguire Selva di Val Gardena (9.130 euro/mq) e Ortisei (8.320 euro/mq).

Il piccolo borgo di Sauris risulta essere la località turistica alpina caratterizzata dai prezzi più bassi: nel 2021 il prezzo medio al metro quadro si è attestato su un valore di 1.065 euro.

Tra le località che hanno visto nel 2021 un aumento della domanda troviamo anche la Val Gardena, con una impennata del 29%, seguita da San Martino di Castrozza con un +21%. Al contrario, un crollo della domanda si è registrato a La Thuile, in Val d’Aosta, dove la domanda di immobili in vendita è scesa del 37% rispetto al 2020, seguita da Pragelato in Piemonte (-23%) e Courmayeur dove, nonostante la riduzione della domanda del 10%, il prezzo del mattone è aumentato del 7% (7.215 euro/mq).

Appennini: prezzi più bassi ma la domanda scende

Gli Appennini hanno mostrato un calo della domanda, nonostante i prezzi decisamente più contenuti rispetto a quelli delle Alpi. La località più “cara” è risultata essere Roccaraso, località turistica e sciistica abruzzese (2.440 euro/mq), seguita da un’altra località sciistica abruzzese: Ovindoli (1.600 euro/mq).

La località più low cost tra le low cost? Camigliatello Silano, in Calabria. Costo medio: 715 euro al metro quadro.

Un aumento delle richieste si è registrato a Pescasseroli (circa + 30%), con riduzione contemporanea dei prezzi a 1.400 euro/mq (-6% rispetto al 2020). La località abruzzese, insieme ad Abetone Cutigliano in Toscana (+10%), rappresenta una eccezione di domanda in aumento rispetto al panorama generale appenninico.

Calo significativo si è registrato a Cimone, in Emilia Romagna (-27%), Corno alle Scale (-22%), nell’Appennino Tosco-Emiliano, e il sopracitato Camigliatello Silano (-21%).

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