News

Marco Confortola e l’insolito fenomeno luminoso sul Gran Zebrù. Facciamo chiarezza

Alle prime luci del mattino di giovedì 30 ottobre, l’alpinista di Valfurva Marco Confortola, in salita verso il Gran Zebrù, si è trovato innanzi a uno strano e suggestivo fenomeno luminoso verificatosi nei cieli alpini. Un bagliore rosato immortalato in uno scatto che, condiviso sui social con una breve frase di accompagnamento, ha scatenato clamore mediatico a livello nazionale. A distanza di una settimana diventa quasi difficile ripercorrere le tappe della vicenda, che ha visto la foto rimbalzare tra quotidiani regionali, nazionali e diventare virale sui social come prova di un presunto raro caso di aurora boreale, al punto da accendere la curiosità degli esperti, quelli veri. Esperti di astronomia, meteorologia, fisica e astrofisica che stanno cercando di trovare una spiegazione scientifica al particolare fenomeno apparso agli occhi, e non solo all’obiettivo fotografico, di Marco.

Non è stata una aurora boreale

“Io credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze”, scriveva Leonardo Sciascia. Una riflessione che sintetizza perfettamente la situazione cui ci troviamo di fronte e vi spieghiamo perché.

Giovedì 30 ottobre Marco sale in quota e vede delle scie luminose rosa nel cielo ancora buio che inizia a tingersi dei colori dell’alba. É la vigilia di Halloween, il giorno in cui sono attesi sulla Terra gli effetti di una tempesta geomagnetica. Si parla di brillamento solare, possibile black out e aurore boreali anticipate e più a Sud del normale. La NOOA prevede possibili aurore boreali visibili negli stati settentrionali degli Stati Uniti, ma anche in Europa settentrionale, compresa tutta la Scandinavia, Danimarca e Scozia. Nella lista non compare l’Italia, ma di fronte allo scatto diffuso da Confortola con allegato il messaggio “Questa mattina, salendo verso il Gran Zebrù la natura ci ha regalato quest’immagine pazzesca”, la tendenza fisiologica dei nostri neuroni a cercare coincidenze trova terreno fertile. In altre circostanze ipotizzare una aurora boreale sul Gran Zebrù sarebbe assurdo, ma perché no, perché non ipotizzare che una rara tempesta geomagnetica abbia potuto rendere possibile l’improbabile?

Nasce così l’errore, purtroppo rimbalzato tra web e TV (non escludiamo anche radio) dell’interpretazione del fenomeno come aurora boreale. Tornando alla frase di Sciascia, di fronte alla naturale domanda “Cosa ha visto Marco Confortola?”, tocca ammettere che al momento non esista risposta certa. Fatta eccezione per il fatto che non si sia trattato di una aurora boreale.

“Non mi permetto di dare un nome a ciò che ho fotografato”

Rileggendo il post di Confortola, risulta evidente che dal canto suo non abbia fatto alcun cenno a presunte aurore ma non è mancato chi abbia accusato l’alpinista di falsa informazione. Costringendolo a intervenire con un post Facebook per chiarire la situazione:

“Quando posti una fotografia sui Social sai perfettamente che questa diventa visibile a tante persone. Cone si può ben leggere, non essendo esperto in materia , ho scritto semplicemente : LA NATURA CI HA REGALATO QUEST’IMMAGINE PAZZESCA. Lo scrivo a lettere cubitali perché appunto , ripeto , non essendo esperto in tal senso , non mi permetto di dare un nome specifico a quanto fotografato. In tal senso ci hanno pensato all’incirca 1000 esperti “del settore” ad oggi ( più o meno ) che mi hanno raggiunto via mail , meno esperti che hanno fatto le loro ipotesi , detrattori con il mal di pancia ( ormai storico ) che hanno scritto che si tratta di una BUFALA. Per me questo scatto rimane un regalo che la natura mi ha permesso di osservare su una delle montagne che amo di più . Tutto il resto , commenti , dissensi, mal di pancia e tanto altro , rimane “ ARIA FRITTA”. Però una cosa va detta, prima di parlare a raffica e senza conoscenza e competenza, magari leggete bene e informatevi. Per il mal di pancia consiglio un buon farmaco per spasmi addominali. Riassumendo siano pieni di : allenatori di calcio, alpinisti da divano , esperti fotografi e astrofisici.”

Uno sfogo che non ha sedato le discussioni. Nel mentre c’era chi rifletteva seriamente sulla questione, sulla base delle proprie competenze.

Perché non è una aurora boreale?

Su note pagine Facebook di divulgazione sono state definite nel dettaglio le ragioni per cui lo scatto non immortali una aurora boreale. Riportiamo di seguito la spiegazione fornita dalla pagina FB “Chi ha paura del buio”, e vi invitiamo a dare uno sguardo anche ad altre pagine similari e dello stesso livello di attenzione scientifica, come “Passione Astronomia” o “INGVambiente”.

“Non è una aurora boreale per diversi motivi:

  1. LA TEMPESTA SOLARE. Ve ne abbiamo parlato: la scorsa settimana il Sole ha emesso un potente flare di classe X con successiva espulsione di particelle cariche dirette verso la Terra. Il punto principale è che la tempesta geomagnetica associata all’espulsione di massa coronale dal Sole non è stata così intensa da generare effetti a latitudini basse come quelle dell’Italia, ma secondo alcune testimonianze deboli aurore son state viste nell’estremo nord di Germania o Olanda, molto lontano quindi da noi. Quando tali particelle impattano il nostro campo magnetico vengono generalmente dirette verso i poli magnetici (situati in prossimità dei poli geografici), penetrando fino a raggiungere strati della nostra atmosfera situati sopra i 100 km (la ionosfera) e interagiscono con le particelle di cui l’atmosfera è composta (principalmente ossigeno e azoto). È questa interazione tra le particelle energetiche provenienti dal Sole e le molecole della nostra atmosfera che da origine alle aurore.
  2. I COLORI TIPICI. L’aurora ha colori e sfumature legati alle emissioni degli atomi dell’atmosfera, e NESSUNO di questi dà un bianco giallino. A seconda delle molecole coinvolte e dell’altitudine dove tale interazione avviene i colori dominanti sono il verde (ossigeno atomico), il rosso (ossigeno molecolare) e il blu (azoto), con eventuali sfumature associate a tali colori.
  3. AURORE POSSIBILI QUI DA NOI? Si, in passato ve ne sono state diverse. È un fenomeno raro ma non impossibile, soprattutto in caso di tempeste solari piuttosto potenti ma sono visibili in piena notte e certo non alle prime luci dell’alba.
Cosa rappresenta quindi questa foto? Non ci è dato saperlo: ciò che possiamo notare è che i colori della presunta “aurora” sono i medesimi del crepuscolo, che l’ombra del profilo delle montagne è rimasta impressa in tutta la “strisciata” (nessuna aurora boreale segue il profilo delle montagne….) e che lo stesso profilo delle montagne è riprodotto perfettamente nella parte alta della foto, un po’ come accade per una foto leggermente mossa. Noi possiamo solo garantire una cosa: non si tratta di aurora boreale.

 

L’accusa di uno scatto mosso e il parere degli esperti

Esclusa l’ipotesi dell’aurora boreale andiamo al dunque: cosa è stato? Da molti fronti, Marco Confortola è stato accusato di aver semplicemente scattato una foto mossa. Bella ma mossa.

“L’ipotesi più probabile è che si tratti della luce dell’alba, che a causa di un “mosso” involontario verso il basso a sinistra ha prodotto la striscia di luce – si legge in una intervista rilasciata a Focus da Emanuele Balboni, astrofisico ed esperto di astrofotografia – . Questo sembrerebbe confermato dal fatto che il profilo superiore della luce segue quasi esattamente con quello delle montagne in basso nell’immagine. E il colore della striscia di luce, giallastro, è lo stesso che si vede più in basso, cioè quello dell’alba». Un colore che non è impossibile per le aurore, ma molto inusuale, dato che la maggior parte di esse si manifestano con toni di verde e di rosso.”

Non si può escludere che l’effetto mosso, anche per certi versi difficile da evitare qualora si scatti una foto a mano, in condizioni di luminosità scarsa, dunque con esposizione prolungata, si sia sommato a un fenomeno ottico suggestivo, in cui ci si può imbattere all’alba (e al tramonto): i raggi crepuscolari. Fasci di luce che si alternano a fasce di ombra e sembrano provenire da un punto specifico del cielo. Se li si osserva all’orizzonte su una spiaggia, essi sembrano irradiarsi proprio dal sole. In montagna l’interazione con l’orografia o le nubi, può generare geometrie particolari, anche se i raggi crepuscolari sono comunque lineari e non curvilinei come nello scatto di Confortola. Alla base di tale curvatura potremmo ipotizzare un movimento della fotocamera.

Come dichiarato da Marco in uno dei commenti al post “incriminato”, l’immagine è stata inviata a esperti per approfondimenti. Le riflessioni sono ancora in corso, dunque ci auguriamo nei prossimi giorni si riesca a trovare la soluzione a quello che è ormai diventato un piccolo mistero.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close