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Medico richiede elicottero per evacuare alpinisti in ipotermia sul Denali, ma è una bufala

Nel mese di maggio 2021 un medico statunitense ha richiesto l’invio di un elicottero sulle pendici del Denali (6190 m), in soccorso di alcuni alpinisti colpiti da ipotermia in fase di discesa. Peccato che gli alpinisti chiamati in causa non avessero alcun problema di salute. Una bufala che è costata al dottor Jason Lance, radiologo di Ogden, Utah, una serie di accuse di reato federale.

Bufale ad alta quota

Nella primavera del 2021 Lance ha deciso di scalare la montagna più alta del Nord America, lungo la celebre West Buttress. Secondo quanto si legge nei documenti della Corte Federale, come riportato da numerosi magazine statunitensi, arrivato il 24 maggio al campo posizionato a 4300 metri, ha deciso di tentare la vetta insieme a Adam Rawski. I due non erano registrati come cordata, ma per l’appunto dai 4300 metri in su sono diventati un team.

Rawski avrebbe iniziato a manifestare sintomi del mal di montagna attorno ai 5800 metri. Il dottor Lance, rendendosi conto delle condizioni in peggioramento del partner, lo ha così affidato a un altro gruppo di alpinisti e ha proseguito la sua ascesa in solitaria. Un dettaglio evidenziato dalle autorità, è che abbia portato con sé il satellitare di Rawski. Gli alpinisti hanno deciso di abbandonare il tentativo di salita per aiutare l’uomo a scendere al campo base. Poco dopo anche Lance ha lasciato stare la sua impresa e ha raggiunto il gruppo all’altezza del Denali Pass (5500 m).

Come se non bastasse il mal di montagna, Rawski, che non era legato a Lance, è improvvisamente precipitato per circa 300 metri. Il dottore, avendo a disposizione il satellitare, ha lanciato l’allarme e segnalato la posizione. Sul posto è stato dirottato prontamente un elicottero del Denali National Park and Preserve, impegnato in sorvoli nella zona. Terminata l’evacuazione Lance avrebbe inviato un secondo messaggio per richiedere aiuto, dichiarando che non vi fossero feriti. “Bloccati senza equipaggiamento dopo la caduta dell’alpinista. Richiedo assistenza per evacuazione.”

Dal centro di gestione delle emergenze è stato richiesto di contattare direttamente il Denali National Park. Circa un’ora più tardi il Parco ha chiesto a Lance, se in possesso di una corda, di iniziare a scendere in autonomia ma l’uomo ha ribadito di non poter scendere in sicurezza. Dalle autorità è stato chiarito che non sarebbe stato possibile effettuare un volo notturno e che l’unica opzione fosse tentare la discesa. Forse non sapendo più cosa inventarsi per sollecitare un intervento, 21 minuti più tardi Lance ha inviato un nuovo messaggio affermando che insieme a lui vi fossero dei pazienti in stato di shock con lieve ipotermia e chiedendo se fosse possibile un atterraggio a est del Denali Pass?

A questo punto è stata lanciata una seconda missione di soccorso aereo. Poco dopo il decollo, l’elicottero è stato fatto rientrare in quanto dal campo base avanzato è giunta notizia che il gruppo (Lance e i 2 alpinisti con lui) fosse in discesa.

Nel corso delle interviste rilasciate a posteriori dai due alpinisti, dichiarati dal medico “pazienti sotto shock con lieve ipotermia”, è risultato evidente che tale affermazione fosse una grande bufala. Nessuno dei due aveva infatti manifestato alcun sintomo preoccupante. Cosa peggiore, i due avrebbero dichiarato alle autorità di aver tentato a più riprese di convincere Lance a scendere in autonomia fino al campo base avanzato ma questi avrebbe insistito sull’obbligo, da parte del Parco, di inviare i soccorsi in caso di necessità. “Abbiamo pagato il nostro pedaggio”. 

E non finisce qui…

Quella sopra descritta è la ricostruzione dei fatti, secondo quanto dichiarato dalle autorità e dai testimoni, relativa alla notte della discesa. Ma la posizione di Lance risulta aggravata da qualcosa accaduto all’indomani. Il Ranger Chris Erickson ha infatti richiesto al medico di consegnare il telefono satellitare di Rawski, ricevendo in risposta un primo rifiuto. Alla successiva richiesta del Ranger di non cancellare alcun messaggio dal dispositivo e decidersi a collaborare, Lance avrebbe reagito chiudendosi per 5 minuti nella sua tenda prima di consegnare il satellitare. Purtroppo per lui, i messaggi cancellati sono stati successivamente recuperati.

In merito alla dichiarazione da parte degli alpinisti di non aver assolutamente sofferto di ipotermia, il dottore avrebbe poi evidenziato di essere un esperto in materia, dunque in grado di riconoscere i sintomi dell’ipotermia meglio di un alpinista. 

In conclusione, il dottor Lance è ad oggi accusato di aver interferito nel lavoro svolto da un impiegato del Governo, di aver violato un ordine rifiutando di consegnare il dispositivo e di aver cancellato i messaggi. In ultimo è accusato di aver mentito alle autorità richiedendo un intervento di soccorso senza reali valide motivazioni sanitarie.

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