News

Un bivacco “hi-tech” sul ghiacciaio del Rutor

Sul ghiacciaio del Rutor, uno dei più estesi della Valle d’Aosta, verrà installato tra maggio e giugno 2022 un nuovo bivacco dallo stile molto innovativo. Una struttura “hi-tech” che, posizionata a una quota di 3400 metri, rappresenterà il primo bivacco d’alta quota, oltre i 3000 metri, di La Thuile (AO). Il progetto nasce in ricordo di Edoardo Camardella, giovane alpinista e maestro di sci, travolto da una valanga sul Monte Bianco nel novembre 2019.

Il nuovo bivacco è stato disegnato dall’architetto Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto CMR, una società specializzata nella progettazione integrata, architettura, ingegneria e design. Il via libera alla sua realizzazione è giunto nei giorni scorsi da parte dell’Amministrazione Comunale di La Thuile.

Attenzione a materiali e autonomia energetica

La scelta della location non è casuale. Il ghiacciaio del Rutor era infatti uno dei luoghi preferiti di Edoardo, come spiegano gli ideatori. Un luogo non certo agevole dove installare un bivacco.

“La costruzione del nuovo bivacco si è configurata come un progetto di ricerca per i materiali e le soluzioni costruttive adeguate. Leggera e resistente, verrà prodotta in fabbrica per essere poi accoppiata ed installata in quota, creando una cellula sicura e performante, oltre che energicamente autonoma”, si legge sul sito dedicato al progetto (www.bivaccoedoardocamardella.it).

La struttura sarà dotata di pannelli fotovoltaici e riscaldamento a pavimento. Interessante è aggiungere che ospiterà anche una stazione meteo, tra le più alte delle Alpi e d’Europa,dotata di una webcam d’avanguardia a 360°, che consentirà di ammirare comodamente da casa il panorama. Una ampia vetrata consentirà invece agli ospiti saliti a quota 3400 metri di ammirare con i propri occhi il Monte Bianco.

Esposizione in piazza nella stagione sciistica

Al via della stagione sciistica, previsto a La Thuile per fine novembre, il bivacco che è attualmente in fase di realizzazione, verrà esposto nel piazzale delle funivie di La Thuile, dove rimarrà esposto per tutto l’inverno. Tra primavera e estate la struttura verrà assemblata in quota. Le componenti del bivacco sono difatti state ideate per essere agevolmente trasportate in elicottero e assemblate in sede. Il montaggio si prevede duri qualche giorno.

Tags

Articoli correlati

5 Commenti

  1. Ma è proprio così necessario riempire le montagna di bivacchi??? Sembra che la cosa serva di più agli architetti e alle loro società che agli alpinisti.
    Gradirei una risposta, da persone autorevoli e non, e dalle società alpinistiche che come da statuto hanno come fine ANCHE la protezione dell’ambiente alpino.
    Grazie.

    1. Ma certamente, un bivacco, poi, sul ghiacciaio del Rutor? Quale sarebbe lo scopo? Anche ogni nevaio avra un suo bivacco? Andando avanti così ne troveremo uno anche in piazza Chanoux ad Aosta, ammesso che non ci sia già e pure al parco giochi di Gressoney. Costellare i paesaggi alpini di strutture artificiali non serve a chi ama la montagna, ma sappiamo a chi…

    2. E’ quello che penso anch’io ,Cla. Bivacchi che spuntano come funghi in ogni angolo delle
      nostre montagne . Mi sembra che sia un fenomeno piu’ che altro italiano, tra l’altro ….
      Già qualche anno fa, avevo contato oltre 120 tra rifugi e bivacchi in valle d’Aosta !
      E ogni anno se ne aggiungono di nuovi …
      Piuttosto restaurare o sostituire vecchi bivacchi non sarebbe male , ma basta con altri nuovi !

  2. A proposito di materiali, sembra che il tetto di lamiera sia ormai uno standard che in montagna a qualsiasi quota ed in qualsiasi edificio, anche restauro di edifici antichi e tradizionali, prevale sulle scandole o lastre di pietre piatte locali tradizionali per ragioni di comodita’di esecuzione e costi.. Vedi le ” torri di Savaneti” nel Caucaso..sito Unesco ma il lamierone te lo rifilano pure lì.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close