Libri

5 libri da mettere nello zaino per sognare l’alta quota

Come combattere il caldo d’agosto? Con una bella lettura fresca, capace di trasportare cuore e mente tra le montagne. Sono tante le nuove uscite che potrebbero accompagnare le ferie estive, facendo sognare l’aria rarefatta e i panorami dalle quote più improbabile. Racconti epici a cui si affiancano più delicate narrazioni di un rapporto intimo con la natura, gialli intriganti tra le nevi del Monte Bianco e storie dell’orrore. Dalla classica narrazione di montagna alla graphic novel, sempre più presente nel settore, per un’estate con gli scarponi ben allacciati e lo zaino in spalla. Ingrediente fondamentale? Un buon libro e via verso l’alta quota.

La montagna nuda. La prima ascensione invernale del Nanga Parbat

di Alex Txikon

È il primo libro di Alex Txikon e, com’è giusto che sia, ha scelto di dedicarlo alla sua impresa più grande: la prima invernale del Nanga Parbat. Compiuta il 26 febbraio 2016, insieme a Simone Moro e Ali Sadpara, Txikon racconta la sua storia sulla nona montagna della Terra. Una narrazione che, inevitabilmente, si incrocia con gli eventi di quel 2016 e con quelli degli anni a venire. Nel volume ci sono Simone Moro e Tamara Lunger, c’è il compagno di spedizione Daniele Nardi e si parla del difficile rapporto venutosi a creare al campo base, poche settimane prima che la vetta venisse violata. C’è il Nanga Parbat, la montagna più bella del pianeta per Alex. In un racconto pieno di pathos lo scalatore basco affronta successi e fallimenti, dialoga con quel labile filo rosso su cui si muovono gli alpinisti in altissima quota, affronta il tema della morte. Ritorna sul Nanga Parbat tre anni dopo la realizzazione, racconta la ricerca di Nardi e Ballard dispersi sullo Sperone Mummery, la montagna nuda che rivela il suo volto più severo.

La discesa infinita. Un mistero per Nanni Settembrini

di Enrico Camanni

Un giallo ambientato tra i ghiacci del Monte Bianco, il nuovo capitolo della saga di Nanni Settembrini ideata dalla penna di Enrico Camanni. In autunno la montagna scivola in una stasi tutta sua, tra l’estate ormai ricordo e la neve da aspettare. Per Nanni Settembrini, guida e capo del soccorso alpino del monte Bianco, ottobre è un mese di uscite solitarie, verso creste e cime che lo fanno soffrire per lo smagrimento dei ghiacciai. Una mattina, però, dal fiume gelato del Miage emergono i resti di un corpo e il brandello di uno scarpone di cuoio d’altri tempi. Quando la montagna restituisce una vita spezzata, è come se ne restituisse anche le gioie, i rimpianti, le vane speranze e l’irripetibile unicità, e a Nanni quel cadavere entra presto nei pensieri: in fondo era un alpinista come lui, coltivava la sua stessa passione, e prima di morire aveva guardato la sua valle dalla cima del monte Bianco quando non c’era ancora il traforo e si partiva senza cellulari, soli sulla montagna. Il rebus del tempo lo avvince e Nanni comincia a investigare a modo suo, cercando indizi, rincorrendo ricordi e smarriti segreti, perché in fondo quello che cerchiamo nel mistero è una luce che consoli chi è rimasto a valle ad aspettare invano.

Il re dei ghiacci. Willo Welzenbach, innovatore e spirito libero

di Reinhold Messner

È la scrittura di un protagonista come Messner a ripercorrere la vita di un uomo libero, Willo Welzenbach. Un alpinista che in un’epoca di grandi nazionalismi scala le montagne per passione, senza guardare all’ideologia e ai poteri. Wilhelm «Willo» Welzenbach è il più grande scalatore su ghiaccio dei suoi tempi. Negli anni Venti del secolo scorso sale le pareti più difficili e i ghiacciai delle Alpi ed è l’autore di decine di prime. A lui si deve una nuova classificazione della scala delle difficoltà e l’invenzione di chiodi da ghiaccio. Nel 1929 decide di salire un Ottomila, impresa ancora mai riuscita a nessuno, e sceglie il Nanga Parbat. Ma il suo progetto viene accantonato dal club alpino tedesco che gli preferisce una spedizione guidata da un altro alpinista d’eccezione: Paul Bauer. Welzenbach si fa da parte e solo cinque anni dopo, nel 1934 può prendere parte a una spedizione al Nanga Parbat, ancora una volta non sotto la sua guida, bensì sotto quella di Willy Merkl, altrettanto celebre. Sottoposto alla pressione crescente del Terzo Reich che reclamava la conquista vittoriosa di un Ottomila, Merkl va incontro a un insuccesso tragico, con dieci morti di cui quattro tedeschi, i quattro migliori alpinisti della loro generazione. Fra questi Willo Welzenbach, che trascorre gli ultimi giorni della sua vita a 7000 metri di quota, in mezzo alla bufera, senza più viveri né supporto.

Alla conquista del Monte Everest

di Craig Storti

A cento anni dalla prima ricognizione sulla più alta montagna della Terra l’autore ci racconta tutto quanto accaduto prima di quel 1921 che ha visto una spedizione avvicinarsi alle sue pendici. Un libro da leggere tutto d’un fiato tra storia, aneddoti, vicende umane e di montagna. Il Monte Everest è la vetta più alta dell’Asia e del mondo. La sua altezza venne misurata per la prima volta nel 1850, ma fino al 1921 nessuno riuscì anche solo ad avvicinarsi alla montagna. La storia della sua ricognizione e, successivamente, della sua ascesa, è leggendaria. Questo appassionante volume narra tutto ciò che accadde nei settantun anni tra la scoperta dell’Everest e il primo tentativo di conquistarne la cima. Un racconto avvincente, con personaggi incredibili come George Everest, Francis Younghusband, George Mallory, Lord Curzon, Edward Whymper, oltre ad alcuni eroi poco conosciuti come Alexander Kellas, l’ottavo Dalai Lama e Charles Bell. Tra spie, guerre, intrighi politici e centinaia di muli, cammelli, buoi, yak e persino due “zebrasini” (incroci tra zebre e asini), Craig Storti ripercorre l’affascinante e ancora trascurata saga che ha portato gli inglesi George Mallory e Guy Bullock, alla fine del mese di giugno del 1921, a essere i primi occidentali (e quasi certamente i primi esseri umani) a mettere piede sull’Everest e a rivendicare così l’ultima grande sfida montana.

Racconti spettrali della montagna

dai racconti di Junpei Azumi

La montagna protagonista di una graphic novel dedicata ai racconti horror firmati da Junpei Azumi, il più grande scrittore di storie di fantasmi giapponesi ad ambientazione montana. I disegni sono realizzati da cinque grandi mangaka tra i quali il maestro dell’horror Junji Ito (Lovesick Dead), Akihito Yoshitomi (Eat-Man), Daisuke Imai, Akemi Inokawa, Akihito Yoshitomi e la talentuosa Mimika Ito. Protagonista assoluta del volume è la montagna, luogo mistico e spirituale, da sempre fonte di ispirazione per storie ricche di suspense e mistero. Tenete gli occhi bene aperti, il pericolo è sempre in agguato!

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