Film

“El lìmite infinito”. Jean Maggi e la sfida all’Himalaya in bici adattata

Agli atleti paraolimpici va il merito di insegnarci che valga sempre la pena cercare di superare limiti che appaiono insormontabili, come quelli imposti da una disabilità. L’argentino Jean Maggi, paralizzato dalla vita in giù a causa della poliomelite contratta in tenera età, ha deciso di diventare un atleta paraolimpico dopo un infarto a soli 37 anni e nel 2010 è stato il primo argentino a competere nei Winter Games di Vancouver, cimentandosi nello slalom gigante. Risultato? Un ultimo posto che gli ha semplicemente dato uno sprint in più per tentare qualcosa di più grande: una avventura in Himalaya a bordo di una bici adattata. Il racconto di tale sfida, “El lìmite infinito” (Argentina, 47′, 2020) è disponibile su Netflix.

Dall’Himalaya allo spazio

L’avventura himalayana ha portato Maggi a raggiungere con la bici adattata, nel 2015, il passo Khardung La, in Ladakh (India), considerato il più alto al mondo e il punto più elevato d’Himalaya raggiungibile in bici (5600 m). Il viaggio, reso possibile dal supporto di numerosi tecnici e assistenti ma senza possibilità di comunicare a casa, non ha mancato di regalargli adrenalina. Soprattutto l’ultimo giorno quando, a 20 km dall’arrivo, ormai estremamente provato, ha dovuto far uso di ossigeno. Uno sforzo non da poco, raccontato prima che nel documentario Netflix in un libro dal titolo “La aventura de romper límites”, che lo porta oggi a dire che assolutamente non ripeterebbe. Ma l’idea di fermarsi a quota 5600 metri è fuori discussione. Ciò cui ora punta l’atleta è andare nello spazio.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close