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Rifugio Lagazuoi

Il rifugio Lagazuoi (2752 m) è situato in cima al Lagazuoi Piccolo, a sud della Forcella Lagazuoi, 80 metri sopra la stazione superiore della funivia Falzarego-Lagazuoi, a circa 17 chilometri da Cortina d’Ampezzo e 15 chilometri dalla Val Badia. Ubicato nei pressi dei confini dei parchi naturali di Fanes-Senes-Braies e delle Dolomiti d’Ampezzo, e lungo il percorso dell’Alta Via delle Dolomiti n° 1, il confortevole rifugio, con posti in camerata e in camerette, offre dal suo terrazzo e dalle sue camere un incredibile panorama di 360° sulle vette dolomitiche, oltre a trovarsi in un luogo interessato dagli eventi bellici della Grande Guerra, di cui nei dintorni sono ancora visibili molte tracce.

Accesso e vie

Numerosi sono gli accessi al rifugio, oltre, ovviamente, alla funivia che sale dal Passo Falzarego: dal medesimo valico si può salire alla Forcella Travenanzes con il sentiero n° 402, poi a sinistra sul n° 401 per la Forcella Lagazuoi (2 h e 15 min, E), mentre un percorso più difficile percorre lo spettacolare sentiero attrezzato delle gallerie di guerra del Lagazuoi (2 h e 30 min, EE).

Dal Passo di Valparola, invece, si deve raggiungere la Forcella Sellares con il sentiero n° 20A, lo stesso segnavia che conduce poi alla Forcella Lagazuoi (3 h, E); dal rifugio Scotoni, infine, si segue il sentiero n° 20 fino alla Forcella Lagazuoi (2 h e 30 min, E).

Il rifugio è in una posizione ideale per le escursioni sia nel Gruppo di Fanis sia nel vicino Gruppo delle Tofane, oltre a essere un punto d’appoggio per la difficile ferrata Tomaselli alla Cima di Fanis Sud, con partenza dalla Forcella Grande tra la Cima Fanis Sud e il Lagazuoi Nord, e alle già descritte gallerie di guerra del Lagazuoi. Da qui si possono raggiungere i rifugi di Fanes, mentre una splendida escursione percorre in discesa la Val Travenanzes, al termine della quale si può calare verso Cortina o portarsi verso il rifugio Fanes.
In inverno è punto di partenza per le discese lungo il Lagazuoi passando dal rifugio Scotoni e arrivando ad Armentarola.

Due sono gli itinerari classici per visitare postazioni e gallerie della Grande Guerra: il Sentiero degli Alpini (2 h, sentiero attrezzato), che dall’anticima del Lagazuoi scende lungo la galleria di mina italiana e sbuca sulla Cengia Martini, e il Sentiero dei Kaiserjäger (1 h e 30 min, EE) che conduce al versante del Lagazuoi occupato dagli austriaci scendendo dalla cima del monte con un percorso molto panoramico che prevede l’attraversamento di un ponte sospeso per arrivare infine alle trincee della postazione Vonbank.

Storia e curiosità

Costruito nel 1965 dalla guida alpina Ugo Pompanin, forte scalatore con all’attivo numerose prime ascensioni in Dolomiti, negli anni Sessanta era utilizzato solo come punto di passaggio dagli escursionisti e, durante la stagione invernale, era frequentato dagli sciatori. Negli anni Settanta, con l’ideazione dell’Alta Via delle Dolomiti n° 1, l’apertura delle gallerie di guerra e della ferrata Tomaselli, il rifugio diventò sempre più famoso tra gli alpinisti e gli escursionisti, e per far fronte alla crescente domanda di posti letto nel 1987 furono aggiunte la terrazza verso est, nuove camerate e una vasca d’acqua per permettere di coprire il fabbisogno sempre maggiore di servizi. Alla fine degli anni Novanta Ugo Pompanin e la moglie Alda hanno lasciato la gestione al figlio.

Il rifugio è situato in un’area interessata da notevoli costruzioni e battaglie durante la Prima guerra mondiale. Quello che caratterizza il Lagazuoi Piccolo è il sistema di gallerie scavato al suo interno. Gli eserciti iniziarono a perforare la montagna per ricavare ricoveri per uomini e armi. Capirono così che l’unico modo per conquistare le postazioni avversarie fortificate era lo scavo di una galleria che, arrivata vicino al nemico e riempita di esplosivo, le facesse saltare in aria. Cinque mine esplosero, quattro austriache dirette contro la Cengia Martini, la cengia che taglia a metà parete il Lagazuoi Piccolo, e una italiana per conquistare il Lagazuoi. I crateri ancora evidenti sulla montagna e i due grandi ghiaioni alla sua base, assenti nelle foto prima della guerra, sono il risultato di queste esplosioni. Nell’ottobre del 1917 l’offensiva austrotedesca di Caporetto portò alla ritirata dell’esercito italiano sulla linea del Grappa e del Piave, e al conseguente abbandono del fronte dolomitico e delle ciclopiche opere realizzate nel cuore della montagna.

Numerosi sentieri di diverso impegno e lunghezza permettono di visitare postazioni e gallerie sia italiane sia austriache lungo alcune delle più suggestive passeggiate delle intere Dolomiti. Le gallerie più significative sono state ripristinate e si possono visitare in completa sicurezza; si possono vedere anche le numerose caverne che servivano come alloggio per le truppe, deposito di materiali ed esplosivi, sistemazione dei gruppi elettrogeni che alimentavano i martelli pneuma- tici usati per gli scavi. In alcune di esse sono state rifatte le camere con allestimenti museali e ricostruzioni sonore che riproducono scene di vita quotidiana dei soldati.

Informazioni

Proprietà: Privata
Contatti: Tel. 0436867303; www.rifugiolagazuoi.com
Periodo di apertura: da inizio giugno a metà ottobre e da Natale a fine marzo
Numero posti: 74

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