Itinerari

5 ferrate per immergersi tra natura e storia sulle Alpi occidentali

Quando si pensa alle vie ferrate subito vengono in mente le Dolomiti con cenge, terrazzi e passaggi verticali. Difficilmente l’immaginazione si sposta a occidente, dove a farla da padroni sono l’alpinismo e l’arrampicata sportiva. Disciplina che trova le sue origini in alta Valle di Susa, la stessa valle che, curiosamente, raccoglie il più vasto numero di vie ferrate delle Alpi occidentali. La maggior parte è nata in tempi recenti, sulla scia dell’esempio transalpino dove le ferrate sono esplose nei primi anni Novanta. Nelle zone della Maurienne e del Briançonnais nell’ultimo decennio del Novecento sono stati attrezzati decine di nuovi itinerari, tanto che oggi contano circa un centinaio di vie ferrate. Percorsi brevi, a poca distanza dai centri turistici, più simili a “palestre” che a tracciati di alta montagna. Lo stesso succede anche in valle di Susa dove oggi le vie ferrate si distribuiscono in modo quasi regolare lungo tutto l’asse vallivo e ognuna presenta una sua caratteristica che la rende unica. Ne esistono di brevi e lunghe, di più o meno impegnative, alcune portano in luoghi unici, altre accompagnano alla scoperta di un pezzo di storia locale.

Altri bei percorsi attrezzati si trovano più a nord, affacciati sul massiccio del Monte Rosa. Li si incontra tra i selvaggi valloni del biellese. Qui le ferrate sono frequentate, ma mai affollate. Ognuno riesce a trovare il proprio spazio di divertimento, grazie soprattutto all’eterogeneità dei percorsi. Buona parte di questi sono stati immaginati dalla guida alpina Gianni Lanza. Tra le sue creazioni la breve ferrata scuola sui fianchi del Mucrone, immaginata per chi non ha mai indossato imbrago e dissipatore, ma anche per far sperimentare alle persone diversamente abili l’esperienza dell’arrampicata in sicurezza e riducendo al minimo il rischio di caduta.

Valle di Susa, Sentiero Attrezzato degli Alpini

(Dislivello in salita 850 m, 7 ore a/r)

La ferrata degli Alpini è l’unico percorso storico presente in Valle di Susa. Realizzato dagli Alpini intorno al 1940 con lo scopo di agevolare i soldati negli spostamenti, l’itinerario è più simile a un percorso attrezzato. Taglia a metà altezza la parete nord di punta Charrà sfruttando per buona parte del lungo cammino cenge naturali. Abbandonata con il finire del secondo conflitto mondiale, la ferrata è stata restaurata per scopi turistici nel 1975. Una seconda opera di messa in sicurezza risale al 1994, quindi più nulla. L’itinerario oggi è praticabile, ma consigliabile unicamente ad alpinisti con esperienza capaci di muoversi su un terreno esposto anche in assenza di cavo metallico.

Dal Colletto del Colomion, facilmente raggiungibile sia in auto che a piedi dall’arrivo della seggiovia Pian del Sole, si prosegue fino a raggiungere il Passo della Mulattiera da cui, tramite ripido sentiero (indicazioni blu), si raggiunge l’attacco della ferrata. Il percorso parte in piano, su una cengia, per poi proseguire attraverso intagli e canalini da superare grazie a cavo e catene. L’esposizione cresce con l’andare della ferrata, ma le difficoltà tecniche rimangono sempre contenute. Unica eccezione vale per il fondo, spesso sdrucciolevole, a cui è bene prestare attenzione. In un’ora si raggiunge il Passo della Sanità (2629 m), dove termina la parte attrezzata. Da qui, con percorso logico, è possibile raggiungere Punta Charrà (2843 m) seguendo l’evidente cresta. Per la discesa fare ritorno al passo, quindi scegliere se ripercorrere la ferrata, oppure compiere un anello attorno a Punta Charrà percorrendo il Vallone del Acles in territorio francese per poi fare rientro al Passo della Mulattiera.

Monte Mucrone, via ferrata del Limbo

(Dislivello in salita 300 m, 4 ore a/r)

La ferrata del Limbo è una delle prime a essere realizzata nel biellese, sale verticale ma ben attrezzata lungo il versante nord-est del monte Mucrone (2335 m). Cima relativamente bassa e poco impegnativa ha un significato particolarmente importante per la tradizione. In tempi antichi, secondo la credenza popolare, sui fianchi di questa montagna due pastori avrebbero trovato la statua della Madonna nera attualmente custodita e onorata al Santuario di Oropa da cui, tra l’altro, inizia l’escursione sulla ferrata del Limbo grazie agli impianti di risalita che portano alla stazione di Oropa Sport, nei pressi del lago di Mucrone. Aggirato a sinistra il lago si prosegue lungo un sentiero a mezzacosta che porta a un canalone da risalire cercando di individuare sulla parete di destra i gradini metallici che segnano l’inizio della ferrata. Questi permettono di superare un diedro oltre cui si prosegue a sinistra su una cengia in leggera salita. Un altro tratto verticale, con gradini, permette di giungere su un terrazzino panoramico dove termina la prima parte del sentiero attrezzato. La seconda parte porta a superare un camino, seguito da alcune roccette. Oltre queste un breve sentiero porta alla terza parte del percorso che inizia con una placca strapiombante attrezzate con staffe, quindi un breve ponte a tre corde e un’ultima paretina che porta al termine della via. Da qui, per esile traccia si giunge in pochi minuti sulla vetta del Mucrone, da cui è possibile rientrare seguendo il segnavia n. 24.

Valle di Susa, Orrido di Chianocco

(Dislivello in salita 150 m, 1,30 ore a/r)

L’Orrido di Chianocco è la più interessante riserva naturale della zona. Una gola stretta, le cui pareti calcaree distano in alcuni tratti anche meno di dieci metri, che regala fin da subito la sensazione di poter vivere una piccola avventura dal sapore cinematografico.

Dall’abitato di Chianocco seguire il sentiero che porta nella gola dell’Orrido. Negli ultimi metri dell’avvicinamento troviamo un breve percorso didattico attrezzato. Un itinerario senza particolari difficoltà utile a far prendere confidenza con le attrezzature ai neofiti. Superato questo tratto attacca la ferrata vera e propria. Un traverso orizzontale a pochi metri dalla corrente dl fiume, seguito da un tratto in diagonale e da uno spigolo che porta a un nuovo traverso. Tocca quindi superare un ponte sospeso sul corso d’acqua e affrontare un breve traverso prima di iniziare a salire in verticale, grazie alle staffe, su una parete leggermente strapiombante. Ancora un traverso, questa volta in leggera discesa permette di avvicinarsi al letto del torrente e di avere un’insolita vista su uno sbarramento dello stesso. Un ultimo breve tratto in salita, per roccette, porta al termine del percorso. Da qui seguire i sentieri segnalati con tacche bianche e rosse che in 20 minuti riportato a Chianocco.

Monte Mars, via ferrata Ciao Miki

(Dislivello in salita 787 m, 5,30 ore a/r)

Dedicata alla memoria di Michele Fardo, appassionato alpinista precipitato da una cascata di ghiaccio nel dicembre 2001, il percorso si sviluppa lungo la cresta nord-est del monte Mars (2600 m), il più alto delle Alpi biellesi, ed è facilmente raggiungibile dalla stazione di Oropa Sport. È una ferrata tecnica ma molto breve che termina sul sentiero di cresta diretto alla vetta.

Dalla stazione della funivia seguire il segnavia D23 che oltrepassa il rifugio Savoia e si avvicina al lago Mucrone. Prima di raggiungerlo si piega in direzione del Colle Rosso e Laghetto Rosso. Si continua verso il Colle Chardon (2221 m) dove, nei pressi, si trova una diramazione a sinistra che porta all’attacco della ferrata. Parte subito verticale con il superamento di una parete seguita da gradoni che portano in diagonale verso sinistra. Da qui ci si trova ad affrontare una sequenza di verticali passaggi, anche strapiombanti. In generale il percorso è sempre sostenuto, con pochi passaggi “rilassanti” fino alla fine. Quando il cavo metallico si interrompe lascia spazio a una corda, da utilizzare per gli ultimi passi che conducono in cima al Monte Mars (prestare attenzione all’esposizione del sentiero). Discesa per il sentiero D23 che riporta al Colle Chardon e da lì alla funivia.

Monte Chaberton, via ferrata Mario Perona

(Dislivello in salita 1400 m, 6 ore a/r)

Via ferrata dedicata alla memoria di Mario Perona, guida alpina di Cesana scomparsa nell’aprile 2003 in seguito a un incidente aereo, attrezzata nel 2018 sul tracciato di una preesistente via alpinistica aperta nel 2003 dagli Alpini di stanza a Brusson per ricordare l’amico prematuramente scomparso. Un percorso molto suggestivo che segue la cresta sud-est nella sua interezza fino alla cima. Un ambiente quasi lunare accompagna ogni passo dell’escursione, che non deve in alcun modo essere sottovalutata. La ferrata non è estrema tecnicamente, ma si svolge in un territorio d’alta montagna dove le condizioni possono cambiare rapidamente e dov’è impossibile ricaricare la borraccia.

Da Claviere (1750 m) si prende Via Dante, da seguire per poche centinaia di metri fino a prendere il sentiero che porta alla Batteria Alta del Petit Vallon (2208 m). Si prende quindi il camminamento militare da cui si accede a un sentierino che con ripidi tornanti porta a una dorsale erbosa di cui si raggiunge il punto più alto (2670 m), dove inizia il sentiero attrezzato. L’itinerario si svolge sul filo di cresta che separa Petit e Grand Vallon. Dopo una prima parte molto tranquilla si incontrano tratti più verticali. In breve si giunge a una sommità che si eleva dalla cresta (2860 m), oltre cui il cavo procede in discesa per pochi metri prima di giungere su una grande cengia. Si lascia quindi la cresta per scendere sul versante est e affrontare un ponte tibetano. Oltre questo, in arrampicata, si riconquista la cresta. Una serie di passaggi, più e meno esposti, portano a un secondo ponte che permette di superare una gola. Un muro ripido, poi la pendenza cala e il cavo prosegue spedito fino in cima allo Chaberton (3131 m). Discesa lungo la via normale sul versante nord-ovest.

Potete trovare altri percorsi attrezzati nelle Alpi occidentali all’interno dello speciale di Meridiani Montagne “Ferrate sulle Alpi Occidentali”

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Relativamente alla “Ferrata degli Alpini” volevo segnalare che sono in corso in questi giorni i lavori per il ripristino a nuovo dell’intero percorso. Il termine dei lavori è previsto per fine Luglio 2021.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close