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Nuova via sul massiccio del Monte Bianco per Will Sim e John McCune

Gli alpinisti britannici Will Sim e John McCune dimostrano ancora una volta che sulle Alpi ci sia spazio per tracciare, con ramponi, piccozze e fantasia, nuove vie. A fine marzo hanno realizzato in coppia una prima salita sulla Nord dell’Aiguille des Pélerins (3318m), nel massiccio del Monte Bianco. Via ribattezzata Above and beyond (ED M6 6b+). Un nome che richiama altre vie dell’Aiguille des Pélerins: Beyond Good and Evil e One Step Beyond.

“Martedì (30 marzo, ndr) io e Will abbiamo salito quella che riteniamo essere una nuova via – racconta McCune in data 5 aprile su Instagram – . Un progetto che ho iniziato io lo scorso anno ma non ho avuto modo di portare a termine finora. É stata una bella prova a tre mesi dal mio intervento al ginocchio e devo dire che mi sono sentito bene nel tornare ad arrampicare in stile alpino. Nonostante fossi preoccupato, ero al contempo motivato.”

L’avventura è iniziata sulla Rebuffat Terray – via salita per la prima volta nell’estate 1944 dai francesi Gaston Rébuffat e Lionel Terray e ripetuta in inverno nel 1975 da Rab Carrington e Alan Rouse – della quale hanno affrontato circa 250 metri per poi proseguire verso sinistra, con una serie di passaggi “lungo la cicatrice rocciosa” al di sopra della via, “verso il grande tetto”. Una sezione interessante della parete Nord che l’irlandese aveva notato lo scorso anno salendo Beyond good and evil, via di misto di 600 metri aperta nel 1992 da Andy Parkin e Mark Twight.

“Ho adocchiato una fessura sotto quel tetto”, ricorda John McCune, affermando di aver pensato che sarebbe stato divertente provare ad affrontarla. E così il 30 marzo 2021, dopo un bel po’ di tiri di misto e passaggi su neve, trovandosi di fronte a un tratto di roccia privo di neve e ghiaccio, ha indossato felice le sue scarpette da arrampicata e ha salito due tiri per superare il tetto. Con qualche preoccupazione, non tanto legata alla delicatezza di alcuni passaggi –  come la “enorme lama a forma di ghigliottina che rimbombava paurosamente” al termine di un traverso, aggirata infine con arrivo a una buona sosta su un un diedro ghiacciatoquanto al fatto che Will non avesse con sé le scarpette da arrampicata.

“Ma Will non si preoccupa di queste cose”, e con il pesante zaino sulle spalle ha affrontato i tiri con l’aiuto dei friends, “rimanendo pieno di ottimismo e entusiasmo”. 

Superato quindi il tetto, Sim si è portato al comando della cordata, ha individuato una serie di diedri e fessure fino a raggiungere la sommità del contrafforte e incrociare la Rebuffat Terray, lungo la quale si solo calati in doppia.

Sono quasi certo che non ci sia passato nessuno prima di noi conclude McCune – perlomeno non c’è alcun segno. Si tratta di un bell’itinerario che si può vedere da ogni angolo della città (Chamonix, ndr) e sono stato a rimirarlo tutto l’anno chiedendomi se fosse realizzabile. Non ci sono più domande, è andata ed è stata una piccola avventura divertente con sci, attrezzatura e scarpette da arrampicata.”

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