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Escursionisti bloccati dal temporale in ferrata nel Catinaccio, soccorsi nel maltempo

Si è concluso intorno alle 18.30 un lungo intervento complicatosi per le difficili condizioni meteorologiche. Due escursionisti tedeschi hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 15.30, dopo essere stati sorpresi dal temporale mentre stavano percorrendo la ferrata Roda di Vaèl (gruppo del Catinaccio), a una quota di circa 2.600 m.s.l.m..

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, tuttavia, non è riuscito a decollare da Trento a causa del forte temporale in atto. Una squadra di quattro operatori della Stazione Centro Fassa – di cui un sanitario – si sono incamminati per raggiungere via terra i due escursionisti, illesi ma infreddoliti e spaventati. Intorno alle 17 i soccorritori sono arrivati sul posto, hanno messo in sicurezza i due escursionisti e li hanno rifocillati.

Poiché il meteo non consentiva ancora l’avvicinamento dell’elicottero, i soccorritori hanno cominciato la discesa fino a quando, intorno alle 17.45, una finestra di bel tempo ha permesso all’elicottero di salire in quota ed effettuare il recupero con il verricello, circa 200 metri sotto la cima della Roda di Vaèl.

I due escursionisti sono stati elitrasportati all’ospedale di Cavalese per accertamenti, mentre i soccorritori sono rientrati a valle a piedi, poiché un peggioramento delle condizioni meteorologiche non ha permesso all’elicottero di ritornare in quota per il recupero.

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8 Commenti

  1. Non solo le previsioni, ANCHE LE WEBCAM DELLAZONA DI GIORNI PRIMA AVREBBERO SCONSIGLIATO.
    ANCHE SENZA BISOGNIO DI SOCCORSI, COSA AVREBBERO VISTO IN CIMA E ATTORNO?Nebbia come in val Padana!Invece in giornata serena..e’ meraviglia a fiumi.

  2. Da buon leone da tastiera (dirà qualcuno), dico che non dovevano trovarsi lì viste le previsioni meteo praticamente inconfutabili di questi giorni…per me le scusanti non ci sono, che gli si faccia pagare tutto, tanto sicuro siano iscritti al DAV quindi per qualche decina di euro l’anno hanno la copertura assicurativa…

  3. e come diceva Cesare Maldini : nella vita si vince e si perde ma andare a fare una ferrata con le previsioni del tempo che parlano di temporali “è da” … i soliti krukki !!!

    1. non è questione di essere “krukki” o meno!!! (che linguaggio da Taian 😉 )
      è questione di essere stupidi o prudenti…
      mai sucesso che turisti italiani hanno fatto ca..ate del genere? vero?

  4. Certi Si scrivono un CRONO-PROGRAMMA MESI PRIMA E lo DEVONO rispettare a tutti i costi, NE VA DELLA LORO AUTOSTIMA. pero essere stati tirati su come salami da un verricello la farebbe scendere, se si pubblicassero i dati anagrafici.In due occasioni ne vidi all’opera:
    1. partirono per ferrata Nuvolau sotto un temporale in atto con pioggia, grandine e fulmini.Non ci curammo di leggere cronaca locale del giorno dopo.
    2:Lei era in tutina aderente e assai smilza, gia’ con le scarpette da arrampicata, lui un armadio che Le faceva da portatore di Zaino enorme con corde e scalette e ferraglia. Entrarono in rifugio Pradidali mentre era in pieno scarico un temporale. Lui accenno’ a sgravarsi del peso e ad asciugarsi accanto ad una stufa a legna accesa scoppiettante :Lei gli urlo’ “Snell!schnell müssen wir zum Hermann Buhl kamin !”Lo sherpa obbedi’ a orecchie basse ed uscirono.Non si vedeva ad un palmo di naso ..forse era soloscena, magari poi si sono infrattati nell’attiguo rifugio invernale.

  5. L’escursione era per EEA e il percorso AEE, con certificato cai, quindi non hanno sbagliato nulla !!! 🙂
    La colpa della dis-AVVENTURA è di altri.

    Il cai dovrebbe aggiungere anche la certificazione meteo e quella delle condizioni del terreno…. poi ce ne sono delle altre per affrontare la montagna in sicurezza … gli esperti del cai piano piano le scopriranno.

  6. sotto la cima 200 metri ma da che parte??in che senso stavano percorrendo la ferrata?se da est verso ovest, avevano vicino un rifugio con locale invernale. Viceversa si poteva ridiscendere…con abbigliamento di riserva…e magari una corda per una sicurezza in piu’.

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