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Escursionista senza ramponi scivola per 300 metri e perde la vita sui Sibillini

Si è conclusa in tragedia la gita di due escursionisti incamminatisi nella giornata di domenica 1 gennaio sul sentiero che da Pintura di Bolognola (MC) conduce al rifugio del Fargno, sui Monti Sibillini. Uno dei due sarebbe scivolato per 300 metri, perdendo la vita.

Su ghiaccio e neve senza ramponi

Mentre la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico di Pesaro/Urbino doveva interrompere una attività dimostrativa di calata dal campanile di Urbania per la celeberrima Festa della Befana, per soccorrere e recuperare un cavaliere disarcionato dal proprio cavallo, la centrale operativa del 118 attivava nel primo pomeriggio la corrispondente Stazione di Macerata per un escursionista, 34 anni di Porto Sant’Elpidio, apparentemente scivolato con la fidanzata sul sentiero che collega Pintura col rifugio del Fargno.

L’elisoccorso di stanza nella base di Fabriano, decollava prontamente e raggiungeva il target ma, a causa delle correnti d’aria presenti in zona, non riusciva a vericellare il tecnico del Soccorso Alpino se non sulla strada soprastante il punto della caduta. Purtroppo la scivolata di oltre 300 metri ha avuto per il ragazzo un esito fatale mentre la sua fidanzata ha riportato solo alcune contusioni e, soccorsa da alcuni alpinisti che rientravano sullo stesso sentiero, è stata presa in consegna dalle squadre del Soccorso Alpino e Speleologico di Macerata e Montefortino convergenti sul posto da direzioni diverse.

La salma del ragazzo è stata trasportata solo in serata a Pintura dagli stessi operatori tramite barella portantina dopo che né l’elisoccorso del 118 né l’elicottero del Vigili del Fuoco sono riusciti a verricellare il corpo per la persistente presenza di correnti d’aria avverse.

Il sentiero in questione risulta in molti tratti completamente innevato e il gelo che si forma su quel versante esposto a nord, non ha lasciato scampo ai due malcapitati che, sprovvisti di ramponi, non sono riusciti ad attraversare in sicurezza uno dei canali che poi li ha traditi.

“Prendiamo purtroppo spunto da questa triste vicenda – conclude il Soccorso Alpino marchigiano al termine del comunicato ufficiale dell’intervento – per rimarcare oltremodo che, sottovalutare i rischi che si possono correre in ambiente impervio, espone ad elevatissime probabilità di infortunio con conseguenze a volte fatali. Ai familiari del ragazzo le nostre più sentite condoglianze”.

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