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“La felicità del lupo”, il ritorno in libreria di Paolo Cognetti

Mancava da un po’ la penna di Paolo Cognetti, che torna in libreria in queste settimane pre-natalizie con “La felicità del lupo” (Einaudi,  2021). Il titolo, evocativo, riporta alla memoria “Le otto montagne” (Einaudi, 2016), vincitore del Premo Strega. Poco più di 100 pagine per una nuova storia di montagna dove Paolo, come lui stesso ha dichiarato, sarebbe potuto essere il protagonista. ù

Il racconto ruota intorno alla storia di Fausto: quarantenne, scrittore di poco successo. Con un matrimonio fallito alle spalle prende la decisione di rifugiarsi tra le montagne valdostane dove, con il tempo e con le pagine, si fondano nuovi legami, si intrecciano storie e si ritrova quella serenità che solo gli ambienti montani sanno regalare. Qui Fausto inizia una nuova vita, trova un lavoro come cuoco, riscopre l’amore e disegna una nuova vita. Il libro è denso, è una narrazione quasi spontanea che fin dalla prima parola ti immerge in una storia che sembra tua da sempre. I protagonisti, descritti in poche righe, si svelano con la narrazione. Sono dialoghi, situazioni e momenti del romanzo a farne emergere storia e personalità. Il passato rimane un’incognita, ma non serve. A offrire la giusta profondità a ognuno di loro è la capacità di Paolo di leggere nell’animo umano, di intessere relazioni e di narrarle con delicatezza e armonia.

Ma la vera protagonista rimane la montagna con i suoi spazi e le sue altezze. Qui i nostri personaggi ritrovano quiete e la voglia di rimettersi in gioco. Una seconda opportunità, un rifugio sicuro alle delusioni della vita, lassù dove la neve ha un odore e la brezza del vento accarezza i sogni.

Titolo: La felicità del lupo

Autore: Paolo Cognetti

Editore: Einaudi

Pagine: 152

Prezzo: 18 €

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Un commento

  1. Utopia del poter scappare dalla pianura ove regna la baraonda e rifugiarsi tra le montagne riuscendo a sopravvivere. Nella realtà, ammesso di trovare di che vivere, anche in montagna arrivano i rompipalle, l’imu, la tari, l’obbligo delle dotazioni invernali, il divieto di combustione se non con prodotti certificati, la pec, il covid con i suoi tamponi, il vicino che ti fa causa perché a lui il legale costa poco, l’obbligo di arva e sonda per passeggiare nel bosco innevato, la svolta Green, la mobilità elettrica e… tutte le pastoie che rendono la vita sgradevole nella pianura. Però ogni tanto sognare…. non guasta.

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