L’amore che ha legato per tre decenni Walter Bonatti e la bellissima attrice Rossana Podestà arriva finalmente sul piccolo schermo, raccontato attraverso una docu-fiction RAI che i fan sperano non deluda le aspettative. “Sul tetto del mondo”, prodotta da Stand By Me con Rai Fiction, andrà in onda in prima visione assoluta su Rai 1 domenica 12 settembre 2021 in prima serata. Una data affatto casuale: il 13 settembre ricorrerà infatti il decimo anniversario della morte di Bonatti.

A discapito del titolo, che scopriamo essere differente da quello circolato nei mesi scorsi – “Le montagne del cuore” – si confermano invece i protagonisti: nelle vesti di Walter Bonatti troveremo Alessio Boni, in quelle di Rossana Podestà, Nicole Grimaudo.
Un amore eccezionale tra due persone agli antipodi
“È la storia di un amore felice durato 30 anni, un amore così grande che non sono sopravvissuti l’uno all’altro. Walter è morto a causa di un tumore al pancreas, mia madre ha avuto il tempo di fare un film su di lui e poi se ne è andata anche lei: in questo noi figli non siamo bastati abbastanza”, racconta al Corriere della Sera Stefano Vicario, figlio di Rossana e regista della docu-fiction.
Un amore tra “due persone agli antipodi: Walter era diffidente, doveva essere sempre contro qualcuno e contro qualcosa per sentirsi vivo, era uno che non si lasciava andare facilmente. Umanamente colpivano la sua sincerità, la schiettezza, non mediava, nel bene e nel male, ma è stato anche un esempio per i miei figli, lui andava dritto e non mollava mai. Mia madre era la luce, come arrivava portava un sorriso, era un’aggregatrice, una persone di grande umanità, estremamente solare, socievole senza essere mondana; sapeva entrare nel cuore degli altri perché sapeva ascoltare e starti vicino. Lei gli ha fatto da interfaccia con il mondo.”
Potrebbe sembrare strana, insolita, la scelta di Vicario, di raccontare la storia di colui che in fondo non è stato suo padre. “L’avrei fatto anche se avessi dovuto pagare io, mi sono sentito in dovere di raccontare i tanti episodi che punteggiano questa vicenda perché ne sono stato testimone in prima persona – spiega ancora al Corriere il regista -. Come fu per l’ultima scalata di Walter, quando nell’ultimo giorno della sua vita pur con le stampelle, pur quasi non camminando più, non ha voluto che lo aiutassi a salire le scale. Stava malissimo, mi ha guardato altrettanto male: lasciami, questa è roba mia. Ha fatto quei gradini come affrontasse una cima, con una tigna e una forza che mi hanno emozionato. Sapeva che sarebbe morto, ma per un’ultima volta si è sentito uomo.”
Grimaudo e Boni, saranno all’altezza?
A seguito dell’annuncio nel corso dell’estate della realizzazione della fiction, non sono mancati i commenti perplessi dei grandi fan di Bonatti, a sottolineare che non esista attore in grado di poterlo incarnare. E che un amore così forte come quello che lo ha unito alla sua Rossana, possa difficilmente essere raccontato in una pellicola cinematografica. Vicario tranquillizza gli animi, assicurando che la scelta dei due attori protagonisti sia stata ben ponderata.
In merito ad Alessio Boni e Nicole Grimaudo ha dichiarato: “Due attori straordinariamente empatici, in loro ho davvero rivisto Walter e Rossana di nuovo vivi e a un certo punto confondevo realtà e finzione. Per me girare è stato emotivamente profondo. Alla fine delle riprese mi sono chiesto: e loro dove sono andati adesso? Non ci sono più di nuovo.”
Per Boni, come dichiarato in una intervista all’ANSA, è stato “un privilegio avvicinarmi al re delle Alpi, le scalate che ha fatto anche in solitaria. In certe località montane se pronunci il suo nome è come pronunciare quello di una divinità.”
Nicole Grimaudo, dal canto suo, ha rilasciato dichiarazioni che ben dimostrano quanto abbia compreso e quanto sia entrata nel personaggio di Rossana: “Non esistono solo le montagne, gli diceva c’è anche il mondo delle persone normali la famiglia, i bambini le tavolate. Ma lui non era abituato agli affetti, lei ha saputo domarlo e salvarlo dai demoni interiori e allo stesso tempo a lei lui ha regalato la felicità dell’amore totale, l’ha fatta viaggiare, ha scoperto insieme a lui cose che nessun tappeto rosso le avrebbe mai regalato: la libertà di essere se stessa”.
Rossana, l’amore ma non solo
Nelle recenti anticipazioni in merito alla trama della docu-fiction si chiarisce che non dovremo solo aspettarci il meraviglioso racconto di quell’amore iniziato con quel primo appuntamento, datato 2 giugno 1981, in cui il Re delle Alpi confuse l’Ara Coeli con l’Altare della Patria. Viene infatti ripercorsa l’intera vita di Bonatti, dall’infanzia non scevra di difficoltà alle gioie e dolori della carriera alpinistica. E ancora i reportage realizzati per la rivista Epoca, la scrittura di libri.
Ad arricchire il racconto numerose testimonianze di personaggi afferenti ai due mondi cui appartenevano Walter e Rossana: alpinismo e cinema. Nomi che spaziano da Reinhold Messner e Simone Moro al Presidente CAI Vincenzo Torti, allo storico di alpinismo Roberto Mantovani e a Nando Nusdeo, membro dei “Pell e Oss”. E ancora Piera Detassis, Valeria Fabrizi, l’editor Giovanna Canton, la guida alpina Arnaud Clavel, Fabio Fazio, Michele Serra, il giornalista e biografo di Bonatti Angelo Ponta, le nipoti di Rossana Podestà, Alice e Margherita Vicario.