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Federparchi: per la tutela degli animali serve un’azione comune

ROMA — Basta con i buoni propositi e le belle parole. Secondo Federparchi, è ora agire concretamente e in modo uniforme con la collaborazione dell’Unione Europea per la tutela degli animali selvatici.

Il famoso episodio dell’orso bruno abbattuto nei giorni scorsi dalle autorità tedesche, ha rinfocolato le polemiche sulla protezione di specie che sono sempre più a rischio. Bruno, questo il nome dell’orso, è diventato un esempio eclatante della questione perorata da Federparchi. E non è l’unico.
 
«E’ clamoroso – afferma l’associazione – il paradosso di un animale sloveno, reintrodotto nelle Alpi italiane in base ad un progetto che ha impegnato risorse scientifiche, organizzative e economiche, molte delle quali erogate dall’Unione Europea sulla base di un giudizio sull’eccellenza e la produttività dell’operazione, che viene braccato ed eliminato, senza alcuna plausibile motivazione, appena varca un confine che non può conoscere e che per mille altre ragioni si è giustamente giunti ad ignorare».
 
In risposta al problema, l’associazione propone una collaborazione comune tra gli Stati europei, dove l’Italia deve imporsi in un ruolo attivo di salvaguardia. Il progetto si chiama "L’Europa dei parchi".
 
Marco Chiodi 

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