Film

“Le Otto Montagne”. Un cast stellare per il film tratto dal romanzo di Paolo Cognetti

Protagonisti gli attori romani Luca Marinelli e Alessandro Borghi

É trascorso già un semestre da quando le prime indiscrezioni sulla realizzazione di un adattamento cinematografico del romanzo di Paolo Cognetti “Le Otto Montagne”, Premio Strega 2017, hanno iniziato a trapelare. Prima i casting in Valle d’Aosta, poi l’annuncio del nome del regista: il talentuoso belga fiammingo Felix van Groeningen, nominato all’Oscar nel 2012 per la pellicola “Alabama Monroe”. Affiancato nella stesura della sceneggiatura da Charlotte Vandermeersch. Per mesi è rimasta però l’incognita maggiore: chi saranno i due attori che vedremo nei panni di Pietro e Bruno, i due amici protagonisti del romanzo di Cognetti?

Qualche voce in merito ha iniziato a circolare nel mese di maggio. Su numerose testate sono comparsi in coppia i nomi di Luca Marinelli e Louis Garrel, avvistati insieme in Valle d’Aosta. Finalmente oggi i nomi sono stati ufficializzati. Luca Marinelli si conferma parte del cast. Accanto all’attore romano non troveremo però il francese Garrel, bensì un secondo attore italiano, già in coppia con Marinelli nel 2015 sul set di “Non essere cattivo”: Alessandro Borghi. Non è dato ancora sapere chi dei due sarà Pietro e chi Bruno. Altri due componenti del cast saranno Filippo Timi ed Elena Lietti. Le riprese sono attualmente in corso in Valle d’Aosta.

Una storia di amicizia e scelte di vita

“Una storia di amicizia, di padri e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene data – si legge nella sinossi che sta circolando in queste ore sui principali siti di cinema – , sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli altri.”

Una pellicola dalla triplice nazionalità

La pellicola si presenta di triplice nazionalità: italiana francese e belga. É prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per l’italiana Wildside, società del gruppo Fremantle, dalla francese Pyramide Production e dalla belga Rufus/Menuetto e coprodotto da Vision Distribution. Louis Tisné è il produttore esecutivo per Elastic Film.

Il film uscirà in Francia distribuito da Pyramide Productions e nel Benelux da Kinepolis Film Distribution & Dutch FilmWorks. In italia e nel resto del mondo sarà distribuito da Vision Distribution.

Il supporto della Film Commission Valle d’Aoste

Qualche dettaglio sulle riprese viene fornito dalla Film Commission Valle d’Aoste, che il 5 giugno ha annunciato l’ammissione della pellicola al contributo del Film Fund Film Commission Vallée d’Aoste.

“Dei quattro progetti presentati è stato ammesso a contributo  Le Otto Montagne, prodotto da Wildside s.r.l., società del gruppo Fremantle, Pyramide Productions, Rufus/Menuetto, per una coproduzione ITA/FR/BEL, regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch – si legge nel comunicato – . Sono circa otto le settimane di riprese in Valle, con il coinvolgimento di professionisti e aziende di servizi locali, sia durante la fase di preparazione che di lavorazione. Il film porta sullo schermo l’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, edito da Giulio Einaudi Editore, un caso editoriale internazionale, tradotto in 35 lingue e vincitore di innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Premio Strega 2017, il premio Strega Giovani e il Prix Medicis étranger.

“Nel romanzo come nel film – dichiara la direttrice di Film Commission Vallée d’Aoste Alessandra Miletto la Valle d’Aosta assume un ruolo di personaggio, fondamentale ai fini della narrazione e rappresentata con estrema fedeltà, con il chiaro intento di restituire la cultura e il paesaggio montano della Valle rimanendo il più possibile aderenti alla realtà e all’atmosfera dei luoghi.”

“La produzione è da mesi al lavoro sul territorio – conclude il comunicato – , alla ricerca delle location più adatte e in stretta collaborazione con la nostra Film Commission e con i comuni coinvolti; le riprese inizieranno a breve e proseguiranno nel corso dell’estate e per una parte anche in inverno”.

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2 Commenti

  1. Il problema però è che quel libro è davvero brutto. Il padre che non lega il figlio sul ghiacciaio, l’amico montanaro di fatto preso in giro perché non gliene va bene una… (la moglie lo lascia, la malga va male – mentre lo scrittore di città va in Himalaya, beato lui) Dov’è lo spirito delle montagne? Non lo vedo proprio

    1. Concordo e aggiungo che l’autore fa trionfare il fallito, l’incapace, il “brocco”, a me sembra che si identifichi.
      E questo fa vincere premi ed avere riconoscimenti dalle masse, che finalmente trovano qualcosa di basso livello in cui identificarsi.

      Lo spirito della montagna ???
      E’ quella roba che si legge in didascalia sulle foto nei telefonini ??? 🙂

      Ma dopo questo libro la gente ha mangiato la foglia, almeno sembra: si vende poco il nuovo.

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