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Italia tra maltempo e roghi. CNSAS “Weekend intenso, un pensiero alla Sardegna”

Sono stati innumerevoli gli interventi operati dalle squadre del Soccorso Alpino da Nord a Sud Italia nel corso del weekend. Come evidenziato dal CNSAS sulla pagina ufficiale Facebook nella serata di domenica un fine settimana molto intenso per gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico (da chi è a bordo degli elicotteri, alle squadre a terra, ai nostri addetti stampa regionali che puntualmente trasmettono alla stampa quanto accade), fortunatamente mai per incidenti gravi.” Nonostante si possa tirare un sospiro di sollievo per una volta, non dovendo riportare notizie di cronaca estremamente gravi e/o presenza di vittime, è doveroso evidenziare che in molteplici casi le squadre abbiano dovuto operare in condizioni delicate, a causa del maltempo in quota.

Sulle Alpi nubi e nebbia hanno reso più volte complicato l’avvicinamento in elicottero. In Appennino è stato in particolare il vento a rappresentare un ostacolo. Di seguito vi riportiamo gli interventi più delicati in tal senso. Cogliamo nuovamente l’occasione per invitarvi a controllare sempre con attenzione i bollettini meteo e non sottovalutare il repentino cambio di condizioni del cielo estivo.

Alpinisti recuperati sull’Aiguille Noire

Il Soccorso Alpino Valdostanoè intervenuto sabato 24 luglio sulla via normale dell’Aiguille Noire per il recupero di due alpinisti in difficoltà in fase di discesa. I due sono rimasti bloccati a 3500 metri di quota a causa delle rocce rese scivolose dalla pioggia e dalle condizioni meteo in peggioramento. Allertata la Centrale Unica del Soccorso tramite il canale E, la missione di soccorso è stata condotta via terra da una squadra di tecnici del Soccorso Alpino Valdostano con personale del Sagf. L’intervento, iniziato intorno alle 5.30 ed è terminato poco prima delle 16. I due alpinisti non hanno avuto necessità di intervento sanitario.

Valchiavenna, due giorni bloccati in bivacco causa maltempo

Allertamento all’alba di domenica 25 luglio per la Stazione di Madesimo del Soccorso alpino lombardo. Poco dopo le 6:00 la centrale Soreu ha contattato i tecnici della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna per due persone, illese, che da sabato pomeriggio erano rifugiate all’interno del bivacco Suretta, a quota 2700 metri. Si erano dovuti fermare a causa del maltempo e confidavano in un miglioramento ma anche domenica continuavano a persistere nebbia e forti temporali con fulmini. Allora i due giovani, entrambi residenti a Milano, hanno pensato di chiedere aiuto.

Un squadra, composta da due tecnici Cnsas e da due militari del Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza li hanno raggiunti. Una volta accertato che erano in buone condizioni e in grado di scendere li hanno accompagnati a valle. L’intervento si è concluso in tarda mattinata.

“Tra le raccomandazioni di base per chi va in montagna c’è quella, molto importante, di consultare sempre i bollettini meteo e di valutare se sia il caso di portarsi a quote elevate quando è previsto maltempo: mai sottovalutare fulmini e temporali. A questo si aggiunge anche la necessità di avere sempre con sé l’abbigliamento adatto per affrontare gli imprevisti, per esempio nelle ore più fredde e durante gli sbalzi rapidi di temperatura, come indumenti di ricambio, giacche o cerate impermeabili, scarpe con una buona presa anche su terreni scivolosi a causa della pioggia”, aggiunge il CNSAS Lombardia.

Cade a 2000m sulle Alpi Giulie, nubi ostacolano l’elicottero

Un escursionista austriaco del 1965 si è procurato una probabile frattura a una gamba mentre risaliva da Forcella Lavinal dell’Orso verso il sentiero Ceria Merlone, sulle Alpi Giulie. L’uomo ha perso aderenza dal terreno a quota 2200 metri poggiando il piede su un sasso sdrucciolevole e impattando su una roccia: il compagno di gita ha chiamato il Nue112. Sul posto è stato inviato l’elisoccorso regionale mentre le squadre di terra facevano campo base a Sella Nevea assieme ai soccorritori della Guardia di Finanza.

La copertura nuvolosa non ha consentito una immediata individuazione del ferito ma è stato grazie al controllo a distanza e dell’elicottero e della posizione degli escursionisti individuata dalla Sores che  proprio le squadre di terra hanno potuto guidare l’elicottero sopra la verticale del punto in cui si trovavano i due. Bucate le nuvole il tecnico verricellista ha calato medico e tecnico si elisoccorso del Soccorso alpino con una verricellata di circa 20 metri accanto al ferito. Quest’ultimo è stato stabilizzato e poi issato a bordo con il pannolone per poi essere affidato all’ambulanza che attendeva a Sella Nevea.

Incidente in Abruzzo, vento blocca elicottero

Nella giornata di domenica, mentre era con alcuni amici per un’escursione nel bosco di Fara San Martino, una donna di 50 anni è scivolata ed è rimasta ferita a Fara San Martino (CH). Subito i suoi amici hanno allertato il 118, che ha attivato il protocollo per il soccorso in montagna, coinvolgendo il Soccorso alpino e speleologico abruzzese. I soccorritori sono intervenuti per prestare aiuto e recuperare la donna ferita. Tuttavia l’elicottero del 118 non è riuscito ad intervenire, a causa delle forti raffiche di vento, così sono partite le squadre di terra del Soccorso alpino e speleologico, che hanno recuperato la donna e l’hanno trasportata con l’ambulanza in ospedale. Le condizioni della donna non sono preoccupanti.

Sardegna in fiamme

Il CNSAS, e noi con loro, ha voluto rivolgere nella serata di domenica un pensiero alle squadre della Protezione Civile alle prese con i devastanti roghi che da oltre 60 ore stanno dilaniando la Sardegna. Roghi della cui matrice dolosa ancora non vi è certezza ma che come ogni estate sollevano dubbi e, tocca dirlo, rabbia.

“Questa sera, infine, un doveroso pensiero ai nostri amici e colleghi della Protezione civile impegnati in Sardegna in un incendio che purtroppo sta divorando ettari e ettari di vegetazione con conseguenze disastrose anche sulla faunascrive il CNSAS – . Durante il periodo estivo massima attenzione a qualsiasi principio di incendio, anche in media e alta montagna: se avvisti un incendio chiama immediatamente il 1515 ed indica con precisione la località e il comune in cui ricade l’area che sta bruciando.”

Difficile fare la conta dei danni con le fiamme ancora alte. “L’isola è un immenso braciere”, scrive il quotidiano L’Unione Sarda. Migliaia di ettari di bosco ridotti in cenere (le ultime stime superano quota 20.000), bestiame arso vivo, almeno 1.500 gli sfollati. Una domenica apocalittica quella vissuta da metà Sardegna, dal Montiferru alla Planargia, al Marghine, che ancora non può definirsi finita, anzi. A lasciare come ogni anno il dubbio che oltre alle elevate temperature estive ci sia di mezzo la mano dell’uomo sono i numerosi focolai innescati qui e là.

Dall’alba al tramonto di domenica sono state impegnate sull’isola squadre antincendi a terra e mezzi aerei. Un impegno che non basta. La Regione ha dichiarato lo Stato di emergenza, la Protezione Civile ha chiesto aiuto ai Paesi dell’UE. In arrivo a supporto della Sardegna vi sarebbero alcuni canadair da Francia e Grecia. Le attività sono rese particolarmente complicate dal forte vento di scirocco che continua ad alimentare i roghi.

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Un commento

  1. Pure al mare mare alto Adriatico presso spiagge per famiglia, gravi incidenti e soccorsi a barche in difficoltà per onde alte .

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